Capitolo 40

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Guardo questo piccolo essere dormire beatamente tra le mie braccia. E' così piccola, così indifesa, così...perfetta.

Mentre la osservo, mi chiedo come tanta innocenza possa aver scatenato l'inferno nella vita di così tante persone. Mi si stringe il cuore.

La piccola senza nome è così quieta, sembra che nulla possa disturbarla.

Hank non l'ha voluta vedere, si è rifiutato categoricamente anche se , in cuor suo, sa che questa bambina avrà comunque un forte impatto nella sua vita, nonostante non sia veramente figlia sua.

Sembra che si senta protetta tra le mie braccia, poco prima, piangeva come un'ossessa, ma quando l'ho presa in braccio, ha smesso immediatamente. Sento che quest'esserino si sta prendendo una parte importante di me: Il mio cuore.

E' nata solo da poche ore, ma il nostro legame è già profondo.

Saul sta bene, nonostante qualche livido che gli rimarrà sul suo viso per un po' di tempo. La madre di Hank è venuta a vedere la bambina ed è stata contenta di vedere che stava bene.

Io e mia madre non ci siamo ancora parlati dopo quello che mi ha confessato, non so neppure se voglio parlarle ancora.

Mio padre è andato via dall'ospedale, abbiamo cercato di rintracciarlo, ma non c'è stato verso.

So che la sua rabbia è tanta, lo capisco, ma sono sicuro che, non appena vedrà la bambina, si calmerà e si sentirà più felice.

Non avevo mai stretto tra le braccia un bambino neonato, adesso so cosa significa quando tutti parlano del "miracolo della nascita."

David viene verso di me e ,non appena vede la piccola,sorride luminoso. "E' bellissima." Mi sussurra piano piano all'orecchio. "Già, è perfetta." Dico io.

"Tu stai bene?"Mi domanda preoccupato. "Adesso sto meglio. Tutto quello che voglio fare ora, è continuare a stringere questo fagotto." Gli spiego.

David mi guarda e rimane in silenzio per qualche minuto. Io inizio a cullare la piccola.

"Sono andato da Annie prima." Spiega. "Mi ha detto che vorrebbe parlare con te... Ha delle cose da dirti." Mi dice. Io lo guardo e mi acciglio. "Cosa vuole? Rovinare la vita a tutti quanti ancora una volta?" Sono sarcastico.

David sospira. "So che Annie ti ha fatto molto male, ma credo che... credo che tua madre abbia sempre avuto una forte influenza su di lei."

Non mi interessa molto, aveva la possibilità di mandarla al diavolo e non l'ha mai fatta, l'ha sempre ascolta e ha ferito tante persone, me in primis.

Fisso la piccola e il suo bellissimo viso paffutello .

All'improvviso, realizzo una cosa: Non voglio che anche lei viva una vita fatta di odio e di rancore,voglio che conosca la felicità e l'amore,voglio che viva una vita completamente diversa da quella che ho vissuto io.

"Va bene." Dico, alla fine. David mi guarda allarmato. "Dici sul serio? Vuoi andare a parlarle?" Io annuisco. "Se ha veramente qualcosa da dirmi, voglio starla a sentire. Ma non lo faccio per lei, lo faccio per questa bambina. Voglio che cresca in un ambiente sereno, non in un campo di battaglia."

Passo la piccola a David che è così felice di prenderla in braccio. "Oh Mio Dio." Dice d'un fiato. "Sì, lo so. E' da togliere il respiro." Lui sorride felice.

Li ammiro per un momento e penso che David sarebbe un padre incredibile, amerebbe alla follia i suoi figli. Quest'uomo ha una capacità di dare amore fuori dal comune. Io stesso ne sono testimone.

Sorrido a quella visione e mi sento più sereno. Auguro mentalmente tutto il bene possibile a David. Spero che un giorno sarà felice con una persona che lo ama veramente.

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