Capitolo 21

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New York è come la ricordavo: Mozzafiato come sempre.

Sono atterrato da meno di ventiquattr'ore per la cerimonia di premiazione del Best Written Awards e ,con mia grande sorpresa,ho scoperto che il Boston Daylie mi ha prenotato una camera d'albergo al Four Seasons.

Tutto è così classe qui, sembra di vivere in un castello. E' un sogno . Non ero mai stato ospite in questa lussuosa catena alberghiera e ,adesso, capisco perchè tutti quanti ne parlano così entusiasticamente.

La mia stanza è così enorme,che sembra un appartamento. Ho la vasca idromassaggio e ,persino, il telefono in bagno. Mi sento in un episodio di un telefilm. Sono davvero soddisfatto.

Sono quasi le sette di sera e mi sto preparando per andare al Gran Teatro di New York, una struttura di cui non avevo mai sentito parlare, che quest'anno ospita il Best Written.

Non nascondo che sono parecchio emozionato e mi ripasso mentalmente il discorso che dovrò pronunciare.

Il Best Written è un premio ambito, ma non viene trasmesso in tv, per cui ho molta meno pressione addosso.

I miei genitori, Annie, Hank, Saul, David e Major hanno preso tutti un volo per New York e sono arrivati poco fa.

Ci saranno molti miei amici dell'università e molti colleghi del Boston Daylie che assisteranno alla serata.

Sono un bel po' agitato, è la prima volta che vinco un premio e voglio che tutto sia perfetto.

Più tardi conoscerò i membri della commissione, che hanno eletto il mio articolo come "Miglior Scritto dell'anno" assieme agli altri quattro e vorrei fare buona impressione.

Mi faccio la doccia nella mega vasca idromassaggiante e poi mi asciugo. Metto un po' di crema corpo per essere più profumato e indosso un completo che ho comprato a Roma.

Il vestito è molto bello, nero lucido e insoddo una camicia avorio che, sebbene sembri un abbinamento sbagliato, ci si sposa molto bene.

Mi sistemo i capelli e poi indosso un papillon grigio metallizzato. Mi vedo allo specchio e sono soddisfatto del risultato.

Controllo nuovamente l'ora e vedo che sono in perfetto orario. La premiazione inizierà alle nove e quindici, per cui dovrei essere lì per le otto e trenta.

Quando scendo giù all'ingresso, un valletto viene e mi avvisa che c'è un'auto che mi attende fuori per portarmi al Gran Teatro.

Trovo una BMW nera ultimo modello ad attendermi. Salgo dentro e mi trovo davanti l'autista di Hank.

"Salve."Lo saluto io. Lui ricambia e poi mette in moto l'auto. Mentre siamo in strada mi chiedo come mai Hank non sia qui con noi.

"Sai per caso dov'è il signor Marroni?"Domando io. "Il Signor Marroni non poteva essere qui con noi.Il volo è atterrato con un leggero ritardo e doveva prepararsi . Arriverà in tempo per la premiazione ,ovviamente." Mi spiega educatamente l'autista.

Rimaniamo in silenzio per un po'. Non mi sento molto a mio agio in un'auto così elegante, solo con un perfetto sconosciuto. "Posso farti una domanda?" Rivolgendomi,improvvisamente, all'autista. "Certo."

" Posso sapere il tuo nome? Ci conosciamo da un po' ormai, ma non ho mai avuto il piacere di sapere il suo nome..."

" Tim Alley, signore. Mi chiamo Tim Alley." Si presenta lui. "Piacere. Sono molto contento che ci siamo finalmente presientati."

"Sai tra quanto arriveremo?" Domando, dando un'occhiata veloce all'orologio. "C'è un po' di traffico, ma prevedo che arriveremo per le venti e trenta." Annuncia lui. Giusto in tempo per rispettare il mio programma.

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