Capitolo 1

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Era passata una settimana da quella terribile sera, portavo con me ancora i segni di quelle orrende parole pronunciate da Eveline,mi avevavo distrutta, mi sentivo distrutta. Da allora a mala pena riuscivo a mangiare un boccone ,ogni sera mi ritrovavo a piangere come una disperata sul letto fino ad addormentarmi.
Piangevo perchè mi stavo fidando di quell'uomo che per attirare la mia attenzione fece di tutto, mi colpi', perchè mai nessuno si era impegnato tanto per me, avverti' il suo fascino e me ne innamorai segretamente dopo qualche giorno, la prima volta in negozio mi terrorizzò molto ma Claire se ne accorse subito, e fu diretta a chiedermelo, ovviamente conoscendomi non riusci' a mentrile e le confessai che ero presa da quell'uomo anche se non lo conoscevo abbastanza.
Iniziai a pensare che l'incontro alla Benificienza fu un piano organizzato da lei ma non le chiesi nulla perchè mi fece un enorme favore.
Quel pomeriggio la pioggia era insistente , di solito l'amavo ma quel giorno era diventata la mia peggior nemica, continuava a ticchettare sulle tegole di casa in modo possessivo e mi entrò in testa, infinite goccioline di acqua si stavano prendendo gioco di me in modo assurdo tanto che fui costretta ad ascoltare un pò di musica per distrarre il mio cervello da quella tortura, di studiare non se ne parlava.
Presi il mio cellulare e cliccai sulla cartella della musica senza dare importanza alla canzone scelta, di colpo venni avvolta da una serie di brividi, avevo la pelle d'oca, la canzone che stavo ascoltando era "Hedonism" di Skin, la canzone che mi fece ascoltare un giorno Matt.
"Spero che tu sia contento adesso
vedo che non senti il dolore per niente
almeno cosi sembra
mi chiedo cosa tu stia facendo adesso
mi chiedo se pensi a me qualche volta
Hai sempre gli stessi atteggiamenti?
o quei modi di fare per qualcun'altro?
Spero tu sia contento adesso"
Quelle erano le parole recitate dalla cantante in tono maliconico e per un attimo sembrarono mie, come se quella canzone avesse aperto la mia mente liberando i miei pensieri accumolati nei giorni passati, ero scossa e come al solito iniziai a piangere senza sosta, ma la cosa stupida non fu tanto quella ma il fatto che fini' di ascoltarla,mi accorsi che l'unica cosa bella che mi restava di lui era legata a quella canzone. La mia mente però continuava a torturarmi con la solita frase da giorni
"Devi smetterla di pensarci, ti ha tradito con la Puttana è un falso Jen!"
Non aveva tutti i torti infatti , cosi decisi di lasciar perdere tutta quella maledetta storia,si ,nonostante le continue ansie a causa di Eveline fu' una bella esperienza, negarlo sarebbe stato mentire a me stessa e odiavo mentire, però era giunta l'ora di voltare pagina, cambiare i protagonisti della mia vita,della mia storia e cancellare gli antagonisti, avevo bisogno di ritrovare me stessa, si perchè la vecchia Jen era rimasta ancora a casa di Matt in lacrime come una stupida davanti all'immagine di Eveline semi nuda, la nuova Jen invece stava per formarsi, dovevo formarla in qualche maniera. La verità però mi fece un brutto scherzo, non avevo nessuna voglia di alzarmi da quel letto, era facile ripetersi di farcela , ma ero distrutta, mi sentivo un isola, sola, circondata dall'acqua che simboleggiava il nulla e dai turisti che mi facevano visita per un periodo limitato di tempo e poi sparivano come i miei amici.

<<posso entrare Jenny?>> chiese mia nonna entrando nella mia stanza
"Jenny" era un modo carino che usava mia nonna per chiamarmi quando mi vedeva triste, iniziò ad usare quel nomignolo quando un giorno tornata dall'asilo le dissi che un bambino mi offese perchè non avevo più i genitori, da allora "Jenny" per me divenne un campanello d'allarme perchè sapevo che mi avrebbe fatto la solita romanzina da nonna preoccupata.

<< sei gia dentro la mia stanza nonna , cosa chiedi di entrare?>> risposi con un finto sorriso
<< sarei entrata lo stesso Jenny non è questo che mi preoccupa>>
<< nonna , cosa ti preoccupa allora?>>
<< E' da una settimana che non ti vedo più sorridere,sei triste insomma ti vedo assente>>
<< non preoccuparti nonna, è normale sono in crisi con lo studio, non ce la faccio più non vedo l'ora di laurearmi cosi almeno sarò più libera mentalmente>> accenai sperando che ci cascasse
<< sai vero che mentire non è una bella cosa, specialmente se lo fai con nonna Teresa>> disse ridendo
rise perchè era la tattica che utilizzava quando ero piccola ed io sentendomi in colpa nei suoi confronti sputavo il rospo
<<nonna quante volte devo dirti che non sono più una bambina?>> risposi alzandomi dal letto
<< che non sei più una bambina lo so bene , sei felicemente fidanzata con un uomo adesso>>
il senso dell'ironia non le mancò mai nonostante l'età , lei gia sospettava qualcosa e fingeva di non sapere nulla, ma dovevo coglierla di sorpresa.
<< esatto nonna, sto con Matt>>
mi faceva male pronunciare il suo nome ma dovevo farlo per forza in quella situazione
<< e domani ci vedremo finalmente >> aggiunsi fingendo
<< davvero jen, vi vedrete?>> chiese sorpresa
Jenny era sparita dal suo vocabolario, quello era un valido indizio che mi confermò che ci fosse cascata .
<< certo nonna, non ci siamo visti negli ultimi giorni perchè eravamo entrambi impegnati, io con lo studio e lui con il lavoro ma domani ci vedremo>>
<< Dove andrete?>>
<< Non lo so mi ha detto che sarà una sorpresa>> risposi fingendo stupore nel mio volto
<< meno male bambina mia , ero preoccupata per voi sai , non me ne parlavi più come prima>>
<< tranquilla nonna è tutto okay>>
<< certo tesoro , se vuoi giù è pronta la cena , io vado a letto sono stanca e ho bisogno di dormire>>
<< le hai prese le medicine vero?>> chiesi preoccupata
<< si le ho prese tranquilla>>
<< okay buonanotte nonna a domani >>
<< a domani tesoro >>
e se ne andò dopo avermi dato un bacio sulla fronte, nonna Teresa in questi anni ha rappresentato per me non solo il ruolo di nonna ma anche quello di madre ,padre e fratelli,si perchè era l'unica persona che avevo della mia famiglia ed io l'unica della sua, abbiamo affrontato insieme molti ostacoli nella vita ma con forza e coraggio alla fine ce l'abbiamo sempre fatta, l'unica cosa che mi precoccupò in quel periodo erano le sue continue ricadute infatti era spesso all'ospedale, se non fosse per zia Wilma non so chi l'avrebbe accompagnata tutti i igiorni li', Wilma in realtà non era mia zia, ma la mia vicina di casa, quando ero piccola era spesso da noi e aiutava mia nonna, cosi da quel giorno divenne mia zia come forma di rispetto nei suoi confronti.

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