Monster

20.8K 869 92
                                    

''Che non è mai quello che sembra, mentre una mano ti accarezza, un'altra di smembra"
Era lunedì. Non avevo dormito niente in queste due notti, la mia mente era affollata da pensieri riguardanti Dylan. Non so perché ma dalla festa le notti sono passate con me a gridare. Facevo incubi, tornavo a dormire, un altro incubo, mi svegliavo e così via per due o tre volte. Era sempre il solito incubo. Vedevo me e Thomas, ma poi Thomas cambiava e diventava Dylan. All'inizio lui era dolce, il suo profumo di menta mi inebriava, poi mi obbligava a fare cose che non volevo. Sognavo lo stupro della ragazza dell'anno scorso, ma vedevo me al posto suo. Non so cosa mi stesse succedendo, ma non riuscivo più a dormire. Dylan si era accomodato nella mia testa e a quanto pare non voleva andarsene.
<Hai una faccia orribile> disse Aleksia venendo verso di me <Si lo so, non dormo da due giorni> dissi io. Avevo due occhiaie che mi marcavano gli occhi che erano mezzi chiusi. <Come mai?> disse Bella. Lei sempre messa apposto, vicino a me sembrava una modella. <Incubi, su Dylan> <Buongiorno ragazze> disse Ian sorridente arrivando e abbracciando da dietro Bella che sorrise. <Buongiorno> disse lei stampandogli un bacio sulle labbra. Erano veramente belli insieme, vidi da dietro arrivare tutto il gruppetto tra cui Thomas e Dylan. <Margot stai bene?> disse Ian notando la mia faccia da schifo, a quanto pare il trucco non funzionava. <Sisi, non sono riuscita a dormire bene> dissi sorridendo a forza. Thomas si avvicinò a me, dandomi un bacio a stampo <Sei bella lo stesso> disse sottovoce. Io sorrisi. Non so perché ma vidi Dylan guardaci. Lo salutai, mi guardarono tutti stranita, visto che in pochi lo salutavano. <Ehi> disse freddo, distaccato, con sguardo completamente assente. Ma che succedeva? <Beh noi andiamo, ci vediamo dopo ragazze> disse Ian seguito dagli altri. <Oh gente oggi Dylan O'Brien ha il ciclo> disse Bella scherzando. L'incubo si ripercorreva nella mia testa e iniziò a girare tutto, mi sentii lo stomaco sotto sopra e mi si annebbiò la vista
°°°°°°°°°°°°°°°°
Mi ritrovai in infermeria <Ragazzina devi mangiare di più, hai avuto un calo e sei svenuta> disse la cicciona che tutti odiavamo. Era crudele e ti faceva pesare se per esempio eri un po' grassa, come se lei fosse una modella. <Come stai?> disse una voce fin troppo famigliare <Cosa ci fai qua?> dissi io. <Volevo sapere come stavi> <Dylan perché?> <Non puoi rispondermi e basta porca puttana?> disse scaldandosi <Sto bene> <Perfetto, ne sono felice> <Puoi andare via adesso Margot> disse la cicciona. Presi lo zaino, guardai l'ora. Dovevo andare a fare diritto ma ormai era troppo tardi per cui decisi di andare al bar <Beh ci vediamo> <Ciao Dylan>. Il suo profumo, giuro di averlo sentito quando alla festa ho baciato Thomas. La cosa non mi quadrava. Scrissi a Thomas <<Thomas chi era l'altro tipo mascherato come te?>> mi rispose subito <<Perché lo vuoi sapere?>> <<Perché si è fatto una mia amica e lei vuole sapere chi è>> dissi io inventando una cazzata assurda <<Ah, era Dylan>>. Era solo una coincidenza, doveva esserlo. Ma dovevo scoprire se era così. Mi presi un caffè e una brioche per poi andare a fare economia. Scrissi a Bella e Aleksia <<Ho bisogno di voi, non penso di aver baciato Thomas alla festa>> <<Margot non dire cazzate chi vuoi che sia il tipo che hai baciato?>> disse bella <<Dylan>>. Iniziò la lezione. Era abbastanza pallosa come cosa, ma dovevo sopportarla. Appena suonò la campanella mi diressi verso l'armadietto di Bella. <Ehi Margot> disse sorridendo. <Ehi, oggi mangi da me insieme ad Aleksia?> <Certo, lo dico ai miei>. Vidi Aleksia venire verso di noi e dietro Thomas venire verso di me, quanto era bello. <Princess> e mi mise il braccio sul collo. Essendo notevolmente più alto di me, gli era facile. <Beh ragazze ho deciso, faccio un'altra festa> disse Ian arrivando trionfante come se avesse appena vinto l'oro alle olimpiadi. <Cosa? Sei serio?> disse Bella elettrizzata. <No scherzavo. Però ho comunque casa libera, mio fratello non c'è e neanche i miei. Non ho voglia di fare una festa da solo perché comunque non saprei tenerla a bada. Quindi pensavo di invitarvi da me, serata tranquilla giuro> disse sorridendo maliziosamente a Bella. Bella diventò bordò e tutti scoppiammo a ridere <Per me va bene> disse Aleksia mangiando il panino <Si anche per me> disse Thomas <Io devo solo chiedere ai miei, ma penso di si. Tanto saranno via per lavoro> dissi sbuffando. Suonò la campanella e andai a fare storia. Mentre mi avviavo verso la classe vidi Dylan avvicinarsi e percorremmo il corridoio, senza una parola. <Perché mi eviti?> disse lui infine <Stavo pensando la stessa cosa di te> lui mi guardò, sembrava quasi incazzato per quello che avevo detto <Pacco, oggi non faccio storia> disse andandosene con un 'certa fretta'. Ma che succedeva? Quel ragazzo mi intrigava sempre di più. Decisi di seguirlo, al diavolo anche storia di merda. Lo vidi andare verso il giardino posteriore della scuola, Thomas aveva ora buca e mi sembrava che avesse detto che andava li. Vidi Dylan avvicinarsi a Thomas, io mi nascosi dietro alla colonna. <Senti Thomas non posso non dirglielo, lei lo sta capendo porca troia> <Lei non sta capendo un cazzo, fatti indietro per una volta. Non fare cazzate Dylan, te lo chiedo per piacere> <Lei prova qualcosa per me e lo sappiamo entrambi> <Sei tu Dylan che non provi qualcosa per lei, quindi lascia che stia con me e non rompere i coglioni> mi fece male il petto. Una coltellata. Perché? Lui era un mostro non dovevo neanche minimamente provare qualcosa per lui, io avevo Thomas <Tu Thomas non sai un cazzo> disse per poi andarsene. Non ci stavo veramente più capendo niente. Lo vidi entrare nell'aula di storia e io andai in bagno. Mi veniva da piangere senza un motivo valido, debole. Era solo stanchezza, pensai. Mi diressi verso la porta del bagno, sarei andata a casa. Avrei aspettato Bella e Aleksia e avrei passato il pomeriggio con loro e basta. Mi pulii gli occhi, appena uscii trovai Dylan <Perché mi segui?> disse lui <Io non sto seguendo nessuno, piuttosto perché tu mi segui?> <Per accertarmi che tu non aumenti il problema> <Scusa? Quale sarebbe il problema?> <Tu> disse. Mi guardò, si avvicinò. In quel momento mi venne in mente il sogno, la ragazza. <Sei un mostro Dylan> <Eppure dei fottutamente attratta da me> <Non è vero sei pazzo> si avvicinò imprigionandomi tra lui e il muro <Ti stai innervosendo> Mi baciò il collo sfiorandomi la guancia. <Ma che cazzo fai, lasciami> uscii da sotto le sue braccia e lo vidi quasi rassegnato <Scusa> e poi se ne andò. Non ce la facevo più.

All monsters are human||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora