Capitolo 34

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La notte passata in cella fu terribile, quel posto era orrendo e maleodorante,per fortuna Matt pagò la cauzione portandomi via da lì, "un altra ora in quel posto saresti morta di angoscia" dissi tra me e me osservando l'uomo che mi aveva messo in quel casino,dormiva al mio fianco come un bambino stanco, la sua espressione era buffa, occhi chiusi, bocca serrata e volto rilassato,come facesse ad essere rilassato dopo tutto quello che era successo solo lui lo sapeva ma il fatto che almeno lui era forte mi tranquillizzò.
<<cosa c'è?>> disse mantenendo gli occhi chiusi
<<scusa ma non stavi dormendo?>>chiesi sconvolta nell'essere stata sgamata mentre lo osservavo dormire
<<sentivo che mi stavi addosso con lo sguardo>> rispose aprendo gli occhi <<cosa stai pensando?>> aggiunse accarezzandomi il viso
Lo guardai con timore <<Jen cosa ti preoccupa? Sono stato da tua nonna mentre eri lì >> disse avvicinandosi a me, percepivo il calore del suo corpo vicino al mio.
<<come sta?>> chiesi mettendola in primo piano
<<molto meglio,tra due giorni la dimettono>> disse con un tono di voce calda
<<oh meno male>> dissi reprimendo una lacrima,avevo paura per lei e avevo voglia di vederla il prima possibile
<<tu come stai invece?>> chiese cambiando espressione
<<bene ma ho paura, Eveline deve starci lontana, ha colpito mia nonna poi sicuramente il signor Cooper sapeva qualcosa di lei e per non farlo parlare qualcuno ha sparato senza pensarci due volte, sono avvertimenti>> dissi prendendogli la mano
<< Jen, lei è in Messico, ci ho parlato ieri al telefono>>
<<ci hai parlato?>> chiesi sconvolta
<<si , io e lei abbiamo un accordo se non fa come deciso la metto dentro>>
<<e cosa aspetti allora?>> chiesi
<< non è semplice come credi>> rispose fissando il soffito sopra di noi
<<spiegamelo allora >> dissi stanca di tutto
<<adesso? È notte fonda Jen , dobbiamo dormire perché domattina ci sarà una sorpresa>> disse con un tono di voce divertente
<<la mia vita è un continuo susseguirsi di sorprese da tempo ormai>> risposi ironica voltandomi dal lato opposto del letto.
Il sonno venne interrotto da Matthew che posizionandosi davanti a me, iniziò a soffiare sul viso per farmi svegliare, era contento, stranamente contento ed era strano che di prima mattina fosse cosi di buon umore
<<buongiorno bella addormentata, hai intenzione di alzarti o devo passare alle maniere pesanti?>> disse reprimendo un sorriso
<< ma che ore sono? Maniere pesanti??>> chiesi preoccupata
<<sono le cinque di mattina, si maniere pesanti, guarda che ho qui>> disse indicando verso il pavimento
<<le cinque.. di mattina ? Ma te stai male..>> poi il mio sguardo fini su quella bacinella d'acqua e un brivido di terrore mi percosse
<< non lo faresti mai>> dissi sperando che fosse cosi
<<oh si bella addormentata, se tra cinque minuti non mi raggiungi in salotto farai un bel bagno d'acqua ghiaccia>> disse lasciando la camera portandosi con se l'arma del delitto, la sua contentezza fu una medicina per il mio umore,tutta quella carica positiva mi diede la voglia di essere felice quella mattina, cosi, senza pensarci due volte abbandonai il comodo letto e iniziai a prepararmi per questa misteriosa sorpresa, ero cosi felice che per celebrare quel momento indossai la mia felpa preferita che mi regalò nonna l'anno precedente, una volta messe le mie converse bianche preferite raggiunsi il salotto con spiccata adrenalina nel sangue, ma lui non c'era, fu in quel momento che realizzai e il mio sangue divenne freddo, quel momento l'avevo già vissuto nel sogno premonitore e le cose poi non andarono bene.
<<jen tutto bene?>> chiese Matt vedendomi bloccata nel centro della stanza
<<Matt io ho già vissuto questo momento..>> dissi con un tono di voce che persino io credetti di essere una psicopatica
<<Jen? Com'è possibile?>> disse avvicinandosi a me, il suo sguardo era pieno di pena nei miei confronti, odiavo quando la gente faceva cosi
<<nel sogno premonitore succedeva questo, poi mia nonna è finita all'ospededale, oggi cosa accadrà?>> chiesi terrorizzata
<< jen ascoltami, la storia di tu nonna è stato un caso che purtroppo nessuno si aspettava quel giorno, ma te non devi dipendere da un sogno, ho organizzato una bellissima sorpresa per te quindi voglio che tu stia di buon umore, sennò sarò costretto ad usare la bacinella>> disse abbracciandomi forte.
Matt aveva ragione, dovevo lasciare spazio anche alla mia felicità se volevo stare bene almeno per un giorno, cosi dimenticai il sogno e una volta in macchina partimmo per chissà quale posto, ovviamente mi bendò gli occhi.
Il viaggio durò un oretta circa e tutto quel movimento alla cieca mi fece venire il mal di mare, fortunatamente non rimanemmo in silenzio come nel sogno ma si parlò di lavoro, il suo progetto stava ottenendo ottimi risultati, se tutto andava bene a fine mese poteva iniziare a finanziarlo in Europa, mentre io finalmente sarei riuscita a laurearmi e ad ottenere quel titolo, di modo che Eveline non mi desse più noia .
<<siamo arrivati!>> disse Matt contento
<<non toglierti la benda per nessun motivo>> aggiunse uscendo dalla macchina
Dopo pochi secondi venne ad aprirmi lui la portiera <<che galante>> dissi afferrando la sua mano
<< per lei questo e altro>> rispose ironico
Risi come una stupida ma era buffo immaginare le scene avendo gli occhi chiusi, soprattutto immaginare lui
<<ma la benda quando la posso togliere?>> dissi risultando innervosita da quel oggetto
<<quando lo decido io>> disse prendendomi di peso tra le sue braccia
<<hey ma che fai?mi hai reso cieca ma ho ancora due gambe>> protestai di fronte a quel gesto improvviso
<<la prossima volta ti tappo anche quella bocca >> disse prima di entrare dentro qualcosa che non riuscivo a capire cosa fosse, dopodiché mi fece appoggiare i piedi per terra e dondolava tutto
<<ma siamo su una barca?>> chiesi curiosa

<< oh voi donne sempre così curiose di tutto>> disse ironico
<< guarda che anche voi maschi siete curiosi delle volte e comunque mi sento offesa >> dissi portando le mani ai fianchi, poi le sue labbra incontrarono le mie, erano calde e piene di promesse inespresse che mi fecero sentire inadeguata, in fondo lui aveva molto da offrire a me mentre io non avevo niente
<<sei ancora offesa?>> chiese staccandosi da me
<<no non lo sono più>> risposi ridendo come un idiota

<<è pronto signor Davis ?>> urlò un uomo lontano da noi
<< si, abbiamo tutto con noi >>rispose Matt urlando
<< possiamo tagliare la corda ?>>chiese il tizio

"Tagliare la corda?!"

<<si si procedi pure, le norme di sicurezza sono state prese in considerazione?>> chiese Matt sporgendosi, tutto stava dondolando e non capivo perché
<<si Signore>>
<<bene, a dopo Steve >>
E un balzo ci fece sollevare da terra, tutto iniziò a dondolare più velocemente e Matt per evitare di farmi cadere mi strinse a se e iniziò a baciarmi nuovamente.

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