Capitolo 13

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Con aria incerta cliccai sul nickname e mentre caricava la pagina provai un senso di colpa , sapevo che non era corretto impicciarmi sui fatti degli altri, ma dovevo capire la sua logica, la sua pazzia; una volta che il suo profilo apparve nel dislpay del mio Pc iniziai a scorrere la pagina dall'alto verso il basso e mi fermai al periodo che io e Matt iniziammo a vederci e i suoi tweets erano a quanto terrificanti , ne lessi tre
"Apparirò nei tuoi incubi peggiori "
"Quella troietta dovrà patire come una cagna"

"Prima o poi qualcuno morirà, me lo sento ahahahah"
Ero sconvolta , sentivo il gusto amaro della bile sulla lingua talmente ero terrorizzata, quella donna metteva paura anche attraverso un computer , poi andai a vedere le foto , non riuscivo a credere che su twitter avesse sfogato la sua rabbia nei miei confronti , ad ammettere un omicidio poi! nel senso quale stupida poteva farlo?
"EVELINE" rispose sempre la mia mente, risi per quella battuta.
Tra le foto ne trovai una con Matt, non capivo bene la situazione in cui fu scattata ma dallo sfondo che c'era dietro di loro e dalla folla di gente in estasi sembrava una festa, era andato con lei ad una festa, perchè? la data della foto è di quest'anno e lui mi aveva detto che gli disse di non avvicinarsi con strane intenzioni molti anni prima, però andavano alle feste insieme...
sotto la foto c'era anche una didascalia che recitava " GRAZIE PER LA SERATA TESORO" e poi anche la sua ripsota " di niente Evy <3 " , mi veniva da vomitare quando lessi quelle cose , EVY? ma che nomignolo è? sembra il nome di un prodotto per pulire i gabinetti, un nomignolo di merda proprio, ero sconvolta e dovevo anche vederlo la sera stessa. Iniziai a pensare di far finta di non sapere nulla di tutta questa storia ma prima o poi gliel'avrei detto.

<< Jen! abbiamo ospiti>> urlò mia nonna dal piano di sotto strappandomi dai miei pensieri
"ospiti? no il signor Cooper di nuovo no!" si lamentò la mia mente
<< un minuto e arrivo >> ricambiai urlando
misi le mie pantofole e scesi di corsa da mia nonna con il cuore in gola lasciando tutto com'era nella mia stanza, appena misi piede nel salotto vidi Matt,vestito alla perfezione con un mazzo di rose rosse per me e nonna Teresa, appena lo vidi sbiancai,era in anticipo di un ora ed io non ero ancora ben vestita, ero in pigiama con i capelli che sembravano avercela con il mondo intero e delle ridicole pantofole rosa confetto, quando mi vide rise,rise per la mia bizzara condizione con cui mi presentai.
<< sei in anticipo >> dissi dandogli un bacio casto
<< volevo fare una sorpresa>> rispose porgendomi le rose
<< wow sono bellissime , grazie Matt>>
<< mai quanto te>> disse guardandomi serio
<< per favore Matt >> dissi arrossendo

<< visto cara che gentil uomo ?>> disse mia nonna
<< un piacere signora>> rispose lui
<< è stato un bel pensiero Matt>> dissi arrossendo
<< se non vi dispiace vado a darmi una sistemata>> aggiunsi
e li lasciai parlare di discorsi quotidiani, era incredibile come mia nonna si fosse legata a Matt avendolo visto appena tre volte , gli voleva bene glielo leggevo negli occhi , la mia mente mi fece pensare che gli ricordasse nonno Augusto, per questo era cosi legata .
Quando li raggiunsi Matt e mia nonna smisero di parlare e rimasero a bocca aperta,avevo i loro occhi su di me e tutta quella attenzione era fastidiosa.

<< sei stupenda Jen >> disse Matt alzandosi porgendomi la mano
<< ho messo la prima cosa che ho trovato nell'armadio>> mormorai arrossendo
<< beh vedo che hai fatto una ottima scelta , allora>>
Gli sorrisi , non sapevo che dirgli poi davanti a mia nonna ,ero imbarazzata al massimo , ma sapevo che mi voleva bene e non lo faceva per mettermi in difficoltà.
La cena andò piuttosto bene , Matt e mia nonna intrapresero un discorso sulla donazione del sangue e scopri che lui donava quasi tutti i mesi per aiutare i più bisognosi , quel dettaglio mi fece battere forte il cuore , perchè nonostante le fortezze che usava per apparire duro , dentro era un uomo dolce ed era evidente , non potevo sbagliarmi. Io non parlai molto, decisi di godermi quegli attimi mettendomi in disparte , era bello vederli cosi affiatati, emanavano amore famigliare , un amore cosi profondo che ricevetti solo in parte, mia nonna per quanto potesse essere stata protettiva con me in tutti questi anni non riusci a completare una figura maschile vacante nella mia vita.
Ero in ansia , a mala pena ero riuscita a mangiare tutta la polenta e il tacchino , i nervi iniziarono a farsi sentire e di conseguenza iniziò a venirmi la nausea, cosi decisi di andare al bagno, e li' apriti cielo spalancati terra, vomitai tutto , i conati erano cosi forti che dovetti arreggermi per non crollare a terra, le mie gambe assunsero la forma di una gelatina,il mondo girava in quel momento , non ero pronta per affrontare quel discorso con lui, come potevo ? lo conoscevo da poco , sarebbe stato in grado di capirmi? Dopo qualche minuto senti' bussare alla porta.
<< arrivo arrivo, cinque minuti e arrivo>> dissi alzandomi piano da quella posizione dolorosa
<< sono Matt , tutto bene la dentro?>> chiese preoccupato
"cazzo"
<< si Matt , tranquillo vai pure vi raggiungo tra un attimo>> dissi con finta noncuranza
<< ti aspetto qui , tua nonna è andata a letto>>
"di già?" vidi l'orologoio che portavo al polso e segnavano le 22:45 , beh era possibile che mia nonna si sentisse stanca

<< okay , allora vai in camera mia , due minuti e sarò li>>
<< okay ti aspetto>>

Appena il mio viso incontrò lo specchio del bagno rimasi scioccata , quella dello specchio era la mia metà , la Jen di una volta era molto più in forma, non ero mai stata una ragazza dalle grandi forme ma nemmeno troppo magra, da quando smisi di sentirmi con Matt ero un continuo vomitare ogni volta che finivo di mangiare , la mia pelle era diventata più secca e pallida , gli occhi erano troppo enormi per quel viso, i miei zigomi più spigolosi e le mie gambe divennero lineari , più di prima , iniziai a pensare di soffrire di disturbi alimentari, ma non volevo preoccuparmene in quel momento, cosi mi lavai il viso , mi diedi due pizzicotti alle guance per ottenere un pò di colorito e mi diressi nelle mia stanza con un sorriso più finto che potessi fare .

Ultimi abbracciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora