Capitolo 23

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Continuammo a camminare ancora per un pò passando per un lungo corridorio tappezzato da bellissimi quadri di cui non conoscevo gli artisti ma amavo per la loro semplicità, mettevano allegria .
<< ma questo negozio non finisce più>> dissi scherzosa rivolgendomi ad Adam che mi stava osservando con la coda dell'occhio
<< è enorme ha ragione>> disse sorridendo
<< si troverà bene>> aggiunse aprendo la porta di un altra stanza che dava sul lato ovest della città, sembrava il paradiso, era tutto ben abbinato, i colori del pavimento e dei muri erano di un tonalità tendente al color panna , anche i vestiti era su quella sfumatura, un colore abbastanza bizzarro ma interessante.
<< lei è Kayla, Kayla Fisher >> disse Adam presentadomi
<< piacere sono Jenelle Ramirez , lieta di conoscerla>> dissi stringendole la mano
era una bella ragazza, alta con le forme al punto giusto, capelli mori e ricci con un sorriso stampato in faccia cosi bello che sembrava sempre felice, sicuramente era una maschiera che quella ragazza adoperava per farsi vedere sempre forte e contenta, come se nella vita niente gli mancasse, ne ero sicura, ovviamente portava la divisa della Well Dressed , sempre per sponsorizzare il prodotto al pubblico.
<< Piacere mio , oh meno male ci hanno portato una bella ragazza>> disse rivolgendosi ada Adam abbracciandomi
<< frequenti l'università?>> chiese curiosa
<< si sono all'ultimo anno di lingue straniere, tra tre mesi avrò la laurea>> dissi facendo la faccia preoccupata
<< oddio che bella facoltà io feci giurisprudenza>> disse con un filo di dispiacere
<< come mai lavori per la Well Dressed?>> chiesi curiosa, infondo quella ragazza mi piaceva era una tipa apposto
<< sogno di una vita>> disse sorridendo
<< anch'io!>> esclamai entusiasta , e iniziammo a ridere di gusto come se ci conoscessimo da una vita

<< ehm Kayla posso riprendermi la signorina Jenelle?>> gli chiese Adam vedendoci in sintonia
<< certo, certo , adesso conoscerai la tua tutor, inizierai domani?>> mi chiese speranziosa
<< certo, si domani è mercoledi quindi si posso>> risposi contenta
<< allora a domani , è stato un piacere>> disse salutandomi
<< anche per me>> ricambiai il saluto

Dopo aver conosciuto Kayla Fisher, ovvero la mia prossima migliore amica, anzi amica sennò Claire mi uccide, andammo dalla mia tutor, che al momento quel giorno era nel suo ufficio, Adam fu cosi gentile ad aprirmi la porta per mettermi al mio agio, ma appena misi piede in quella stanza persi un battito
<< lei è la tua Tutor , Eveline Pocket >> disse normalmente
<< o anche la mia attuale fidanzata>> aggiunse baciandola
"oh mio dio che schifo!" disse la mia mente, ed ero pienamente d'accordo con lei. Come poteva stare ancora a New York dopo i guai che aveva combinato con me e Matt? con che faccia riusciva a dominare la situazione , io sarei morta di vergogna e lei invece se ne stava li tranquilla. Che gli piacessero le persone con i soldi non era un segreto, Adam Wood non era bruttissimo ma neanche tutta quella bellezza spiccata eppure lei lo "amava" solo per soldi,
"per forza non c'è riuscita con Matt , adesso ci prova con qualcun'altro" disse la mia mente, povero Adam.

<< Piacere Eveline, Eveline Pocket, da oggi la sua tutor, lei è?>> disse porgendomi la mano
come faceva a fingere cosi' spudoratemente? io non ci sarei riuscita, poi in quel momento fece la raffinata e la professionale solo perchè c'era Adam con noi, lui non sapeva la vera natura di questa donna. Adam mi stava fissando stranito non vedendo ricambiare la stretta di mano con Eveline quindi per non mettere subito nei casini lui, gliela diedi e la tolsi subito da quella stretta maniacale
<< sono la signorina Jenelle Ramirez , onorata>> disse quasi ridendo nell'ultima parola
<< signorina qui lavora solo gente seria>> rispose lei ammonendomi sul momento
<< mi scusi>> dissi terrorizzata, metteva paura

<< Tesoro io corro perchè devo essere in uffiicio , ci sentiamo dopo >> disse Adam baciandola
<< arrivederci Jenelle>> aggiunse prima di andarsene
Una volta fuori Eveline chiuse la porta con tre scatti di serratura, in quel momento eravamo solo io e lei , faccia a faccia rinchiuse in un cubo di stanza. Poteva succedere di tutto come il nulla , ma bollivo di rabbia nei suoi confronti tanto da poterla uccidere con il pensiero.

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