Il giorno dopo essendo Sabato la mia università era chiusa cosi decisi di fare una passeggiata per il centro, camminare mi avrebbe reso più fiduciosa e avrei avuto modo di schiarire quella enorme matassa che opprimeva la mia mente.
Di Claire nessuna notizia, si fece sentire quel pomeriggio con il messaggio e poi spari', mi mancava il suo sostegno se fosse stata con me adesso non sarei sola, era difficile accettare il bacio tra Matt ed Eveline, lo conoscevo cosi poco ma in quel frammento di tempo mi ricopri' di mille attenzioni e se fosse stato cosi anche con lei? l'idea di diventare una sua ex pscicopatica non mi piaceva per niente, per anni ho lottato per non affezionarmi più di tanto a qualcuno eppure lui ci era riuscito, ero presa da lui da subito, il suo comportamento mi fece sentire sicura, se avevo lui attorno poteva cascare la terra sotto i miei piedi e non mi sarebbe importato.
A disturbare i miei pensieri fu lo squillo del mio telefono quel giorno , qualcuno mi stava chiamando ma il numero non l'avevo memorizzato , non ero molto convinta ad aprire la chiamata ma decisi di farlo comunque, tanto peggio di cosi non mi sarebbe potuto accadere.
<< Pronto chi parla?>> accenai irritata
<< Buongiorno! è la Signorina Jenelle Ramirez?>> chiese una voce femminile molto accogliente, non era di certo Eveline
<< sisi sono io , chi parla?>>
<< Salve è l'ufficio del negozio di moda Well-dressed , lei qualche mese fa aveva fatto un test di ammisione giusto?>>
<< oh si è vero più o meno due mesi fa>> risposi ricordando
<< Bene siamo lieti di informarla che è stata presa! dovrà solamente passare per un colloquio di routine >>
<< non è uno scherzo vero! sono davvero stata presa a lavorare nel negozio di moda femminile tanto sentito ? no perchè ultimamente mi stanno capitando delle cose bizzare eh.. non so piu che dirle , mi scusi>>
<< stia tranquilla signorina Ramirez non è uno scherzo o cose simili è tutto vero , è libera domani verso le 16:00 per il colloquio ? >>
<<Certo , certo , l'indirizzo era scritto nel vostro sito?>>
<< si signorina , allora a domani, buona giornata>>
<< grazie a lei>> chiusi la chiamata con un sorriso che andava da uno estremo all'altro
Finalmente dopo giorni di buio riuscivo a vedere la luce , la "Well-dressed" era un negozio di alta moda molto ambito in quel periodo a New York , lavorare li significava avere un posto di lavoro,riuscire a guadagnarsi il pane, pagarsi gli studi , non essere più disoccupata e realizzare un piccolo sogno nel cassetto , si perchè sin da piccola sognavo di diventare una creatrice di abiti da far indossare alle modelle di tutto il mondo, e la mia bozza si vede che quel giorno piacque, dato che mi presero, ero felicissima, spruzzavo gioia da tutti i pori, non stavo più nella pelle e iniziai a saltellare come una cretina in mezzo alla folla di gente, che impaurita, iniziò a domandarsi quale fosse il mio problema.
Dopo essermi allontanata dalla folla trovai un posto piuttosto tranquillo per fare una chiamata, Claire doveva essere informata, non potevo non dirglielo,quindi la chiamai anche se corsi il rischio di darle noia; ma il suo recapito dava sempre la segreteria, riprovai una seconda volta ma niente cosi le lasciai un messaggio vocale ad un certo punto poi i miei occhi si posarono su una figura da me ormai nota, a distanza di qualche metro vidi il signor Cooper che con aria molto confusa stava cercando qualcosa che aveva perso di vista, di colpo si voltò nella mia direzione e a passo deciso si diresse verso di me , e li capi' che ero io la cosa che stava cercando.
<< di questo passo mi farà morire d'infarto signorina Jenelle>> disse con il fiatone
<< lei cosa ci fa qui? mi seguiva?>> chiesi senza badare alla frase da lui detta
< si la seguivo >> disse fermandosi per riprendere fiato
<< sa che posso denunciarla? l'avverto , si avvicini di nuovo a me o a mia nonna ed io la denuncio>> dissi chiara
<< si la seguivo ma per chiederle scusa, ieri sera mi aveva fatto perdere la pazienza>>
<< eh direi >>
<< lei veramente non si ricorda di me?>> mi chiese d'un tratto cambiando tono di voce
<< no, io non ho la più pallida idea di chi sia lei, e per quanto mi possa importare non voglio saperlo>>
<<quindi ne è sicura al cento per cento?>>
<<diamine si , non la conosco>>
<< bene , questo mi solleva>>
<< che intende?>>
<< nulla , adesso se vuole scusarmi voglio evitare una denuncia da parte sua>> disse andandosene a passo svelto
<< hey ma ..>> dissi scioccata
Cosi decisi di seguirlo io , lui l'aveva fatto per tutto il tempo quindi cosa me lo vietava ? forse l'etica morale, ma non ci diedi importanza, per la sua età il signor Jane Cooper era abbastanza veloce nei movimenti, per quanto riguarda il suo aspetto fisico era un uomo dall'altezza dominante, ad occhio era alto intorno ad un metro e ottanta,stargli vicino faceva effetto, un omone insomma, dal fisico asciutto, probabilmente da giovane si teneva in forma, volto dalle grandi mascelle e capelli brizzolati, ecco quella era l'unica cosa che lo rendeva della sua età poi per il resto poteva essere scambiato facilmente per un trent'enne.
Mi aveva segutito per tutto il tempo solo per chiedermi se ero sicura che non mi ricordassi di lui? mi sembrò piuttosto strano , poteva benissmo aspettare che rientrassi a casa per chiedermelo, c'era sotto qualcosa ed io dovevo saperlo, cosi iniziai a nascondermi ogni qual volta che lui si girava nella mia direzione , si sentiva seguito il bastardo "BENE!" esclamò la mia mente, dopo circa un km di inseguimento il signore Cooper entrò in un bar cosi decisi di farlo anch'io ma dovevo trovare qualcosa che camufasse il mio aspetto, cosi passai velocemente al mercato e comprai un enorme cappello stile messicano , occhiali da sole neri e un foulard rosa da mettere intorno al viso per coprire gli unici tratti scoperti. Essendo molto buffa con quel cappello mi feci una foto e la inviai a Claire nella speranza che mi notasse.
Il bar era piuttosto tetro, ispirava tristezza, non immaginavo che frequentasse questo tipo di locali, le pareti erano bordeaux e la sala era illuminata da una decina di luci soffuse che facevano molto stile dark, quel posto metteva i brividi ma dovevo ottenere delle risposte, dopo aver avvistato il Signor Jane al telefono a qualche tavolo in fondo alla sala decisi di raggiungerlo e di sedermi a due tavoli di distanza , girata di spalle , poteva ricnoscermi quindi non corsi il rischio, in quel momento le mie orecchie erano sul attenti ed ascoltai ogni singola parola dette da lui.
<<Si ... si ... ho capito >>
"capito cosa?"
<< no gliel'ho chiesto e mi ha assicurato .... si cazzo .. vedrò di fare..... si stai tranq... okay hai intenzione di urlare ancora?>>
" con chi era al telefono? vedrò di fare cosa??!" okay in quel momento avevo molta paura
poi non lo senti più parlare il chè mi stupi molto cosi feci per allungare all'indietro, per sentirsci meglio,ma venni colta di sorpresa, senti' la sua mano sulla mia spalla e con molta classe si avvicinò al mio orecchio e mi sussurò
" a quanto pare siamo in due ad essere perseguitati" e lasciò il locale senza darmi tempo di rispondere, cosi mi alzai e con grande velocità lo raggiunsi
<< hey si fermi , si fermi signor Cooper>> urlai
<< ancora lei? cosa vuole ? mi ha detto di non darle noia, adesso è lei ad importunarmi>>
<< mi scusi ma ho bisogno di sapere cosa intendeva prima con quella frase "questo mi solleva" lei fa parte della mia vita in qualche modo?>>
<< vede signorina Ramirez, intanto impari a farsi gli affari suoi e poi si può essere le dirò soltanto una cosa e poi dovrà lasciarmi in pace sennò mi rivolgerò a sua nonna>>
<< okay lo prometto >> dissi incrociando le dita dietro la mia schiena
<< in qualche modo io faccio parte della sua vita, le ho tolto qualcosa a lei cara per puro divertimento, quando si è giovani purtroppo non si pensano alle conseguenze>>
<< ma cosa..?>>
<< arrivederci signorina Ramirez>>
<< ma lei gioca scorrettamente>>
<< non lo sono mai stato , corretto >>
e se ne andò via con il suo solito passo lasciandomi li' come quando i grandi promettano una cosa ad una bambina e poi non la mantengono , avevo bisogno di una risposta schietta che rispondesse alla mia domanda, no di una piena di significati inespressi , cosa voleva dire con quella frase? perchè la gente non era mai chiara con me? avevano paura di ferirmi ? oppure si divertivano vedermi impazzire?
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Ultimi abbracci
Romance"ultimi abbracci" è il secondo capitolo della trilogia l'utlima notte, pieno di nuovi avvenimenti,personaggi, delusioni e sorprese. " Le sue mani erano enormi sul mio corpo appena accenato, il suo volto non mi era molto chiaro ma percepivo la sua so...