Il viaggio durò meno di quanto immaginassi, nonostante il traffico Matt riusci' a cavarsela piuttosto bene, l'unica cosa che mi intristi' molto fu che non apri' bocca per tutto il tempo, rimase serio con gli occhi puntati sulla strada, a vederlo dispiaceva disturbarlo, credetti che avessimo parlato, detto qualcosa , magari una piccola forma di dialogo mi avrebbe ammorbidito nei suoi confronti invece fummo entrambi silenziosi,rinchiusi nei nostri pensieri. Una volta davanti al vialetto di casa mia spense lo stereo e si giro verso di me con aria turbata,non riuscivo davvero a capire i suoi atteggiamenti,a momenti era arrabbiato con me poi mi amava e in un altro ancora infastidito dalla mia presenza.
<<Siamo arrivati a destinazione>> disse guardandomi negli occhi
<< si effettivamente questa è casa mia >> borbottai sottovoce
<< cos'hai Jen ? sei rimasta in silenzio per tutto il viaggio>>
<< beh anche tu sei stato piuttosto silenzioso >> replicai
<< Jen io quello che dovevo dire l'ho detto, te mi hai detto che ti serve tempo per riflettere se parlassi potrei compromettere i tuoi pensieri>>
<< che vuoi dire?>>
<< niente lascia perdere , te fai la scelta giusta per te>>
<< ma non puoi dirmi cosi! che significa che potresti compromettere i miei pensieri?>>
<< Jen lascia perdere quello che ho detto ! vedi già cosi ti stai concentrando in altro>>
<< va bene scusa, come vuoi, passi a salutare mia nonna?>>
<< No Jen, questa volta non posso un altra sera se vorrai>> disse distante
<< ah beh okay, devi andare da qualche parte?>>
<< si, ho un appuntamento>>
sbiancai
<< no quel tipo di appuntamento, di lavoro>> aggiunse
<< alle otto di sera?>>
<< si, nel mio settore non posso perdere occassioni>>
<< okay allora come vuoi , buonanotte Matt>>
<< notte Jen>> disse baciandomi sul fronte
Dopo di che volò via con la sua Audi lasciandomi li , mi sentivo una stupida, fino a qualche ora prima non volevo vederlo a causa della rabbia accumulata nei suoi confronti e in quel momento volevo stare con lui, vederlo andar via appena scesa dalla macchina mi fece intristire, senti un vuoto allo stomaco difficile da gestire, non mi era mai successo , per la prima volta mi senti' vuota.
Appena riusci' a trovare le chiavi di casa nella mia borsa mia nonna apri' la porta lasciandomi di stucco.<< nonna ci ho messo una vita per trovare le chiavi , non puoi aprire tu la porta!>> dissi ironica
<< Jen ti ho vista arrivare con Matt cosi ti ho aperta>> rispose lei normalmente
<< si tutte scuse nonna , mmh che buon odorino che hai preparato per cena stasera?>>
chiesi entrando in cucina , la fame mi passò appena vidi il tizio dell'altra sera seduto a tavola come promesso a mia nonna, perchè quest'uomo continuava a tormentarmi? non riuscivo a vederlo come una buona persona e non sapevo perchè.<< visto chi abbiamo a cena stasera?>> chiese mia nonna felice
<< si lo vedo>> dissi seria<< salve signorina Jenelle , è un piacerla vederla ancora>> disse l'uomo vedendomi entrare
<< salve , cosa ci fa qui?>>
mia nonna mi vide male mentre stava girando il mestolo nella pentola
<< sono qui per cenare con voi , l'avevo promesso a sua nonna>>
<< perchè? cosa vuole?>>
rise e la sua era una risata isterica che mi spaventò molto<< jen non essere scortese!>> mi sgridò nonna
<< non si preoccupi signora Teresa , sono giovani >> rispose lui vendomi con occhi circospetti
<< lei è un alcolista!>> lo accusai senza rendermene conto
<< Jen! ma che hai stasera?!>> rispose mia nonna sbigottita
<< tranquilla signora, Jen deve essersi confusa>>
<< no no non mi sono confusa l'altra sera lei era ubriaco fradicio>>
<< Jen per favore smettila!>> urlò mia nonna mentre stava servendo la cena
<<nonna so quello che ho visto!>> replicai scontrosa
<< è vero l'altra sera avevo alzato un pò di più il gomito ma non vedo cosa le può importare >> ammise tranquillo
<< deve scusarmi, mia nipote ultimamente vede il pericolo per ogni cosa, pensa si chiude in casa per un minimo rumore>>
<< nonna!>> dissi scioccata
mi fulminò con lo sguardo
<< mi dica come si chiama? da dove viene?>> chiesi al tizio
<<Mi chiamo Jane Cooper>>
<< invece mia nipote si chiama Jenelle..>> fece per dire mia nonna
<< Ramirez>> disse lui finendo la sua frase <<lo so>> aggiunse
Ero davvero confusa come faceva a sapere anche il mio cognome? Io davvero non riuscivo a collegare nessun viso a me noto al suo , per me era la prima volta che lo vedevo.
<< di cosa si occupa?>> chiese mia nonna curiosa
<< Lavoro come magazziniere in un supermercato locale >> disse continuando a fisssarmi
<< da dove viene?>> chiesi per distrarmi dal suo sguardo
<< fino a qualche giorno fa a Los Angeles adesso qui a pochi metri da te>>
<< uhm interessante ..>> risposi scioccata
<< se volete scusarmi vado un attimo al bagno >> disse mia nonna lasciandoci soli in cucinaEro terrorizzata dalla sua presenza , tra l'altro senza mia nonna che ci sorvegliasse
<< Si sincero , lei come fa a conoscermi?>> chiesi con coraggio
non capi' da dove mi venne tutto quel coraggio ma visto che eravamo soli potevo indugiare senza che mia nonna mi interrompesse
<< si preoccupi di non accusarmi davanti a sua nonna invece di chiedermi come so di lei>>
<< mi sta minacciando?>>
<< no l'avverto>> disse tranquillo
<< cos'ha fatto alla mano?>> chiesi vedendogliela fasciata da una garza bianca macchiata di sangue
<< infortuni da lavoro>>
<< che tipo di infortunio?>>
<< mi è caduto un peso sul braccio piegandomi la mano>>
<< e il sangue? dovrebbe essere uno slogamento, il sangue non dovrebbe esserci>>
<< signorina Ramirez lei è davvero indiscreta è cambiata negli anni!>> disse guardandomi malissimo
<< Non cambi discorso, ah! Jenna dov'è?>> chiesi appena in tempo , quella domanda l'avevo in mente da quando lo vidi in cucina
<< ed io che ne posso sapere mica passo le giornate con lei >>
<< lei l'ha caricata in macchina due sere fa e l'ha accompagnata al NIght>>
<< si è vero , una volta li' io sono andato per la mia strada>>
<< non si fa sentire da due giorni >>
<< lei continua ad accusarmi?>>mi chiese in cagnesco<< che succede signor Jane?>> chiese mia nonna entrando in silenzio nella cucina
<< niente signora , me ne stavo andando la mia presenza non è ben gradita da alcune persone qui >> disse fingendosi una perfetta vittima
<< jen..>> sussurrò mia nonna dispiaciuta
<<l'accompagno alla porta >> aggiunse
Una volta che quel l'uomo usci di casa ebbi la sensazione di essere più libera , al sicuro , la sua presenza era negativa e lo percepivo a pelle, quell'uomo non me la raccontava giusta.<< Jen dico ma sei impazzita!>> urlò mia nonna appena entrò in cucina
<< è il modo di accogliere un vicno? sei strana ultimamente,vedi da per tutto il pericolo!>>
<< nonna per favore non urlare, quell'uomo non mi piace,ho avvertito una brutta sensazione e l'avverto sempre quando lo vedo>>
<< non puoi accusare una persona in quel modo?!>>
<<nonna , vado a letto, sono stanca >>
<< buonanotte Jen, questa sera mi hai delusa>>
<< si va bene come vuoi , notte>>
Mentre fissavo il muro della mia stanza cercai di rimettere a posto i miei pensieri, di allinearli in un senso logico, ma non ci riuscivo,quel giorno avevo raccolto cosi' tante informazioni da Matt che mi resero più confusa di prima,mia nonna disse che mi avrebbe chiarito le idee e invece fu tutto il contrario, come potè mentirmi su una cosa simile? insomma fosse stata una ragazza normale Eveline l'avrei capito ma si rivelò una assassina! Aveva ucciso sua madre, si erano baciati in passato e nonostante l'avesse minacciata non era riuscito ad incastrarla dopo l'omicidio, iniziai a pensare che tenesse a quella donna più di quanto non volesse far credere.
STAI LEGGENDO
Ultimi abbracci
عاطفية"ultimi abbracci" è il secondo capitolo della trilogia l'utlima notte, pieno di nuovi avvenimenti,personaggi, delusioni e sorprese. " Le sue mani erano enormi sul mio corpo appena accenato, il suo volto non mi era molto chiaro ma percepivo la sua so...