Capitolo 22

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Il letto alla francesina, il tappeto di piume nero, le mie foto con Claire quando eravamo alle elementari, i miei libri, i miei adorati libri messi li con cura nella mia libreria, tutte le mie cose come potevo trasferirle in un posto nuovo? ero cosi abituata a quella condizione d'esistenza, la mia camera era il mio tutto, se avevo una giornata no mi chiudevo la dentro , se litigavo con nonna quella era la mia salvezza per poter sfogare la rabbia, come potevo? era strano solo pensarci, viverla quella situazione era anche peggio; pensai distesa letto con le mani sul volto, la sentivo mia, non mi ero di certo immaginata di viverci per sempre ovvio, ma neanche di lasciarla cosi di punto in bianco, era impensabile
<< come posso lasciarti ?>> dissi al peluche che avevo in fondo al letto
ma lui non si muoveva, rimaneva laggiù fermo, solita espressione , quella di sempre, mia nonna aveva ragione, il castello che mi ero creata in questi anni era adatto per un Jenelle troppo piccola per affrontare il mondo, bastava pensare che quel peluche anni prima mi avrebbe messo di buon umore a vederlo , quel giorno invece mi metteva ansia perchè non era lui che volevo ma Matt, sentivo la necessità di una persona reale al mio fianco e per stare con lui dovevo viverci insieme.
<< Bobby non dici niente? Nonna vuole che me ne vada con Matt, lo sai vero?>> chiesi nuovamente al peluche ma lui rimaneva come poco prima , come dieci anni prima.
<< fanculo!>> sbottai buttandolo fuori dalla finestra, mi sentivo davvero un idiota, il peluche non mi avrebbe di certo riposto, la risposta la sapevo ma non volevo ancora accettarla.
Dopo qualche minuto qualcuno lanciò Bobby nella mia camera da fuori , forse nonna stava annaffiando le piante e si ritrovò il peluche tra l'erba cosi mi affacciai per vedere chi fosse stato e per scusarmi .
<< pensavo fosse cresciuta per giocare con i peluches >> disse il signor Cooper cacciando dalla bocca un filo di fumo
<< ancora lei? ma non fa altro che farsi gli affari degli altri?>> chiesi ingenuamente
<< e lei non riesce mai ad essere più garbata nei miei confronti?>>
<< mi scusi, per il peluche, spero non l'abbia colpito con la sigaretta in mano>> dissi sentendomi in colpa
<< si figuri , non mi ha colpito >>
<< bene allora arrivederci>> dissi chiudendo le finestre di vetro
<< no aspetti un secondo>> disse accendendo la mia curiosità
<< le devo parlare>> aggiunse
<< guardi non credo sia possibile , devo andare via tra pochi minuti, semmai quando avrò tempo>>
<< ma non ne avremo più di tempo >> disse con voce impaurita
<< la saluto Jane>> dissi fredda
<< la prego signorina mi ascolti , non c'è più temp..>>
il resto della frase si ammutoli' con il chiudersi della finestra, non volevo parlare con quell'uomo, mi avrebbe rovinato solo il resto della giornata e non avevo per niente voglia, però mi lasciò con un filo di curiosità addosso, perchè non avevamo più tempo? per cosa poi ?
cosi con molta fretta riapri la finestra ma lui non c'era più, le luci del suo salotto erano accese, era rientrato a casa
"accidenti a te quando non stai a sentire le persone quando parlano, magari era una cosa importante!" urlò la mia mente.
<<che vada al diavolo!>> urlai mentre chiusi la finestra una seconda volta .
Dopo essermi preparata decisi di chiamare nuovamente Matt, il telefono squillava ma nessun segno di vita "avanti Matt rispondi a quel cazzo di telefono , su dai è facile" pensai rifacendo il numero , dopo qualche minuto senti la sua voce
<< hey Jen scusa, ma sono impegnatissimo, tra pochi minuti arriverà Adam Wood, gli ho dato indirizzo di casa tua, scusa ancora ci sentiamo più tardi, baci>> disse di fretta chiudendo la chiamata, dopo un minuto senti squillare il campanello di casa
<< tempismo perfetto >> sussurai tra me e me
Mia nonna rimase delusa quando vide che non era Matt infatti mi guardò come per dire " e questo chi è?" << nonna lui è Adam Wood, il mio capo >> dissi presentandoglielo
<< salve lei è la nonna di Jenelle?>> chiese Adam
<< piacere Teresa, si sono sua nonna>> rispose mia nonna fredda
"mmh fiuto di nonna Teresa, forse Matt non aveva tutti i torti su i suoi riguardi"
<< Jenelle è pronta? l'accompagno in negozio poi devo essere in ufficio >> disse togliendo lo sguardo da mia nonna
<< si certo, ciao nonna a dopo >> dissi baciando mia nonna
<< occhi aperti, occhi aperti>> disse lei sottovoce
<< certo , sempre nonna>>
Ed entrai nella bellissima Audi del Signor Adam " anche lui non patisce la fame" disse la mia mente facendomi ridere da sola
<< qualcosa la diverte?>> chiese Adam stupito della mia reazione
diventai rossa, come potevo spiegarglielo? << no no mi scusi >> dissi tornando seria
<< credo che a sua nonna non piaccio>> disse immergendosi nel traffico
<< no , penso di no è una donna moolto moolto ansiosa per sua nipote, per questo>> dissi cercando di essere il più credibile possibile
<< di che ha paura? non mangio mica>> disse sorridendo , poi la nostra conversazione terminò li' , per tutto il viaggio rimanemmo in silenzio fino a quando non arrivammo al negozio, una volta li', scendemmo dalla macchina e rimasi colpita dalla bellezza di quel posto, era prorpio come immaginavo io o forse anche meglio, un negozietto accogliente, che ti metteva allegria anche solo a guardarlo, tranne per i prezzi dei vestiti, " io non comprerò mai qui " dissi scherzosa mentre con i palmi delle mani accarezzavo gli abiti disposti davanti a me, erano bellissimi, creazioni di vera moda e professionalità, non potevo ancora crederci che avrei lavorato per loro.
<< è stupendo vero?>> mi chiese Adam vedendomi in estasi
<< si, sono bellisimi, davvero favolosi>> dissi continuando a scrutare i vistiti
<< vieni che ti presento le tua colleghe>> disse facendo segno di seguirlo
E ci incamminammo per un corridorio che portava in un altra stanza che da fuori non sembrava esserci, era davvero grande quel posto altro che "negozietto" , oltre a due enormi stanze aveva un ufficio, un piano sotteraneo, la zona caffè, la segreteria, tre toilette , una per dipendente più una per i clienti ambi i sessi, zona fumatori, zona relax "zona relax?" si domandò la mia mente stupita, stavo camminando nel lusso sfrenato avrei lavorato nel lussso sfrenato.

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