Quei cinque minuti furono gli attimi più lunghi della mia vita, dopodiché la porta dell'ufficio del signor Wood si aprì, quel gesto significava che era disponibile e in quel momento l'invito era mirato a me, con molta ansia abbandonai Kayla al suo lavoro e raggiunsi Adam come promesso.
Una volta dentro, mi fece segno di chiudere la porta, il suo atteggiamento era molto bizzarro, se ne stava seduto sulla poltrona e continuava a fissarmi come se avessi qualcosa fuori posto, il suo sguardo era tagliente sul mio corpo e i miei nervi erano troppo tesi per reggere più di quanto stessi gia facendo.
<< Cosa deve dirmi di cosi urgente e personale signor Wood?>> chiesi dopo aver contato fino a dieci nella mente, ero in ansia, ma per cosa?
<<signorina Ramirez lei crede veramente di farmi fesso?>> chiese senza battere ciglio
<<come scusi? Se gli ho dato questa impressione mi scuso, non vedo però dove lei abbia tratto queste conclusioni>> risposi cercando di ricordare le parole dette poco tempo prima
<< lei sta frequentando un corso come futura "Primario capo reparto" nella mia azienda?>> chiese alzandosi dalla sua poltrona iniziando a camminare avanti e dietro nell'ufficio
<< che? Lei com'è a conoscenza di questa informazione?>> chiesi pietrificata, di quel corso sapevamo solo io, nonna, kayla e Matt, che fossi spiata ne ero convinta ma non fino a quei livelli, il corso era privato e i nomi dei partecipanti non era aperto al pubblico per privacy
<< lei è una ragazza che non vive nell'oro, non mi pare che sua nonna abbia una pensione tanto alta da poterle pagare il corso o mi sbaglio?>> chiese fermandosi davanti a me, la sua presenza era fastidiosa, il suo profumo era fastidioso mi fece venire la nausea
<<mi scusi lei cosa sta insinuando? Come fa a sapere della mia vita privata?>>
<<risponda alla mia domanda signorina Ramirez>> chiese nuovamente
<< no non si sbaglia >> risposi cercando di rimanere calma, poi il suo telefono squillo all'improvviso facendomi arrivare il cuore alla gola<<ufficio del signor Adam Wood.... a è lei signor Davis... sì.. certo...sì come desidera lei... arriverci e buon lavoro>> chiuse la chiamata riportando la sua attenzione su di me, Matt l'aveva chiamato per questioni di lavoro, in fondo il signor Wood poteva fare il grosso con me e Kayla ma a confronto con Matt lui non era tanto diverso da noi.
<<dove eravamo rimasti?>> chiese avvicinandosi troppo velocemente
<<eravamo rimasti che io devo ritornare al mio lavoro e lei al suo, mi dispiace se ha creduto che la stessi prendendo in giro, non era mia intenzione>> risposi e mi girai di scatto per raggiungere l'uscita ma venni bloccata dalla sua stretta, Adam prese il polso del braccio destro in modo che io non potessi andar via, non era una montagna fisicamente ma nelle sue mani e nella sua stretta si intuiva che era un uomo che possedeva molta forza addosso e la situazione che si stava creando non mi piacque per niente
<<eppure lei è cosi carina>> disse iniziando a toccarmi i capelli
<<cosa sta facendo?credo che lei abbia frainteso>> risposi cercando di staccarmi dalla sua pressione che stava esercitando su di me
<<mi chiedo come faccia a preferire il signor Matthew a me, mi dica la verità ci è andata a letto per essere assunta?>> chiese con un sorriso da perfetto arrogante ma quella espressione svanì appena la mia mente decise di agire e senza pensarci due volte gli tirai uno di quei schiaffi da film Hollywoodiani, il mio schiaffo fu così forte che Adam perse l'equilibrio e cadde per terra
<< Signor Adam l'avverto lei sarà anche il mio capo ma se accadrà nuovamente una situazione come oggi la denuncierò per molestie verso i suoi dipendenti>>
Il mio tono di voce non fece una piega, tanto che il signor Wood si rialzò lamentandosi del dolore alla guancia
<< non sia timida, gliel'ha data a lui può farlo con me>> rispose affermando i primi bottoni della mia camicia e con tutta la rabbia diede uno strattone cosi forte, e i bottoni saltarono da per tutto lasciandomi semi nuda fino al bacino, indossavo la biancheria intima ma davanti ad un gesto del genere era impensabile sentirsi vestiti, la mia mente iniziò ad annebbiarsi, non riuscivo più a capire cosa fosse reale e cosa no, e attraverso il rumore dei bottoni della camicia sul pavimento mi ritornò in mente, lo stupro di qualche anno prima, quest'uomo stava facendo la stessa identica cosa dello stupratore, fu cosi che iniziò ad usarmi, lo strappo della camicia fu l'inizio del suo lavoro ed io fui l'oggetto in questione.
<<si guardi è stupenda, quanto invidio il suo ragazzo>> disse fissando la parte alta del mio corpo, la sua volgarità era peggio di un calcio allo stomaco, non lo definì un santo certo, ma mai avrei pensato che fosse stato così, credetti che il signor Adam fosse diverso da Eveline ma il detto non sbaglia mai "Dio li fa poi li accoppia" anche lui come lei non era un santo, in tutti i sensi.
Con molto coraggio ignorai quella frase e cercai di sembrare più forte del normale <<lei come fa a sapere di mia nonna, del mio corso e del mio ragazzo? Mi sta pedinando? Chi è veramente lei?>>
<<cosa vuole da me?>> aggiunsi reprimendo una lacrima, ma non fui abbastanza brava a fingere di essere forte e di colpo il mio viso venne inondato di lacrime sopraffatto dalla paura che quell'uomo mi trasmetteva
<< io so molto cose su di lei signorina Ramirez, non si preoccupi di chi sono ma di come può fare per restare al suo posto>> disse freddo
<<cosa vuole dire?>> chiesi asciugando le lacrime con il dorso delle mani
<< vede esistono varie categorie di persone all'interno della classe sociale e di un nucleo di lavoro, lei sarà anche la fidanzatina da strapazzo del signor Davis, ma io ed Eveline siamo persone potenti, sia lui che lei ne avete avuto prova fin'ora, segua il mio consiglio, smetta di frequentare quel corso e continui a condurre la sua vita come commessa per la Well Dressed, è meglio per tutti quanti, farà risparmiare denaro al suo fidanzato super miliardario e lavoro a noi >> disse ritornando alla sua poltrona
<< che bastardi! >> risposi cercando di sistemarmi il meglio possibile
<< e occhio a come si atteggia con noi, può andare e mi saluti sua nonna quando la vedrà >> e riportò la sua attenzione ai suoi fogli da lavoro, il signor Wood ed Eveline Pocket erano inarrestabili, sicuramente il signor Cooper sapeva qualcosa di tutto questo ed io come una cretina accusai lui per ogni cosa, per ogni dubbio quando lui fu il primo ad essere pronto ad aiutarmi.
Dopo essermi sistemata alla meno peggio la camicia, uscì da dall'ufficio del Signor Adam Wood e con le lacrime ancora presenti sul mio volto , ignorai la curiosità di Kayla, che appena mi vide uscire da li dentro mi raggiunse in un lampo e me ne andai dalla Well Dressed, scappai da li come scappa un prigioniero dal carcere, perché era cosi che mi sentivo la dentro, era cosi che mi sentivo da tempo.
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Ultimi abbracci
Romance"ultimi abbracci" è il secondo capitolo della trilogia l'utlima notte, pieno di nuovi avvenimenti,personaggi, delusioni e sorprese. " Le sue mani erano enormi sul mio corpo appena accenato, il suo volto non mi era molto chiaro ma percepivo la sua so...