Capitolo 30

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Mi sveglio di soprassalto. Non ricordo il sogno che stavo facendo, ma non era bello. Non è la prima volta che mi succede di sognare qualcosa di brutto e di non ricordarmene al risveglio, ma rimango con una brutta sensazione. Mi metto a sedere, per un attimo ,sul letto a contemplare il vuoto. Sono ancora stordito.

Quando torno al presente, giro la testa dall'altro lato del letto e lo trovo vacante. Mi chiedo dove diamine sia finito David.

Mi alzo e vado in bagno. Quando entro in cucina, trovo una tazza di caffè pronta e un croissant integrale e vicino un biglietto scritto da David che dice:

"Ne approfitto per andare nel mio vecchio ufficio.

Devo ancora prendere della roba, dopo pranzo con alcuni ex colleghi.

Ci vediamo questa sera.

Ti Amo,

D."

Metto il biglietto di nuovo sul tavolo e mi siedo su una sedia per far colazione. Sono ancora le nove e trenta e io non ho assolutamente idea di cosa fare.

Quando ero Boston, che durante il mio tempo libero?Ah sì, dovevo affrontare mille tragedie. I miei ricordi legati a questa città, sono sempre orribili.

Prendo il mio smartphone e inizio a spulciare Facebook. Trovo una notifica che mi dice che Robert James ha commentato il mio stato "In Volo da New York a Boston" e ci pigio sopra per leggere. Mi scrive così:

"Che amico, vieni in città e non mi dici niente? (Faccina con la linguaccia.)"

In effetti ,è un po' di tempo che non sento o vedo Robert. L'ultima volta ,è stata poco prima che mi ritrasferissi a New York, per cui non so praticamente nulla di quello che ha fatto negli ultimi mesi della sua vita.

Decido di scrivergli un messaggio.

"A:Robert

Da Jack

Ehi bello,

Come stai?

Che ne dici di prenderci una tazza di qualcosa? Sono tornato da poco a Boston e mi farebbe molto piacere passare un po' di tempo con te.

J."

La sua risposta arriva quasi immediatamente:

"Da: Robert

A: Jack

Pensavo non me lo avresti chiesto! Ci incontriamo in tarda mattina ai giardinetti pubblici?

Io sarò quello con il libro, in caso non mi dovessi più ricordare.

R."

Faccio una risata e decido che è meglio mi prepari.

Cerco qualcosa da mettere nella mia valigia . Alla fine, opto per un paio di pantaloncini grigio scuro e una camicetta blu fiorata.

Sto cercando il numero di una compagnia di Taxi, quando mi ricordo che David non ha ancora portato la sua macchina a New York. Nonostante,nel corso dei mesi ,ne abbiamo discusso, David non sembra voler vendere il suo appartamento e neanche portarsi la macchina. Questo mi fa capire che l'unico motivo ,per cui si è trasferito nella Grande Mela , sono io.

Vado all'ingresso e trovo subito le chiavi dell'automobile.

Metto in moto e mi avvio a fare un po' di compere prima di andare ai giardinetti.

Dopo quarantacinque minuti e due tazze di caffè in ritardo, ecco che arriva Robert. Indossa una magliettina arancione e un paio di pantaloncini a jeans. Penso che sia veramente un bel ragazzo.

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