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<Dylan non voglio parlare con te> l'ansia che avevo è tuttora presente. La mamma di Margot deve sapere perché non c'ero e cosa mi ha spinto a tornare a New York, non rinuncio alla mia ragazza per problemi legati al passato. <Le voglio far capire il motivo della mia partenza, la prego> dico in tono quasi supplichevole. <Hai visto come l'hai ridotta? Sei un mostro per me, l'hai rovinata> con quelle parole il mio cuore si distrugge, in pezzi piccoli piccoli. Ha ragione, io l'ho distrutta sia mentalmente che fisicamente. <Le dirò le mie ragioni. Domani al Cafe's? La prego> <Ti darò il tempo di un caffè, ci vediamo alle 11> <Comunque sta dormendo, se lo vuole sapere> <Non volevo trattarla così ma deve capire Dylan, tu per lei sei il male> annuisco sapendo che comunque non può vedermi <A domani> dice prima di riattaccare. Questa conversazione mi ha distrutto, se avesse ragione? Si io le facessi solo del male?
1 anno dopo
MARGOT'S POV
<Margot, scendi è ora di andare. Vuoi fare tardi ancora?>. Lo avrei rivisto anche stamattina. Un giorno in più senza poterlo avvicinare. Mi avvio verso la porta sotto lo sguardo attento e preoccupato di mia madre. Aveva ragione, lei si. Quella volta aveva ragione, cosa potevo aspettarmi da uno come lui. Ero convinta del fatto che mi amasse per poi scoprire che non era nulla, come ho potuto essere così stupida. La rabbia è l'unica cosa che mi sta facendo andare avanti, non farò come quando è partito per New York, oh no. Questo anno è stato particolarmente intenso e complicato ma non ho più ceduto, eh no. Tutta la rabbia che ho mi sta portando ad essere più forte, quando in realtà ho solo bisogno di crollare. Sto fingendo, fingo di avere un ragazzo, fingo di essere felice, fingo che lui non esista quando in realtà è nella mia fottuta testa 24 ore al giorno <Buongiorno amore, come stai?> dice Cameron baciandomi. Mi sorprende il fatto che non abbia ancora capito che non sono più io, sono diversa. Sono morta, fredda, ma sopratutto sono un'ottima attrice. L'astuzia con cui prendo in giro tutti ogni giorno è assurda, mi capita di sorprendermi da sola. <Bene e tu Cam? Come è andata la partita ieri?> sorrido, la maschera che più tiene. <Abbiamo vinto, mi sembra ovvio> dice ridendo. Mi sento in colpa, ho uno dei ragazzi più belli della scuola, stiamo insieme da 1 mese e io non provo assolutamente niente. Egoista, vero? Ma ormai è così che sono. Sono diventata un mostro, ma non ero così. Siamo ciò che ci è stato fatto, un mostro mi ha fatta diventare un mostro. E ora la mia vita è un fottuto teatrino, fatto di cazzate, maschere e scherzi. Non vivo, sopravvivo. Arrivati all'entrata della scuola trovo Aleksia insieme a Bella e Ian, l'unica coppia che sembra tenere oltre a Laura e Nash. Le uniche coppie vere. <Ciao ragazze> dico sorridendo. Parlando del più e del meno finisco davanti al mio armadietto e tutti ci separiamo per andare nelle rispettive classi. <Cam vai, ora arrivo>. STORIA, l'ora che più temo visto che sono in classe con lui. Apro l'armadietto, un anno fa avevo messo uno specchio dentro, giusto per risultare decente e se proprio necessario, mettermi apposto. Ora vedo solo lo schifo dentro, la mia faccia è sciupata, non mi trucco più e i miei vestiti neri composti da felpone e leggins coprono la mia disperazione. Ogni fottuta mattina la stessa identica recita. Chiudo l'armadietto ed entro in classe sedendomi al mio solito posto, lontano da tutti pure da Cameron. Alzo la testa e lo vedo. Anche lui è distratto, non lo ammette ma è così, io lo vedo. Mi concedo di guardando un'ultima volta e noto il suo labbro tagliato e i lividi nelle mani. Chissà cosa ha combinato, pur avendomi lasciata io continuo ad avere questo velo di preoccupazione. I nostri sguardi si incrociano e vedo lui indifeso, perché sa che io posso capirlo. Leva lo sguardo e va a sedersi lontano mentre tiene la testa tra le mani. Inutile non capire che sta male, è evidente e questo mi uccide. Ma poi la rabbia prende posto e mi ritrovo a tirare un pugno sul banco facendo girare tutti, lui compreso. <Margot, c'è qualche problema> dice la prof. Noto lo sguardo di tutti ma soprattutto sento il suo bruciarmi dentro. <No, mi scusi prof>
Ho iniziato a fare sacchi, passo pomeriggi interi a tirare pugni sui sacchi per sfogarmi e devo dire che funziona. Anche oggi pomeriggio non è da meno, infatti mi ritrovo nella solita palestra con Alekesia, pronte per mandare via le cazzate di testa. Lei sa come sto, perché lei sta così. Le è successa la stessa cosa e ora non riesce più a stare con qualcuna, va con ragazze a caso ma non ci instaura mai un rapporto serio. <Vai Margot, sfogati> mi dice prima che i miei pugni entrino in collisione con il sacco, la potenza è incredibile. Mi vengono in mentre certe parole, i nostri ti amo. Ma chi vogliamo prendere in giro, improvvisamente un flashback mi incupisce e mi fa incazzare ancora di più
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<Margot io ti amo> disse venendo dopo un po' così come feci anche io. Si sdraiò vicino a me e coprì i nostri corpi con la coperta. <Anche io Dylan> mi baciò e scoppiammo a ridere, senza un motivo.
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<MARGOT BASTA, stai sanguinando> sento la voce di Aleksia e decido di fermarmi. Il viso bagnato, il sangue. Già visto, già vissuto

Buongiorno girls, mi dispiace per il ritardo. Come vi avevo detto sono al mare ma ho deciso di scrivere da qua. Spero che vi piaccia e spero che non mi picchiate per questo salto nel tempo senza spiegazioni. Arriveranno, tranquille
Un bacio 😘

Ps. Insieme ad una amica amica stiamo scrivendo una storia, con due versioni la mia e la sua. In poche parole con due punti di vista. Io la pubblicherò finita questa ma lei ha già cominciato, mi piacerebbe che la seguiste si chiama "Dark Summer" di Anna Torresin
Un bacio 💘
-Anita

All monsters are human||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora