La pioggia cade a secchiate fuori. Oggi è una di quelle giornate piovose e fredde.
La temperatura è scesa drasticamente durante la notte. L'inverno sta annunciando il suo arrivo. Io mi sento al sicuro e al calduccio. Spero che la mamma non mi chiami per andare a scuola, voglio rimanere a poltrire sotto le coperte. Mi sento bene, mi sento...
Apro gli occhi e mi ritrovo in una stanza che non conosco. Mi fa così male la testa che temo potrebbe scoppiare da un momento all'altro. Mi accorgo che due braccia mi cingono la vita. Mi volto e mi ritrovo David che dorme beatamente accanto a me.
Mi paralizzo. Non so cosa devo fare. Cerco di ricordare cos'è successo la notte prima.
Tendo una mano e prendo il mio cellulare. Sono le 7 e 30. "Cazzo." Dico io.
Mi alzo di scatto e mi reco in bagno. Farò sicuramente tardi a lavoro.
Metto i vestiti del giorno prima, quindi sono costretto a indossarli di nuovo.
Ieri sera, David e io abbiamo bevuto parecchio e ho un vuoto di memoria. Non ricordo più della metà della serata. Che io e lui... Scaccio via quel pensiero dalla mia testa.
Non che ci fosse nulla di male, ma non sarei contento se fossimo stati insieme solo a causa di una sbornia.
Quando esco dal bagno, trovo David che sta ancora dormendo.
Non so se svegliarlo o meno. Decido che è meglio comportarsi il più normalmente possibile. Mi avvicino e lo chiamo. "David? David, svegliati." Lui apre gli occhi e non appena mi vede, fa un sorriso a trentadue denti e mi dice "Buongiorno." Io sorrido imbarazzato e lui si alza. "Dormito bene?" Mi chiede, andando verso il bagno.
"Ehm, sì..." Rispondo e non sto mentendo.
"Sono in ritardo. " Gli faccio notare io."Ti secchi se vado via adesso? Oggi devo uscire prima se voglio prepararmi per la festa di stasera." Sono pronto per uscire a razzo dal suo appartamento.
"Tranquillo, ho appena avvertito in ufficio che saremmo venuti in ritardo. Oggi è un giorno particolare e non mi interessa se facciamo i cattivi lavoratori." Si avvicina a me e mi avvolge la vita con le sue braccia. "Prendiamocela comoda, ti va?."Mi chiede con gli occhi da cerbiatto.
"Io...non posso. Ho tanto lavoro da fare e non mi piace approfittare della mia amicizia con il capo." La butto su questa scusa. "Sono sicuro che al capo non dispiacerà, anzi... Dico che apprezzerà parecchio il fatto che tu rimanga qui." Mi sciolgo nei suoi occhi e nel suo sorriso luminoso.
"Non lo so...io..." Non so cosa fare, mi manda in confusione.
"Facciamo così."Mi dice. "Dammi mezz'ora. Mi lavo e mi vesto,facciamo colazione e poi andiamo in ufficio. Ritarderai al massimo di un'ora e mezza. Lo prometto." Giura lui e so che non accetterà un no come risposta.
"Va bene?" Insiste lui con quei suoi occhi da cucciolo. "Va bene."Accetto io. "Ma andiamo a fare colazione e poi dritti in ufficio." Lo avverto io. Lui sorride soddisfatto." Signor sì, signore." Si porta una mano alla fronte. Scoppiamo a ridere. David mi da un bacio su una guancia e se ne va in bagno.
Iniziano a frullarmi mille domande in testa. Mi domando cosa sia successo la notte scorsa, se abbiamo fatto altro oltre a dormire e come devo comportarmi adesso.
So che non devo pensare ad Hank, ma non posso far altro di chiedermi come la prenderebbe lui se sapesse. Inoltre, mi chiedo se sia giusto. nei confronti di David ,iniziare una relazione se penso ad un altro.
Accendo il mio cellulare e sto per mandare un messaggio a Major ,quando mi ricordo che io e lei non ci parliamo ancora.
Vorrei tanto analizzare tutta questa situazione con lei, ma non mi sento ancora pronto ad alzare la bandiera bianca in segno di arresa. Le sue parole mi hanno fatto ferito molto e di certo ,dette da lei, fanno ancora più male.
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Anime Fragili #Wattys2016
Romance"Anime Fragili" è la storia di Jack Baker, un giornalista appena laureato che viene assunto dal Boston Daylie per un internship. Jack è cresciuto a Boston e ha sempre odiato vivere lì poiché la sua famiglia non ha mai accettato la sua omosessualità...