" Tutti sorridono, ma nessuno è felice.Tutto è ok, ma nessuno sta bene"
Quando apri gli occhi vidi tutto ofuscato come se i miei occhi fossero stati coperti da una pellicola trasparente e mi faceva malissimo la testa , poi con con il tempo la vista divenne più chiara, il soffito era bianco, un brutto bianco, uno di quelli che ti mettono terrore, e sentivo intorno a me un continuo brusio di gente che faceva avanti e dietro per il corridorio , non ricordavo di avere ospiti quel giorno a casa, man mano che la vista divenne ottimale notai che tra me e il soffitto c'erano dei macchinari ospedalieri, ero in ospedale "com'era potuto accadere? ero alla Well Dressed, stavo aspettando Matt, dov'era Matt? non mi troverà e gli verrà un colpo!" la mia mente stava iniziando ad impazzire poi mi accorsi che la mia mano sinistra non poteva muoversi, cosi con molta calma mi girai verso quella direzione e vidi Matt addormentato su una scomoda poltrona mentre mi teneva la mano, era adorabile , "da quanto tempo ero in ospedale?" , sembrava tutto cosi' troppo bello per essere vero, la giornata era iniziata bene per forza doveva finire male , cercai più volte di muovere il braccio per svegliarlo ma ero intontita dai farmaci e dal dolore fisico che provavo quindi i movimenti furono nulli, dopo circa dieci minuti entrò una infermiera con vari fogli tra le mani , fece molto chiasso nell'entrare che svegliò Matt , " era l'ora bello addormentato" disse ironica la mia mente, appena mi vide si alzò in piedi e mi si avvicinò al lettino , e iniziò ad accarezzarmi il viso.
<< ti sei svegliata finalmente, mi hai fatto prendere un colpo>> disse con voce stanca
<< Matt perchè mi trovo qui?>> chiesi confusa<< hey hey signorino , non la faccia parlare troppo >> disse l'infermiera rivolgendosi a Matt
<< dovrà fare gli ultimi due analisi e poi la dimettiamo, un altra mezzoretta e sarà libera >> aggiunse sorridendomi
<< d'accordo mi scusi >> le rispose tenendo lo sguardo puntanto su di me
<< dov'e mia nonna ?>> chiesi il lacrime , iniziai a piangere perchè non capivo cosa stesse succedendo
<< hey Jen non piangere è tutto apposto, sei svenuta per un calo di pressione ed essendo troppo magra beh eri più debole , stai mangiando troppo poco e dopo quello che abbiamo fatto stamattina, senza aver pranzato e lo stress del colloquio sei crollata , tranquilla appena ti rimettono mangiamo in insieme okay? tua nonna era qui fino ad un'ora fa>>
"un'ora fa ? da quanto tempo ero in ospedale?" << che ore sono Matt?>> chiesi
<< le 22.30 , ti aspetto fuori devono farti gli ultimi analisi>> disse alzandosi e lasciandomi la mano
<< aspetta te mi hai aspettato qui per tutto questo tempo senza mangiare?>>
<< certo, voglio mangiare con te non da solo , appena uscirai ti porto a mangiare fuori>> disse con un sorriso stanco.
Matt era davvero adorabile era rimasto con me tutto quel tempo facendo andar via mia nonna che poverina essendo stanca e non avrebbe affrontato bene la serata, quando mi avranno rimessa la dovrò telefonare per rassicurarla. Gli analisi che mi fecero furono dolorosi, più volte mi scappò di bocca una bestiemma dopo che l'infermiera per trovarmi la vena iniziò a roteare con l'ago nel braccio , quella non era un'infermiera era un orco, ma come poteva fare cosi ad una ragazza che era debole e si era ripresa da poco?
<< Mi raccomando mangi di più, il suo organismo a bisogno di energie altrimenti gli svenimenti saranno ricorrenti nella sua vita e fin quanto li potrà sostenere sarà un bene e poi?>> disse l'infermiere rivolgendosi a me e a Matt
<< Non si preoccupi farò in modo che mangi >> rispose Matt ridicolizzandomi come se fossi una bambina
lo guardai arrabbiata << so io quando e quanto devo mangiare non importa che me lo dica tu>> dissi con tono severo
<< signorina non si arrabbi con il suo fidanzato , dovrebbe solo ringraziarlo se adesso si trova qui >> disse sorridedogli
effettivmante non aveva torto, perchè ero cosi insensibile , si era preoccupato per me e mi aveva portato al sicuro , tra l'altro lui credeva che fossi dimagrita a causa del nostro litigio "sono un mostro" le sue parole mi ronzarono nuovamente nella testa , ma non era vero non era colpa sua .
<< ha ragione mi scusi sono stanca e solo voglia di fare una lunga dormita>> dissi scusandomi con Matt
Le mie scuse non fecero effetto su Matt perchè non se la prese a male, comprese la mia situazione e lasciò correre la mia rabbia nei suoi confronti quando dissi quelle parole , una volta in macchina mi senti più sollevata, gli ospedali non mi sono mai piaciuti, specialmente se io ero la "malata" , tutti quei medici, siringhe e odori strani , bleeh mi fecero chiudere lo stomaco.
<< tutto apposto piccola?>> chiesi Matt appena prendemmo l'autostrada
<< si, non mi piacciono gli ospedali>> dissi proncunciando l'ultima parola in tono orrendo
<< penso che a nessuno piaccia , tranne per chi ci lavora , credo>> disse facendomi un sorrisetto buffo
<< Matt>>
<< dimmi Jen>> chiese stupito
<< grazie per essermi stato vicino, lo apprezzo davvero tanto>>
<< ma di nulla piccola , è il minimo che potessi fare >> rispose guardando la strada
<< possiamo non cenare ad un ristorante ? sono stanca>>
<< dove vuoi cenare ?>> chiese incuriosito
<< se vuoi possiamo ordinare una pizza e o il sushi e mangiare in macchina>> dissi sorridendo ricordando uno dei nostri appuntamenti andati male , quel giorno fu lui a svenire ma quelli erano dettagli.
<< certo come vuole lei principessa>> disse sorridendo , forse anche lui ricordò quel giorno.
Trovammo un parcheggio poco lontano dal ristorante Giapponese vicino al Central park , il sushi era squisito , era davvero buono , non ricordo se era perchè avevo davvero tanta fame o per altro ma era buonissimo e lo fini prima di Matt
<< fame da lupi eh ?>> chiese Matt porgendomi un bicchiere di birra
<< giusto un pò , oggi mi hai tenuta in allenamento il mio corpo necessita di energie>> risposi sorridendo
La serata si concluse piuttosto bene, rimanemmo insieme nella Ferrai fino alle due del mattino a parlare del più e del meno, di quando eravamo piccoli , dei nostri sogni , gli parlai persino di nonno Augusto e nonna Teresa, ormai la loro storia la spevo talmente bene che la sentivo come se fosse mia, mentre lui mi raccontò di quando usci' dall'orfatrofio, si senti libero nonostante fosse solo, fu quella situazione che lo fece maturare, era partito dal nulla per poi ritrovarsi con il mondo ai suoi piedi, aveva tre uffici di lavoro , una villetta, tante macchine costose, tre lavori, (almeno quelli che sapevo io), tanti soldi, una casa al mare e una in Europa ed era nato povero , questo significava che tutti potevano farcela e mi diede speranza.
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Ultimi abbracci
Romance"ultimi abbracci" è il secondo capitolo della trilogia l'utlima notte, pieno di nuovi avvenimenti,personaggi, delusioni e sorprese. " Le sue mani erano enormi sul mio corpo appena accenato, il suo volto non mi era molto chiaro ma percepivo la sua so...