Capitolo 16

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Per calmarmi iniziai a sussurrare le parole che la sera prima adoperò Matt con me, dovevo tranquillizzarmi se volevo muovermi da li', ma non mi riusciva, forse non funzionava se lo facevo da me oppure sbagliavo le parole, erano complicate e tra di loro si capiva poco il distacco.
<< Jen posso entrare?>> chiese mia nonna bussando ripetutamente alla porta
il rumore mi fece spaventare
<< no! nonna aspetta , non sono vestita>> finsi avvicinadomi alla porta chiudendola a chiave
<< non è la prima che ti vedo senza vestiti cara , stai bene jen?>> chiese preoccupata
<< si si benissimo , cioè no mi dispiace per jim , ma sto bene >> risposi mentre con molta fretta levai il piumone e lo rinchiusi in un sacco per l'immondizia
<< sicura? ti sentivo parlare da sola in modo strano >>
<< meno male non sei entrata come l'altra volta>> sussurai a bassa voce
<< Jen?!>> urlò non sentendomi più
<< ero a telefono con Matt , altri due minuti e ci sono >>
Purtroppo dovetti gettare via anche lo zaino dato che era sporco di sangue , chiusi il sacco nero e lo nascosi sotto il letto, mi sistemai un pò e apri la porta a mia nonna, con molta calma entrò in camera mia con fare sospettoso, e dopo aver dato un occhiata alla stanza si voltò di scatto verso la mia direzione.
<< non hai nascosto Matt da qualche parte signorina?!>> disse in modo severo
quando disse la parola "nascosto" persi un battito
<< no no , cosa dici nonna è andato via ieri notte , non è rimasto a dormire qui>> risposi nervosa, perchè ero nervosa?
<< perchè dormi senza il piumone ? siamo in pieno inverno >>
<< e cos'è questo odoro pesante?>> aggiunse
<< non lo so nonna , stanotte avevo caldo e poi io e Matt abbiamo fatto un spuntino e non volevo macchiarlo con qualche salsa cosi l'ho tolto e ho dormito senza>> risposi, accidenti stavo di nuovo mentendo a mia nonna.
<< ieri sera hai vomitato e poi hai fatto lo spuntino?>> chiese incrociando le mani
<< si , avevo fame poi..>>
<< Jen sei strana , ti terrò d'occhio>> disse uscendo dalla mia camera
<< dove vai di bello nonna?>> chiesi con troppa curiosità appariscente
<< vado al mercato e poi passo da zia wilma >> rispose con sospetto
<< ah bene , buona giornata nonna >> dissi chiudendomi dentro la mia stanza
Di andare alle lezioni non se ne parlava, erano quasi le dieci ed ero in ritardissimo, dovevo liberarmi del sacco e parlarne con Matt, quel giorno si rivelò più complesso di quanto immaginassi, senza farmi scoprire spiai mia nonna prendere il bus e appena il mezzo si allontanò da casa , presi la borsa e il sacco e con molta fretta usci di casa.
<< Pulizia di primavera?>> chiese il signor Cooper mentre ero intenta a chiudere il portone di casa
<< si esatto >> risposi fredda , come faceva quell'uomo ad apparire nei momenti meno opportuni ?
<< mi dispiace per il gattino della signora Wilma>>
lo guardai torva
<< lo sa tutto il quartiere ormai>> aggiunse
<< si lei ci teneva molto>> dissi cercando di deviare la conversazione con lui
<< hey aspetti, aspetti >> disse con un brutto tono
<< cosa vuole? sono in ritardo ho da fare moltissime cose oggi , non posso perdere tempo>> dissi infastidita
<< si calmi non le farò del male, le volevo solo dire di stare attenta>>
<< che intende? la smetta di dirmi frasi a metà, se deve dirmi qualcosa me la dica e basta>>
<< no dato che vengono uccisi gli animali e privati dei loro organi , si presume che ci sia un killer nel quartiere e lei essendo una bella ragazza potrebbe correre un rischio, non crede?>>
<< vada a fanculo! non credo a queste stronzate>> dissi fingendo , in realtà avevo paura ma non dovevo darlo a credere
<<io l'ho solo avvertita come farebbe un buon vicino di casa , ma lei è sempre cosi acida con me, dovrò farla addolcire uno di questi giorni>> disse avvicinandosi troppo a me
la conversazione stava prendendo una brutta piega cosi decisi di andarmene da li e portarmi con me il piumone macchiato di sangue del povero Jim, dopo circa un km lontana da casa mia gettai il sacco nel bidone dell'immondizia e mi diressi a casa di Matt, dovevo parlarne con lui, avevo il sospetto che sotto tutta questa storia ci fosse lo zampino di Eveline.
Arrivata davanti all'enorme villa del Signor Matthew Davis suonai il campenello, era strano chiamarlo cosi ma lo rendeva più sexy, dopo due minuti vidi scostare una tenda dal secondo piano,forse non aspettava visite quel giorno e si era insospettito, appena mi vide sorrise, fece uno di quei sorrisi bellissimi che ti fanno dimenticare di essere immersa in tremila problemi, solo lui ne era capace e ci riusciva benissimo.

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