Capitolo 39

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Claire mi stava divorando con lo sguardo, voleva risposte, risposte che io non sarei stata in grado di darle perché per la prima volta mi sentivo coinvolta in qualcosa che non mi era mai stato detto, avevo con me quel bigliettino con una frase enigmatica che solo Claire sapeva, la voce dall'altro lato della cornetta era mascherata, capire se fosse una donna o un uomo era impossibile , ma quello che mi premeva sapere era, perché la mia migliore amica era coinvolta in questa storia.
Non riuscivo a parlare o a fare qualsiasi altro movimento,volevo solo spiegazioni.

<< Jen chi era al telefono? Perché non me l'hai passato?>> mi chiese Claire vedendomi immobile
<<Claire io... io non lo so >> risposi a fatica, dovetti deglutire per cercare di restare calma
<< come non lo sai? Chi era ?>> mi chiese una seconda volta ma con tono preoccupante
<<tieni, mi ha detto di farti leggere questo e che mi dovrai spiegare>> risposi porgendole il biglietto, prima di prenderlo mi guardò negli occhi ed ebbi come la sensazione che se lo aspettasse, sapeva che quel momento sarebbe arrivato.
I suoi occhi verdi continuarono a muoversi senza fermarsi, lesse la frase più di una volta e le sue espressioni mutarono ogni qualvolta che riniziava a leggerle, poi di colpo piegò il biglietto in lacrime e lo spezzò in mille pezzettini lasciandolo cadere sull'asfalto freddo, freddo come il suo volto, il suo sguardo si posava su tutto, su ogni cosa tranne su di me, aveva paura di una mia reazione ma come potevo reagire se non ero a conoscenza di questa storia?

<<Claire per favore, puoi spiegarmi cosa succede? Cosa significa quella frase che hai appena distrutto>> chiesi cercando di farla calmare ma lei era un fiume in piena cosi decidemmo di fare due passi.
Quel giorno al Central park c'era poco movimento, era brutto tempo, il meteo annunciò giorni prima la pioggia ma a noi non importò piu di tanto, così uscimmo lo stesso, eravamo sole ma la sensazione di essere seguite l'avevo sempre addosso, era come un peso, mi sentivo sempre più debole e affatticata, cosi decidemmo di sederci ad una panchina del parco.
<< Jen devo dirti una cosa e non so come dirtelo perché è davvero un casino e purtroppo te ne fai parte>> disse di punto in bianco Claire facendomi preoccupare <<chi era al telefono e cosa significa quella frase Claire?>> chiesi preoccupata
<< anni fa, quando ci iscrivemmo all'università conobbi Matthew all'asta di beneficenza e non so per quale possibile ragione ci innamorammo, però la nostra storia doveva rimanere segreta perché dietro a tutta questa storia c'era Eveline..>> disse facendomi alzare in piedi << tu conosci Eveline? Ed eri la fidanzata di Matt?? Ma cosa cazzo... Claire!>> sbottai in preda al panico, solo quelle due informazioni mi fecero alterare <<Jen calmati, se ti siedi ti spiego tutta la storia almeno poi saprai tutto>> rispose afferrando la mia mano ma per istinto la respinsi e decisi che l'avrei ascoltata senza mettermi a sedere
<< Eveline è sempre stato un problema per Matt come ormai immagino tu sappia, e per tutte le donne che con lui hanno trascorso una storia d'amore, questo perché loro due stavano insieme e poi lui la tradì con un altra donna, Eveline prese male questa cosa così iniziò a dargli il tormento, all'inizio fece cose stupide poi iniziò a spaventare le ragazze che lui frequentò, ed io fui il suo primo esperimento>> disse fermandosi un attimo
<< aspetta un attimo Matthew e lei stavano insieme? Lui mi disse che lei ebbe una cotta e in un viaggio di lavoro si baciarono e fini lì>> dissi sedendomi, man mano che Claire parlava iniziai a capire come si sentisse perché stavo vivendo la sua stessa situazione cosi decisi di crederle anche se in quel momento mi sentì in frantumi << si è vero ma non è cosi semplice>> rispose alla mia domanda
<< io e Matt arrivammo al quarto mese di fidanzamento e nonostante le minacce e gli scherzi di quella arpia decidemmo di sposarci, solo che Matthew venne ricattato da Eveline e lui per proteggersi decise di rimandare il matrimonio, un mese più in là mi confessò che non era innamorato di me e che per lui fu una storia ma non così importante da sposarsi e ci lasciammo, qualche settimana più tardi Matthew ed Eveline si rimisero insieme ma lui la odiava, voleva ucciderla però non voleva macchiare la sua fedina penale mettendo a rischio il suo lavoro, cosi dopo quel bacio lui la mollò definitivamente una seconda volta e da quel giorno Eveline impazzì del tutto perché si sentì presa in giro e decise di fargliela pagare a qualsiasi costo mettendo in ballo anche le sue future ragazze, mi scrisse quella frase in una lettera per dirmi che era meglio stare lontani se tenevo alla mia sicurezza e cosi non ci sentimmo più ,strinsi un accordo con Eveline ,ovvero che da quel giorno io dovevo fingere di non conoscere né lui né lei>> disse fermandosi una seconda volta
<<scusa Claire ma io non capisco il collegamento con me, cioè io cosa c'entro?>> dissi disorientata
<<ora ti spiego, un giorno andai in gioielleria perché avevo visto una collana ed un anello che mi piacquero molto, ma quando vidi al bancone Eveline mi senti mancare ma ormai mi vide quindi come d'accordo andai da lei ugualmente e fingendo di non conoscerla mi feci servire, la sera stessa mi arrivò un suo messaggio e mi disse di non farmi più vedere altrimenti mi avrebbe fatto del male, cosi mandai te, ma lui si innamorò subito di te, mi mandò persino un messaggio per chiedermi come ti chiamassi, ma io con la paura che ti potesse succedere qualcosa non glielo dissi ma feci in modo che il vostro incontro fosse più naturale ché studiato, ma quel giorno alla beneficenza c'era anche Eveline per questo me ne andai via lasciandoti sola con lui >>
In quel momento tutto iniziò ad essermi più chiaro, iniziai a capire perché quel giorno Claire volle portarmi con lei a tutti i costi e come fosse in sintonia con Matthew nel presentarmi, dovetti annullare il mio incontro con il dentista per lei, per pararle il culo alla fin fine << Claire perché non me l'hai detto prima?perché hai aspettato tutto questo tempo, sono morte persone care a me e a Matthew, Eveline sembra essere diventata una assassina, perché?>> chiesi urlandole nel viso
<<Perché altrimenti mi avrebbe ucciso, per questo sono andata via in Messico, non avevo nessun lavoro era una scusante per stare lontano da te e da Matthew, non esiste nessun Pablo, ero da mia zia, ho studiato lì in questi mesi per tentare di far calmare le acque>> rispose lasciandomi più scioccata di prima
<< cosa? Mi hai mentito per tutto questo tempo sulla storia di Matthew e non ti sei tolta il vizio nel raccontarmi frottole, ho passato giornate di merda da sola, dove credevo di non potercela fare ma con la speranza che al tuo ritorno avrei avuto un appoggio ed ora si vengono a scoprire questi fatti?>>
<<Jen l'ho fatto per proteggere me e te, non volevo che ti accadesse qualcosa di terribile>> rispose giustificandosi
<<ma è gia successo, Eveline non mi lascia in pace, e sempre dietro ad ogni mio movimento e non so come faccia>> risposi portandomi le mani alla nuca in preda alla disperazione
<< ora dov'è lei?>> chiese Claire in tono preoccupante
<<è in Messico per lavoro o almeno così dovrebbe>> e mentre finì di risponderle ci vedemmo terrorizzate
<<era venuta per uccidermi, lei sapevo che ero in Messico>> disse Claire alzandosi di scatto
<<Claire calma! Com'è possibile, come faceva a sapere di te?>>
<<avrà intercettato le nostre chiamate, la voce che poco fa hai sentito com'era?>>
<<era mascherata Claire però a me sembrava più maschile che femminile>>
<<io ho cambiato numero di telefono prima di partire, quindi lei non sa il mio nuovo recapito telefonico, quindi ha raccontato tutto a qualcun'altro per forza, ma a chi?>> esclamò
<< io forse so chi è!>> dissi appena venni illuminata dal cielo
<<davvero ?>>
<< Marcus!>>
<<chi è Marcus?>> chiese Claire cercando di capire
<< Marcus è un militare che lavora come scagnozzo di Eveline, probabilmente dietro alla morte di Jenna e di mio zio c'è anche lui, Marcus ti ha pedinata per tutto questo tempo e adesso con l'ordine di Eveline ti sta minacciando>> risposi sorpresa del mio modo così investigativo
<<dobbiamo andare via di qua, siamo in pericolo Jen! >> disse Claire e con tutte le forse che avevamo ancora addosso iniziammo a correre sotto la pioggia verso la sua macchina , ma appena fummo quasi arrivate la sua macchina saltò in aria come un giocattolino, dallo shock ci bloccammo anche perché a pochi metri da noi Marcus ci stava puntando con una pistola.

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