''Certe frasi te le porti dentro per una vita intera''
Era sera. Non avevo fatto niente tutto il giorno se non dormire, che ragazza produttiva. Non avevo voglia di mangiare con i miei, odiavo il clima famigliare. Sono sempre stata considerata come un errore. Mia sorella Lucy era meglio in tutto, andava bene a scuola, era bella e non aveva l'atteggiamento da scazzata che ho io 365 giorni l'anno. I miei pretendevano tanto, pretendevano figlie perfette, d'altronde era quello che richiedeva la mia discendenza. Ero figlia di ricchi che avevano genitori ricchi e via così, erano tutti basati sul bonton e cose che per me erano arabo. Presi il telefono e scrissi ad Aleksia. <Possiamo mangiare insieme? Non ho molta voglia di stare a casa>
<Sono felice di sentirtelo dire, 5 minuti e arrivo> Aleksia con me era sempre dolce, se avevo bisogno c'era e questo per me significava molto.
<Mangio fuori> <ehi principessina chi ti ha dato il permesso?> questa era mia madre. Principessina? Ma cos hanno tutti con questo nome? <Me lo sono data da sola il permesso, torno fra un'oretta ciao> chiusi la porta alle mie spalle ignorando la sfuriata di mia madre, ops. Mi misi il giubotto pesante che mi cadeva fino a sopra le ginocchia, faceva freddo e piovigginava, tipico tempo londinese.
<buonasera pricipessina> disse Aleksia con un sorriso stampato in volto. Era vestita come stamattina ma in più aveva una giacca nera. Stava fumando.
<non capisco cosa abbiate con quel nome> mi guardò stranita <mia mamma mi chiama così e a quanto pare anche ''dylanmisentogesùscesointerraO'Brien'', non ti ci mettere anche tu dai>
<ho sentito. Ma da quanto parli con Dylan?> stavamo andando verso il Mac Donald, paradiso per il mio stomaco. <non ci parlo, è diverso> ci sedemmo in un tavolo in fondo e, dopo aver finito io un big mac e lei un crispy iniziammo a parlare di Eleonora. <secondo te devo dirle quello che provo?> <Perché non dovresti?> <Oggi ci stavamo baciando e mi ha guardata per tipo 20 minuti come se dovesse dirmi qualcosa ma poi è stata zitta, ho paura che sia andata con qualcun'altra, alla fine può farlo ma potrei morire di gelosia> la guardai e la vidi per la prima volta in preda al panico. <Stai tranquilla, non cambierà niente. Lei non è andata con nessuno> la vidi rilassarsi. Uscimmo dal mac e ci incamminammo verso un parco lì vicino con in mano due milkshake al cocco. <Haha smettila Ryan haha> sentii una voce fin troppo famigliare. Mi bloccai in mezzo alla strada e Aleksia sbiancò. Erano loro. Le gambe non riuscivano più a sostenere il mio peso e le lacrime mi rigavano il viso. Aleksia mi prese sotto braccio e mi fece sedere su una panchina lontana, i due non ci avevano visto. Mi sentivo morire, ciò che mi aveva fatto chiudere in me stessa senza uscire per due mesi era davanti ai miei occhi. Il cuore mi si stava tagliando in due, si baciavano e poi si guardavano e ridevano.
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23 Luglio
<Aleksia ma Emily?> finalmente oggi Aleksia avrebbe detto ad Emily di essere innamorata di lei, dopo il bacio della sera precedente si sentiva in dovere di farlo. <è dentro casa, mi ha detto di non stare bene. Devo farle questa sorpresa e dirglielo, spero la prenda bene> <andrà tutto bene> ci avvicinammo alla porta di Emily. Dopo avrei avuto una serata romantica con Ryan ed ero emozionatissima. Io e Ryan stiamo insieme da 7 mesi, e stasera sarebbe stato il giorno perfetto per fare il grande passo. Lui era consapevole delle mie paure, non mi facevo amare e fare sesso mi spaventava ma non oggi.
Aleksia prese le chiavi da sotto il tappeto e aprì la porta. Ci avvicinammo a camera sua quanto sentimmo delle risate intervallate da ansimi. La risata era quella di Ryan. Aleksia sbiancò aprendo la porta nel trovare Emily con Ryan. Le gambe non mi tenevano più e mi veniva da urlare, talmente forte da farli cadere e sbattere la testa. Non era possibile, una delle nostre più care amiche se la faceva con mio moroso?
<Possiamo spiegarvi tutto> disse Ryan coprendosi. Non ci vedevo più e Aleksia era ancora scioccata.
<Spiegarmi? Non devi spiegarmi niente figlio di puttana. Sei solo uno stronzo e tu una puttana. Bella coppia complimenti> le parole mi uscivano da sole, non so neanche se ci fosse un senso. Dicevo quello che pensavo, ma i miei pensieri erano accavallati e in disordine. Non poteva essere veramente così.
<lei mi da quello che tu non mi dai>
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Lei mi da quello che tu non mi dai. Lo ripetei nella mia testa per una mezzora. Aleksia l'aveva superata bene, io no. Lo dissi lievemente, quasi insentibile. Alzai il viso e vidi infondo un gruppo di ragazzi. Mi girai verso Aleksia <ti ricordi quel giorno di merda?> <devi andare avanti>. Sentii una voce famigliare chiamarmi. Non riconoscevo il volto per le lacrime che ancora scorrevano. Appena fu vicino capii. Dylan.
<Principessina che succede?> mi vide piangere e per la prima volta lo vidi quasi preoccupato. Guardai Ryan e Emily e lui capii. Si avvicinò a loro. Appena alzai la testa trovai Ryan steso sulla panchina con un occhio gonfio. Lo aveva picchiato, Dylan O'Brien lo aveva picchiato. Mi avvicinai e vidi Ryan e Emily sbiancare e andare via dalla vergogna. Dylan si girò, perdeva sangue dal labbro. <non l'ho fatto per te, non ti montare la testa. Avevo solo voglia di picchiare qualcuno, non farti film mentali adesso principessina> e dopo una risata se ne andò. Cos'era successo?
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All monsters are human||Dylan O'Brien
Fanfiction"Sei un mostro Dylan" "Eppure sei fottutamente attratta da me" "Non è vero, sei pazzo" Si avvicinò imprigionandomi tra lui e il muro "Ti stai innervosendo" Mi baciò il collo sfiorandomi la guancia. Questa storia ha contenuti sessuali espliciti Se s...