Capitolo 28

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Purtroppo le scimmiette sparirono proprio mentre mi stavano versando quel cocktail buonissimo, con loro spari tutto il resto, le cascate comprese. Apri' gli cocchi e mi trovai Matt spaventato che continuava a urlare qualcosa per svegliarmi, cosa diamine era successo in quel fraggente di tempo? non ricordavo molto
<< Jen cazzo svegliati! svegliati stai bene!>> disse vedendomi aprire gli occhi e mi avvolse in un abbraccio strettissimo
<< hey Matt si sto bene, cos'è successo?>> chiesi tirandomi su spaventata
<< accidenti eri sparita, ti ho cercata da per tutto, in tutte le stanze, nel giardino , zona relax in ogni bagno e niente, poi ti ho fatto lo squillo al telefono e squillava senza darmi segno di vita, dico ma il telefono dove ce l'hai ? poi mi sono ricordato della taverna e ti ho trovata>> disse di colpo senza respirare tra un frase e l'altra, era buffo e tenero da preoccupato
<< non è colpa mia se hai un villa enorme Signor Davis, poi il telefono e nella borsa al piano di sotto , ho visitato tutta la villa e sono rimasta incantata da questa stanza >> dissi facendo un gesto con le braccia
<< ma sei matta?! credevo fosse intervenuta Eveline con qualche piano diabolico contro di te!>> disse sgridandomi
<< Matt .. Matt! sta calmo! sono qui! mi vedi? sono qui sana e salva! la tua cascata invisibile mi aveva fatta addormentare>> dissi con voce rotta dalla paura della sua preoccupazione
poi il suo volto cambiò sembianze, da preoccupato divenne dolce, gli occhi si illuminarono , il suo respiro divenne regolare e infine mi abbracciò nuovamente affondando la sua testa tra i miei capelli, rimanemmo cosi per un bel pò, senza staccarci l'una dall'altro, la preoccupazione divenne amore ed era difficile dividersi una volta che ci fummo trovati nella sua stessa contea che si era custruito.
<< hai pensato al discorso della convivenza?>> chiese staccandosi da me tenedo entrambi le mie mani nelle sue
<< si Matt che ci ho pensato, l'ho fatto per tutto il tempo, anche mentre le scimmie mi stavano viziando>> dissi ironica
<< le scimmie? va beh non so cosa intendi o cosa voglia dire, comunque qual'è la risposta?>> disse con un sorriso che andava da un estremo all'altro
<< Matt allora ascoltami>> dissi facendomi seguire vicino alle poltrone, una volta seduti continuai il discorso << l'idea della convivenza è una cosa bella e carina da parte tua, davvero molto...molto nobile e l'apprezzo con tutto il cuore, però io credo sia ancora presto, insomma ci conosciamo da un mese e mezzo e poco più, no? abbiamo avuto i nostri momenti belli e brutti come ogni altra coppia però noi siamo impediti da una situazione che le normali coppie non sono costrette ad affrontare ogni giorno, ovvero ex ragazze assassine pronte a vendicarsi in ogni momento con le persone che più amiamo, capisci? è un rischio troppo grande , ed io per il momento non mi sento pronta a rischiare, tu hai provato quella situazione a tue spese con la signora Monica, se dovesse succedere a mia nonna? io ne morirei di dolore ne sono certa>> dissi piangendo dentro, la sua espressione in quel momento era indecifrabile. Rimase zitto a fissarmi , nel modo in cui solo lui sapeva fare, era una mente impossibile da leggere, lui riusciva a capire me ed io non riuscivo mai ad afferrare un suo pensiero sul momento, era atroce.
<< di' qualcosa , ti prego>> aggiunsi prendedogli le mani
<< cosa devo dirti? Jen io voglio vivere con te, di Eveline non mi importa, con questo non dico che non mi interessa delle persone che amiamo che possono essere a rischio a causa sua però mi sembra impensabile che noi dobbiamo sentirci obbligati a vivere in questo modo per colpa delle sue stregonerie>> disse levando le sue mani dalle mie
Poi si alzò e si affacciò alla finestra, fissava il cielo spoglio di stelle portando le mani alla testa, era disperato, mi voleva vicino ma sapeva che era un rischio, vederlo cosi faceva male perchè sapevo che lui voleva vivere con me come se fosse l'unica cosa che volesse davvero ed io non potevo dargli il permesso, non volevo che a causa mia ribolisse nei suoi pensieri, cosi mi alzai e lo abbracciai da dietro le spalle appoggiando la mia testa sulla sua schiena, sentivo il suo respiro nuovamente accellerato,non parlava, il suo silenzio era più pesante di ogni altro rumore che per natura mi diede noia in passato.
<<Maatt per favore parlami, di' qualcosa, non costruire muri di silenzi con me>> dissi, che ipocrita che ero! in passato ero io a crearne con lui ma avevo imparato che era sbagliato.
<< Matt? per favore te lo chiedo>> aggiunsi mettendomi davanti a lui
<< Non voglio che ti faccia del male >> disse dopo minuti di silenzi
<< se stiamo insieme non me ne farà>> dissi
<< questo è quello che ci convinciamo di credere, ma sappiamo entrambi com'è Eveline, è terribile e intoccabile>> disse amaramente
<< a me ora non importa di Eveline, Matt l'hai detto pochi minuti fa , pensiamo a noi, però dobbiamo fare passi piccoli, piccolissimi ogni giorno, non dobbiamo strafare sennò lei attaccherà>>
<< sembra che tu parla di un animale>> disse ironico, finalmente era ritornato di buon umore
<< beh dai è un cinghiale oppure un orso, l'assomiglianza è simile>> dissi ridendo compiaciuta della mia risposta
Iniziammo a ridere come se non ci fosse un domani poi all'improvviso divenne serio e la sua serietà era agghiacciante
<< Hai detto che sei rimasta affascinata da questa stanza, perchè?>> chiese serissimo
<< beh è stupenda, insomma guardala>> dissi facendo cenno con gli occhi
<< la feci costruire secondo i miei gusti, ho una laurea anche come architetto, questa stanza l'ho fatta io>> disse lasciandomi di stucco
<< come , davvero Matt?>> chiesi stupita
<< si si vieni te la mostro da vicino, sembra tutto uno spreco ma è tutto progettato al risparmio>> disse facendomi avvicinare al camino perennemente acceso
<< questo caminetto è composto da un tipo di legno che brucia senza consumarsi mai, cioè si consuma dopo tre mesi, quindi produce calore per tutto quel tempo senza distruggere chissà quanti alberi a madre natura>> mi spiegò con molta professionalità << poi la cascata che non vedi è creata da un suono di uno strumento che si trova all'interno del muro, si attiva quando la stanza è completamente calda, il suo utilizzo è utile per rilassare la mente, se vuoi stare in questa stanza senza il brusio dell'acqua che scorre basterà cliccare questo bottone e si spegne in automatico mentre il camino continuerà a scaldare l'ambiente, uguale la tv >> disse concludendo il discorso da oscar
<< wow sono davvero meravigliata da questo lavoro, quando sono entrata nella taverna ho pensato che consumassi molto mentre in realtà il consumo è pari a zero>>
<< esatto piccola, sto finanziando questo progetto, se verrà approvato, chissà nel futuro le case verranno fatte tutte a questa maniera>> disse orgoglioso di se stesso
<< wow mi stupisci ogni volta signor Davis>> dissi guardandolo famelica
<< anche lei signorina Ramirez mi stupisce ogni volta, che ne dice di passare qui la notte?>> chiese in modo provocante
<< è una domanda o un ordine?>> chiesi restnado al suo gioco
<< è libera di scegliere>> disse iniziando a sbottonarsi la camicia
<< ordine>> dissi senza fiato
<< bene, perfetto>> disse chiudendo la porta
Quella notte facemmo l'amore cullati dal rumore dell'acqua, era romantico anzi più che romantico era da favola, il suono ipnotico della cascata, il calore dei nostri corpi con quello del camino su un letto stupendo, con lui avevo imparato l'arte dell'amarsi non solo con le parole ma anche con il corpo, quando facevamo l'amore non eravamo Jenelle Ramirez e Mathhew Davis, ma una cosa sola, come un fiore che sboccia alla ricerca della luce con l'intento di scaldarsi con i raggi del sole, ecco lui era l'unico calore che riusciva a scaldare il mio cuore seriamente.

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