Capitolo 7

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Alle 20 in punto, una macchina BMW nera ultimo modello, si materializza davanti ai miei occhi e mi trovo davanti un'autista, vestito di tutto punto, che mi saluta cordialmente. Mi stava aspettando .Mi apre la portiera della macchina e mi fa salire. Sono un po' in imbarazzo, ma entro subito. L'interno dell'auto è spettacolare, la tappezzeria è completamente rivestita di pelle scura. Mi accomodo e dopo qualche secondo mi sento in paradiso. I sedili sono veramente comodissimi.

L'autista non parla granchè, è molto concentrato sulla strada e guida con molta attenzione. "Sa dove stiamo andando?" Chiedo cercando di capire meglio il luogo del mio incontro con Hank.

" Al Free Way, sir." mi risponde educatamente e arrossisco per la sua cordialità.

Non ho mai sentito parlare di un locale con quel nome , ma è passato tanto tempo da quando avevo uscivo a Boston, per cui probabilmente sono cambiate tante cose nel corso degli anni.

Arriviamo quasi mezz'ora dopo, visto che per strada c'era parecchio traffico. Dal finestrino vedo un piccolo locale con un'insegna davvero buffa: Una montagna verde con una faccia sorridente e sotto la scritta "Free Way". Mi fa un po' sorridere. Ringrazio che non sia un locale super chic, frequentato da ricconi, anche perchè mi sento veramente uno schifo dopo la mia prima giornata di lavoro e vorrei passare la serata in un posticino carino.

L'autista scende dalla macchina e prima che possa toccare la maniglia del portello, ecco che lo apre lui e mi fa scendere. Gli sorrido educatamente e lo ringrazio. Lui ricambia il sorriso.

Entro nel locale e mi trovo un ambiente abbastanza grande, più di quanto immaginassi da fuori.

Ci sono parecchi tavoli, molti dei quali liberi. Guardo il bancone e trovo due ragazze che preparano cocktail. Una è tutta tatuata e piena di piercing. Sorrido al pensiero di Annie in quel posto. Lo odierebbe. Sono certo che se Hank la portasse lì, chiamerebbe i controlli per farlo chiudere.

Mi guardo un po' intorno alla ricerca di Hank. Lo trovo seduto in un angolo, il posto che ha scelto è lontano dagli altri tavoli ed è più appartato. Una persona qualunque seduto lì in fondo passerebbe inosservato, ma lui è bello e sexy come il sole, quindi mi accorgo che molte delle ragazze presenti lo stanno ammirando con la bava alla bocca.

E' intento a leggere qualcosa. E' così concentrato che non si accorge neanche del casino che sta facendo un gruppo di ragazzi che festeggia un addio al celibato di un loro amico (o almeno sembra un addio al celibato).

Faccio un respiro profondo e cerco di darmi una calmata, vederlo così affascinante mi ha un po' disorientato. Mi ricompongo un po' prima di raggiungerlo al tavolo.

"Vedo che il lavoro ti coinvolge anche quando sei fuori." Esordisco io, poi lo saluto.

Lui alza lo sguardo verso di me e ci sta qualche secondo per capire quello che ho detto, poi mi fa uno dei sorrisi più splendidi che abbia mai visto e mi si blocca il respiro.

" Che posso dire? Sono un maniaco del lavoro." Si alza dalla sedia e mi saluta à la "europea", ovvero con un due baci sulle guance.

Mi accomodo sulla sedia e poco dopo Hank fa cenno ad una delle cameriere di venire verso di noi.

" In effetti ora capisco perchè mi hai detto che non porti mia sorella qui. Ti strozzerebbe." dico io e soffoco una risatina.

"La conosci meglio di me. Questo posto è proprio fuori dai suoi standard. Una volta mi ha fatto andar via da un prestigioso ristorante di Miami solo perchè il bicchiere non le sembrava pulito abbastanza. Che devo dire... La amo anche per questo." mi dice e sorride sornione. Non posso dire che , nonostante sapessi che questo non è un appuntamento, non ci sia rimasto ugualmente male. "Già." rispondo io senza molta convinzione.

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