Capitolo 9

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Aspettiamo che il cancello di ferro nero pece si apra.

Prima ci hanno chiesto i documenti e di passare il nostro indice su una lastra trasparente per raccogliere le impronte digitali. Alcatraz è più facile da penetrare.

"E' per identificarvi.." ci ha spiegato la voce metallica che usciva dall'interfono.

Quando entriamo, vedo un lunghissimo viale con un campo di fiori ben curato e ci vogliono un paio di minuti per raggiungere la villa, che mi ricorda più un castello.

La struttura è altissima e c'è persino una torretta proprio come nella fiaba di Raperonzolo. La casa si disloca su quattro livello e ci sono moltissime finestre.

Troviamo alcune persone ad attenderci. In primo piano,vedo un signore sulla sessantina che ci riserva un grande sorriso quando ci fermiamo. Al suo fianco ci sono due ragazzi, una donna con i capelli lunghi e di un colore corvino e un ragazzo molto biondo e con gli occhi azzurri.

Non appena scendiamo dall'auto, quattro fattorini vengono verso di noi , ci salutano molto educatamente abbassando il capo e poi camminano a passo svelto verso il cofano della macchina a prendere i nostri borsoni. Mi sento in un film disney.

Mi guardo attorno sbalordito, nulla è fuori posto, non c'è neanche un filo d'erba incolto. Quel posto è così perfetto che sembra quasi finto.

"Benvenuti!" Ci saluta molto allegro il signore sulla sessantina con le braccia spalancate.

"Signor Milk!" lo saluta Hank andandogli incontro e abbracciandolo. "Che piacere rivederti." Risponde l'uomo. "E lui chi è? Il tuo fidanzato?" Chiede porgendomi la mano. "No, no." Si affretta ad aggiungere Hank.

Io stringo la mano al grazioso vecchietto. " Mi piacciono le donne." Rivela Hank. "Lui è il mio futuro cognato." Mi presenta così all'uomo.

"Signor Milk, è un piacere. Mi chiamo Jack Baker." Mi presento io e lui, continuando a sorridere, mi dice "Chiamami Jackson. Il Signor Milk era mio padre. Ho sempre odiato quell'uomo, era molto scorbutico."E si mette a ridere. Io lo imito .

" Vi presento i miei carissimi nipoti. Lui è Antony e lei è la sua graziosa moglie ,Christina. Sono come dei figli per me." Ce li presenta lui. "Hanno deciso di passare questo weekend con noi, spero non vi dispiaccia.Temevano che restassi da solo rinchiuso nella mia camera da letto al buio." Ci spiega lui.

I due ragazzi si avvicinano e ci salutiamo con una stretta di mano.

Hank inizia a conversare con il signor Milk di alcune cose che riguardano il lavoro (citando nomi di alcuni uomini d'affari).Mi ritrovo a fissare Hank e mi perdo in lui. Lo trovo così sexy quando parla di lavoro... Oddio, devo smetterla, devo finire di fare questi pensieri o altrimenti finirò per fare un altro sogno a luci rosse su di lui.

" Signori, che ne dite se prima sbrighiamo gli affari e poi ci dedichiamo al divertimento?" Consiglia Jackson. "Sapete, odierei passare due giorni interi a parlare di affari."

Hank annuisce e poi dice "Assolutamente, non voglio farlo neppure io."

Jackson schiocca le dita e arrivano due camerieri sempre con passo agile. "E' pronta la sala conferenze?" Chiede lui e uno dei due camerieri annuisce. "Bene."

Ha anche una sala conferenze? Beh, cosa mi dovevo aspettare da un posto simile...

"Christina, mia cara, che ne diresti di intrattenere il nostro amico qui? I domestici mi hanno detto che hanno appena ripulito la piscina al chiuso e tutto il centro benessere. Potreste rilassarvi mentre io,Antony e il Signor Marroni parliamo di alcune cose?" lE chiede gentilmente lui, ma sembra quasi un ordine, più che una richiesta.

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