Due mesi dopo la commemorazione al ricordo di Jenna la mia vita cambiò radicalmente. Il cambiamento fu netto ma giusto. Eveline ed io finalmente riuscimmo a convivere all'interno di un unica stanza,no che fossimo amiche intime, ci ignoravamo e a me andava benissimo cosi, anche se molto spesso mi dava filo da torcere, spesso e volentieri mi ridicolizzava davanti alle clienti facendo battute su argomenti a me sconosciuti e mi faceva passare per una stupida, per non parlare di Adam,il mio capo e il suo uomo, lui era un caso a parte, capirlo era impossibile, il suo umore era altalenante ed io ne pagavo le conseguenze quasi sempre, anzi no senza il "quasi"; ero una semplice assistente e lui si divertiva a darmi ordini a destra e a manca facendomi fare anche delle ore extra,odiavo quell'uomo.
Ma quella situazione fu momentanea perché Matt mi stava pagando un corso di formazione ben organizzato, una volta superato i test sarei aumentata di grado diventando primario capo reparto, quindi Eveline dopo non mi avrebbe più dato noia o almeno cosi dovrebbe essere se non voleva essere licenziata da me.
Per quanto riguarda i miei amici era un totale casino, Lucas lasciò l'Università due settimane dopo la morte di Jenna, si affezionò a quella ragazza in un modo assurdo, come fu possibile rimase un mistero per me, perché lei non lo amava e ne ero certa, decise di inseguire le orme del padre diventando imbianchino,in poco tempo il suo nome era sulle bocche di tutti in paese e venne soprannominato "l'imbianchino dell'anno" su quel punto di vista ero contenta per lui.
Claire scomparve, mi chiamò una terza volta per dirmi che la relazione tra lei e Pablo andava a gonfie vele e che era probabile una convivenza lì in Messico, inizialmente ero distrutta dalla notizia bomba,poi però me ne feci una ragione, da quando parti crebbi molto e divenni piu matura la sua assenza non era poi cosi importante per me, nonna aveva ragione (come sempre) e Kayla Fisher divenne la mia nuova migliore amica,andavamo d'accordo, spesso in negozio mentre sistemavamo i vestiti si cantava per oscurare il silenzio e la perfidia di Eveline, che come un corvo gironzolava nell'abitacolo.
Per quanto riguarda la relazione tra me e Matt andava benissimo, facemmo passi da giganti in quei due mesi tanto che mi convinsi sulla convivenza, eh già! Impossibile ma vero stavamo sotto lo stesso tetto da un paio di mesi e la sensazione era strana ma bella, progettammo un trasferimento dopo la mia laurea e il brevetto da primario capo reparto, decidemmo di andare a vivere a Seattle insieme a nonna, la sua villa mi piaceva molto, niente in contrario, ma era difficile vivere lì con il ricordo di Monica e di tutta la situazione che ci portavamo dietro da tempo, non era una fuga ma un nuovo inizio per proteggere noi e la nostra relazione.
Il progetto di Matt "houses of the future" stava riscuotendo molto successo,diverse società in Europa presero in considerazione il suo lavoro e spesso era in viaggio per partecipare a convegni e riunioni di routine.<< oltre a viaggiare di notte cos'altro ti piace fare?>> chiese Matt di punto in bianco durante una pausa pubblicitaria.
Era venerdì sera e decidemmo di restare in casa a vedere un film insieme, non avevamo voglia di uscire.
Eravamo sul comodo divano bianco, lui seduto con finta aria innocente ed io distesa con la testa appoggiata alle sue gambe, lo guardai con attenzione prima di rispondere alla sua domanda, rimase in silenzio tutta la sera prima di pormerla, come se l'avesse gia in riservo da tempo.
<<amo volare e adoro i pic nic >> dissi sorridendo come una bambina
<<perché vuoi saperlo?>> aggiunsi
<<per conoscerti meglio piccola> disse sorridendo poi riportò l'attenzione alla tv
<<anch'io vorrei conoscerti meglio Matt>> dissi sinceramente
<<bene dimmi ,cosa vuoi sapere?>> chiese spegnendo la tv
L'aria divenne molto tesa in quel momento, avevo la sua attenzione al 100% e mi sentivo a disagio
<<però se fa cosi non è giusto>> dissi alzandomi di colpo dirigendomi verso la cucina , le domande che avevo in riservo erano troppo amare da affrontare in quel modo,cosi decisi di prenderlo per la gola, tornai qualche minuto più tardi con un vassoio di biscotti e cioccolata calda,lui rimase durante la mia assenza nella stessa posizione di come l'avevo lasciato, postura dritta,sguardo serio e misterioso
<<cosa vuoi sapere?>> chiese portandosi alla bocca un biscotto,il bastardo voleva provocarmi
<<perchè non mi porti mai con te nei viaggi in Europa? Sono già cinque volte che vai e torni e mai una volta me l'hai chiesto, mi lasci sola in questa enorme casa per giorni e per te resta tutto normale>> dissi con schiettezza
<<non ti coinvolgo perché ti annoieresti, hai da pensare ad un esame e a prendere il brevetto>> rispose leccandosi le tracce di cioccolata sulle sue labbra
<<forse ti serve questo>> dissi porgendogli un tovagliolo
Con fare molto tranquillo lo prese insieme alla mia mano e con uno strattone mi tirò versi di lui e mi ritrovai sul suo torace, ispirava lentamente e con i suoi occhi mi stava studiando come se cercasse di leggermi nel pensiero
<<Matt stavamo facendo un discorso serio per favore lasciami >> dissi cercando di sfuggire da quella stretta ma era impossibile mi teneva ferma con la forza del suo braccio.
<<cos'è che ti turba realmente Jen?>> chiese con un tono di voce stranissimo
<< il fatto che anche Eveline sia spesso in viaggio non mi convince>> dissi senza dar freno alla mia bocca e lui mi lasciò all'istante, si alzò in piedi portandosi le mani alla testa e iniziò ad urlarmi contro
<<cazzo Jen ma che lingua te lo devo dire che non c'è più nulla tra me ed Eveline? Cazzo viviamo nella stessa casa da due mesi!!>>
<<ma cosa urli? Ti sembra il modo di rispondermi?>> dissi sentendomi offesa
<<cazzo minimo di fiducia , fanculo! , vado a letto, stanotte dormo sul divano>> disse dirigendosi nella nostra camera per prendere la sua roba
<<che?? Matt per favore non fare il bambino>> dissi seguendolo
<<ho detto che dormo da solo, e lo farò tutte le volte che insinuerai su di me>> disse andandosene via chiudendo la porta della stanza alle sue spalle.
Non volevo crederci ,vivevamo nello stesso tetto e dormivamo in due stanze diverse, presa dal nervoso mi iniziò a girare la testa , fortunatamente ero a pochi passi dal letto e mi appoggiai li per riprendermi poi di colpo il nervoso mi fece venire la nausea e corsi subito al bagno " meno male ogni camera al suo interno a un bagno" pensai mentre rigettavo tutta la mia rabbia nel wc come se non ci fosse un domani.
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Ultimi abbracci
Romance"ultimi abbracci" è il secondo capitolo della trilogia l'utlima notte, pieno di nuovi avvenimenti,personaggi, delusioni e sorprese. " Le sue mani erano enormi sul mio corpo appena accenato, il suo volto non mi era molto chiaro ma percepivo la sua so...