Capitolo 57 -Natale-

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20 DICEMBRE 2016
Giulia's pov

Ormai manca poco. Manca poco ed è Natale e non vedo l'ora di passarlo in famiglia.
Abbiamo deciso che lo passeremo a casa mia e di Piero. I suoi e i miei genitori verranno da noi per il gran cenone e poi anche per capodanno.
Io sono elettrizzata all'idea di tutto il divertimento che ci aspetta.
Questa mattina mi hanno chiamato dalla clinica in cui vado a fare l'ecografia e mi hanno detto che mi hanno spostato l'appuntamento e che tra meno di un'ora devo essere lì.
All'inizio ero felicissima, poi quando mi sono ricordata che Piero torna domani da New York mi sono rattristata, non sapevo come dirglielo.
Lui sarebbe tornato domani per poi ripartire la seconda settimana di gennaio e le visite sarebbe state riaperte dalla fine di gennaio quindi sono stata costretta ad accettare.
La nostra telefonata è stata un po' diversa dalle solite, più o meno è stata così:

-Amore, come mai mi hai chiamato? Qualcosa non va?- dice lui e io non so come dirglielo poi però trovo il coraggio e gli ho dico -La clinica mi ha chiamato poco fa e mi ha anticipato la visita, dice che devo andare oggi pomeriggio alle 4 e che dopo le feste riaprono a fine gennaio quindi sono costretta ad andare oggi ma io non voglio se non ci sei tu, voglio saperlo insieme a te- e alla fine della frase cominciano a scendermi alcune lacrime.
-Amore, non importa, fai la visita ma appena torno voglio essere il primo a sapere tutto e poi diremo il risultato al cenone. Dopo le feste io partirò di nuovo e non sarò con te a fine gennaio per i vari concerti e gli impegni qui a New York e tu non puoi saltare l'eco altrimenti non sappiamo come cresce patato... Vai, non importa se non sono lì fisicamente, sappi che sarò in quella stanza con il cuore, per nostro figlio- mi dice e lì sono scoppiata a piangere definitivamente.
Non aveva mai detto "nostro figlio".
Lo aveva sempre chiamato patato e questo mi rende ancora più felice e mi fa realizzare davvero che tutto questo è reale, che sta accadendo.

-Amore, non piangere. Dai, fammi un bel sorriso che non vedrò di sicuro dal telefono però fallo lo stesso. Se continui a piangere va a finire che patato poi quando nasce non la finisce più nemmeno lui- dice e io rido.
Lo sento ridere pure lui, ci salutiamo con tutte le parole dolci di questo mondo e chiudiamo in contemporanea la telefonata.

(...)

Ora sono in clinica -Signorina Barone?- dice una signora e sorrido a sentirmi chiamare Barone di cognome. Adoro quando lo fanno.
Entro e cominciamo la visita.
-Allora signorina, guardi..- dice la signora e indica lo schermo dove vedo perfettamente il faccino e tutto il corpo del mio bambino -Allora?- chiedo curiosa -Cosa vorrebbe lei?- dice e io le risponde con semplicità -Una bambina- e lei mi indica lo schermo.
Mentalmente faccio i salti di gioia ma esternamente mi scende una lacrima che asciugo subito e dopo essermi pulita dal gel, prendo le foto ed esco.
Chiamo Piero ma non risponde, forse è impegnato in qualche intervista così faccio la foto con il cellulare e gli mando un messaggio con scritto:

Ciao papino, io sono la tua GIOIA

poi torno a casa tutta contenta.

Piero's pov

Sto facendo un'intervista e vedo il cellulare illuminarsi nel tavolo di fronte a me ma non posso rispondere.
Spero che non sia Giulia che mi deve dare qualche notizia catastrofica altrimenti tiro giù il mondo pur di rispondere.
Finiamo dopo pochi minuti con le domande e ci lasciano andare.
Prendo immediatamente il telefono in mano e vedo che ho una chiamata persa da Giulia.
Sto per richiamarla quando mi arriva un suo messaggio Whatsapp.
Lo apro e vedo la foto dell'eco in cui si vede il bambino e sotto ci sta scritto

Ciao papino, io sono la tua GIOIA

Subito non ci arrivo poi notando la parola GIOIA scritto in grande capisco che è una femmina e mi metto a saltare per la stanza gridando E' UNA FEMMINA, RAGAZZI E' UNA FEMMINA!

L'amore arriva all'improvviso e ti ruba un sorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora