Il giorno dopo accompagnai Claire all'aereoporto, vederla andare via mi spezzò il cuore, ero tentata di fermarla o di partire con lei, come una specie di fuga, ma fuggire non sarebbe servito a nulla anzi avrebbe complicato di più le cose, quella mattina non smise di ripetermi che appena fosse arrivata in Messico mi avrebbe chiamata e che ogni mese mi sarebbe arrivata una cartolina per me e per nonna Teresa, cosiderai quelle piccole promesse come una forma di affetto inatteso, lei non era mai stata una donna sdolcinata, è sempre stata una ragazza piuttosto diretta e con le idee chiare, se una cosa le andava bene era perfetto altrimenti non ci pensava due volte a mandarti a quel paese, su quel punto di vista la invidiavo tantissimo, avrei voluto avere almeno l'1% del gene Claire nel mio DNA per essere più sicura di me e per farmi rispettare, ma purtroppo sono cose impossibili, ognuno ha il suo carattere e bisogna accettarsi per quello che siamo.
Il telefono continuò a vibrare da quando mi alzai dal letto ,era Matt che continuava a chiamarmi o ad inviarmi messaggi, quell'uomo era impossibile da gestire, più volevo dimenticarlo più lui continuava ad essere presente nella mia vita, per le chiamate fu facile ignorarle bastava non rispondere, ma per i messaggi no , avevo messo in archivio dieci suoi messaggi, la tentazione di leggerli era tanta, ma non volevo piangere un altra volta,almeno non per un altra settimana, ero davvero stanca,diventò quasi un peso piangere perchè non ne potevo più.
Rincasata mia nonna non c'era cosi colsi l'occasione per sistemare la mia camera e il resto della casa, tutto filò liscio fino a quando quella brutta sensazione che da settimane era scomparsa ritornò a farmi visita, diventai fredda ma non perchè avessi freddo, ma per la paura, mi senti' nuovamente gli occhi puntati addosso, e la cosa che più mi dava fastidio era il fatto che non sapevo se fosse Matt oppure Eveline, cosi d'impulso iniziai a chiudere tutte le finestre e la porta sul retro, ero sola, non c'era nessuno con me , poteva accadere di tutto in quel momento e non volevo fare la fine di Monica.
Dopo circa un ora senti' bussare con molta forza sulla porta d'entrata una ,poi due ,tre, quattro volte , non riuscivo a muovermi,avevo voglia di essere minuscola e invisibile in quel momento ma decisi di farmi coraggio.
<< chi è?>> urlai impaurita dall'interno della casa
<< sono nonna Teresa Jen>>
<< fanculo>> sussurai a bassa voce<< jen ma ti sei chiusa dentro come una carcerata?>> domandò mia nonna
<< per ragioni di sicurezza , ero sola in casa e avevo sentito dei strani rumori>>
<< ma siamo in un quartiere piuttosto tranquillo cara, mi sorprende vederti cosi in ansia>> rispose portando le buste della spesa nella dispenza
"tranquillo" era l'aggettivo meno adatto a quello che davvero ero a conoscenza, mia nonna pensava che i casi di omicidi e roba del genere esistessero solo nei film o comunque molto lontani da noi, invece io la pensavo molto diversamente,sopratutto dopo aver visto un cadavere con i miei occhi.
<<nonna ma hai bussato tu alla porta prima?>>
<< no è stato un signore piuttosto gentile>>
<< ecco infatti mi sembravano strano , chi era ? lo conosco?>> chiesi curiosa
<< mah è un signore che si è trasferito da poco , sta nel palazzo davanti alla nostra casa>>
<<ah .. quindi hai fatto colpo su un signore nonna , ti lascio un giorno da sola e fai strage di cuori>> dissi scherzando
<<ma no quei tempi son finiti per me , e poi era troppo giovane >>
<< giovane?? no che mi interessi ,ma che età aveva? >>
<< sulla cinquantina cara>>
<<ah..>>
"Giovane" per lei , per me invece era piuttosto grande considerando che avevo 23 anni.
<< ha detto che uno di questi giorno verrà a farci visita, è solo e deve far amicizia con il quartiere poi ha detto che vuole conoscerti>>
<< eh!? come vuole conoscermi?>>
<< si ha detto che vuole sapere come stai>>
<< ma cosa..? ma nemmeno mi conosce questo tizio, come si chiama?>>
<< Jen mica gli ho fatto l'interrogatorio io , quando verrà qui poi glielo chiederemo>>
<< giusto, comunque adesso vado a studiare domani devo dare una simulazione di esame >>Finiti gli studi mi accorsi che erano passate le 20:00 , l'universtià mi stava occupando molto tempo in quel periodo e da una parte ne ero grata almeno mi sarei concentrata in altro , se non fosse per Matt che continuava ad assillarmi come al solito, ma decisi di ignorarlo e preferire una doccia calda. Davanti allo specchio mi accorsi che negli anni il mio corpo cambio' molto, ero diventata piuttosto magra e slanciata anche se i seni non erano cresciuti più di tanto, ma non mi importò quel dettaglio , non volevo diventare una di quelle ragazze gonfiate senza cervello. Vedendo il mio riflesso del corpo nudo nello specchio mi senti più insicura di quanto gia non lo fossi e non riuscivo a capire il perchè, c'era qualcosa in me che aveva bisogno di un cambiamento , i capelli forse, fu quella la prima cosa che mi venne in mente,poi di nuovo quella sensazione di essere spiata, e quella volta ne ero propio convinta, non fu una genialata girare in quelle condiizoni nella mia camera cosi chiusi le finestre della mia stanza e mi recai al bagno.
L'acqua era davvero una culla per me, riusciva a calmarmi solo sfiorandomi e mi sentivo più leggera e protetta , dopo il bagno mi addormentai dimenticandomi di tutto.
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Ultimi abbracci
Romance"ultimi abbracci" è il secondo capitolo della trilogia l'utlima notte, pieno di nuovi avvenimenti,personaggi, delusioni e sorprese. " Le sue mani erano enormi sul mio corpo appena accenato, il suo volto non mi era molto chiaro ma percepivo la sua so...