Capitolo 40 -Rapimento-

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UN MESE DOPO

La mia vita é tornata alla normalità. Abito con Piero, ho instaurato un bellissimo rapporto con mia sorella Giada, ho degli amici fantastici e dei genitori molto presenti...é tutto come ho sempre sognato... Poi un giorno...

Flashback:

Ricevo una telefonata da un numero sconosciuto. Mi dice di stare molto attenta e di guardarmi bene attorno poi mette giù.
Ne parlo con Piero e lui dice che sono stati i figli dei nostri vicini di casa che si divertono a fare scherzi telefonici alla gente mettendo loro paura e mi tranquillizzo.
Lo stesso giorno vado a fare la spesa ma al supermercato non ci sono mai arrivata.

Sparano alla mia auto e bucano le gomme così sono costretta a fermarmi, sono in preda al panico e si avvicina a me un ragazzo alto con il volto coperto che mi picchia fino a farmi svenire. Qualche ora dopo,credo, mi sveglio in uno stanzino legata per i polsi e per le caviglie ad una sedia. Sembra uno scantinato infatti ci sono le scale.
La porta si apre ed entra un ragazzo, lo stesso che mi picchiata credo, so solo che l'altezza è quella. Non capisco subito chi sia ma poi quando si decide a parlare collego ogni cosa.

- Allora Giulia. Ti avevo detto che saresti stata mia e ora che tu lo voglia o no lo sarai - dice
- Federico cosa vuoi ancora da me? Mi hai già tolto un figlio e la possibilità di averne, dovresti essere contento! - ribatto mentre delle lacrime rigano il mio viso al solo pensiero di quel bambino sottratto alla vita.

- Finché tu non sarai mia io non avrò pace! - dice urlando.
- Senti quante volte te lo devo ripetere. Io amo Piero e tu puoi andare all'inferno! - gli urlo contro

Lui si avvicina a me e mi da un forte schiaffo in faccia. Altre lacrime scesero sul mio viso per colpa del dolore.

- Non rivolgerti mai più a me in questo modo oppure il mondo lì fuori non lo vedrai mai più e se un giorno dovessi uscire sappi che uscirai dentro ad una bara. Ora ho da fare ciao! - mi dice.

Mi stampa un bacio sulle labbra. 
In questo momento vorrei solo che il tempo tornasse indietro di qualche anno forse e che la IO del futuro impedisse alla IO del passato di innamorarmi di Piero...almeno tutto il male che ho vissuto e sto vivendo non ci sarebbe mai stato. Noto su un tavolo lì vicino la mia borsa, dentro c'è il telefono. Se fossi riuscita a chiamare qualcuno forse sarei riuscita a scappare.

Cerco di muovere con me anche la sedia ma ho le caviglie legate ognuna ad una gamba e la mani sono bloccate dietro la schiena, non posso fare altro che aspettare che Federico torni e si decida a liberarmi.

Piero's pov

Giulia è andata a fare la spesa ma ormai è fuori da più di tre ore, mi aveva detto che si sarebbe fermata a casa dei suoi per parlare di una cosa con sua madre ma mi sto preoccupando seriamente. Chiamo la madre di Giulia e chiedo se è lì, mi dice che non ci è stata a casa sua.
Ok, vado nel panico. Dove può essere finita?
Di certo non ha preso un aereo per andare da Anna o da Alessia quindi che senso avrebbe domandare a loro due se l'hanno vista?
Chiamo la polizia e denuncio la scomparsa poi mi metto alla ricerca di Giulia.

Giulia's pov

Ormai sono tre ore che sono chiusa qui dentro non ce la faccio più. Devo anche andare in bagno! Finalmente Federico torna e lo supplico di liberarmi per andare in bagno.
Mi dice che nello stanzino c'è un bagno e quindi posso usare quello, mi slega e decide che mi avrebbe lasciata così però mi chiude nello stanzino chiudendo la porta a chiave.
Sul tavolo c'è ancora la mia borsa così prendo il telefono e mi rifugio in bagno. Chiamo Piero.

- GIULIA! DOVE SEI FINITA? DA TUA MADRE NON SEI A CASA NEMMENO, CHE TI CI VOLEVA UNA GIORNATA PER FARE LA SPESA? - mi dice lui urlando dall'altra parte del telefono.

- Piero...Non urlare ti prego. Federico mi ha rapita e ora sono in una casa chiusa nello scantinato. Sono riuscita a chiamarti per fortuna e se lui lo scoprisse mi ucciderebbe nel vero senso della parola. Prima mi ha detto che se non mi fidanzo con lui non vedrò mai più il mondo fuori da questo scantinato e che se dovessi uscire da qui lo farei da dentro una bara. Ti Piero vieni a prendermi! - dico tra le lacrime.
- Oh mio Dio !!! Giulia sai dove sei? - mi chiede.
- No. Sono svenuta perché mi ha picchiata e poi mi sono risvegliata qui. Oddio! Piero sta ritornando.. - dico.
-  Federico lasciami... - dico urlando al telefono perché Federico è tornato e mi ha trovata al telefono.
Mi ha colpita con un manganello alla pancia e alle braccia.
Ho lasciato il telefono e mi sono accasciata a terra dal dolore.

- Così impari a chiedere aiuto! - sento dire prima di svenire.

Piero's pov

Cazzo!
Dovevo aspettarmelo che Federico si sarebbe messo in mezzo ancora una volta ma adesso è troppo.
Quello lì appena lo trovo lo riempio di pugni come una sacco da boxe ma ora devo farmi aiutare da qualcuno.
Vado in commissariato e chiedo aiuto alla polizia.

- Salve sono Piero Barone, circa 6 ore fa ho denunciato la scomparsa di Giulia Russo la mia fidanzata. Sono venuto qui per riferie che ho ricevuto una sua chiamata in cui mi diceva di essere stata rapita da un ragazzo di nome Federico Leonardo Lucia. Mi ha detto che è riuscita a prendere il telefono con una scusa e che questo ragazzo l'ha minacciata di ucciderla. Vorrei che voi cercaste la residenza di questo ragazzo e trovare la mia fidanzata. - dico cercando di mantenere la calma.
- Ragazzo faremo di tutto per trovare la sua fidanzata, ci mettiamo subito all'opera. Lei ora vada a casa e si faccia una dormita che ne ha molto bisogno. Ci pensiamo noi ora. - mi dicono.
- Grazie mille! - dico un po' sollevato.
Se la polizia la troverà non esiterò un attimo ad andare lì e spaccare la faccia a quello stronzo.

Torno a casa e sempre con Giulia nella mente riesco a dormire un poco.

Ecco il 49° capitolo, scusate gli errori e spero vi piaccia. Commentate per farmi sapere se vi piace la storia!

Kiss Kiss Giuly ❤

 

L'amore arriva all'improvviso e ti ruba un sorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora