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<Ah davvero?> <Si, ho parlato di te leggermente> dice avvicinandomi a se e dandomi un bacio sui capelli. Quanto mi mancava tutto questo. <Piacere comunque, Margot. Anche io ho sentito parlare molto di te> le sorrido mentre ci stringiamo la mano. <Immagino tu sappia tutta la storia di questa merda e bla bla bla> dice lei tranquillamente. Mi sentii un po' a disagio ma vedevo lei completamente apposto con questo argomento e sentivo Dylan che mi accarezzava la schiena. <Quanto state qui?> dice Julia, probabilmente per levare il velo di imbarazzo che si sentiva. <1 settimana, purtroppo> dice Dylan guardandomi e sorridendo poi alla sorella. <Non vi manca casa? Okay che non penso siate qui da tanto, però> dice Julia. <No. Io preferisco 100 volte essere qui, qualche volta allontanarsi un po' e prendere aria fa bene> dico io convinta. Lei mi sorride quando sento il telefono vibrare. <Scusate è mia madre> dico poi rispondendo. <Mamma perché mi chiami a quest ora?> <Sono appena tornata a casa, turno lungo, decisamente. Comunque come sta andando?> mentre lei parla esco dalla porta, continuando a guardare Dylan come è felice con la sorella, dal vetro. <Bene, siamo a trovare la sorella di Dylan. È così simpatica, incredibilmente uguale a lui> dico sorridendo, pur sapendo che non mi può vedere. <Ne sono felice, comunque dobbiamo parlare. Capisco i motivi per cui l'hai fatto ma non puoi fare così> dice lei, sento una leggera delusione da parte sua. <Sono andata a trovare papà prima di partire, mi ha fatto piacere. Ora scusa, ne parliamo un'altra volta. Vai a riposarti, buonanotte> dico riattaccando. Non voglio parlarne, io qui sto meglio. So che potrebbe sembrare che voglio scappare, ma fanculo li si sta male. Io non voglio più stare in quel luogo dove tutti sono contro tutti. Una sensazione di tristezza mi pervase, non che ormai non  ne fossi abituata, però stava venendo fuori tutta insieme. Sento delle braccia avvolgermi da dietro e la testa di Dylan sul mio collo, le sue labbra entrano in contatto con la mia pelle lasciando dei piccoli baci. Mi godo questa sensazione di paradiso, che mi fa dimenticare subito la tristezza. <È tutto okay?> mi dice girandomi e tenendomi dalla vita. <Stavo pensando al fatto che non voglio tornare> <Neanche io voglio> dice lui lasciandomi un bacio sul naso. <Ma non possiamo lasciare i problemi li, ci prendiamo questa vacanza e appena torniamo risolveremo qualsiasi cosa. E poi vivremo la nostra vita insieme> dice con una convinzione che mi porta a sorridere e a baciarlo stringendolo fortissimo a me. <Ora, andiamo a mangiare, stranamente è già mezzogiorno e un quarto, il traffico sarà un problema> <Va bene, saluto tua sorella> gli dico mentre lui annuisce. Apro la porta e mi avvicino a lei che è intenta a aprire il computer. <Mi stanno sulle palle questi cosi, non so proprio usarli> dice ridendo. <State andando via? È stato un piacere conoscerti Margot. Finalmente posso dare un volto alla persona che ha cambiato in meglio mio fratello. È stato un periodo difficile per tutti, ma avere te al suo fianco mi lascia più tranquilla> dice alzandosi e abbracciandomi. Questo mi riempie il cuore di gioia, soprattutto per le parole che ha detto. <Mi ha fatto piacere conoscerti, torneremo di certo domani Julia> le dico sciogliendo l'abbraccio. <Promesso? Qui è noioso> dice ridendo. Annuisco ed esco prendendo per mano Dylan. Ci avviciniamo alla macchina e lui mi apre addirittura la portiera. <Pronta a sopportare almeno mezz'ora di traffico?> <Mm posso conviverci dai> annuisco sicura. dopo un'ora arriviamo in un ristorante italiano davvero carino dove ci sediamo. <Ho una fame pazzesca Dyl> <Anche io piccola, non sai quanta> ordiniamo io un piatto di pasta alla carbonara e Dylan un piatto di spaghetti al pomodoro. Io amo il cibo italiano, da sempre. <Sai, ho dei cugini italiani. Qualche volta andiamo da loro, a Firenze. È uno dei miei rifugi, amo quella città e il cibo. Ti ci porterò, ho deciso> dico convinta di me stessa. <Certo che pensi solo al cibo> dice ridendo, io faccio la finta offesa ma poi mi unisco alle risate. Finiamo di mangiare e lui si offre gentilmente di pagare il conto. Mi prende sotto braccio e andiamo in un parco attaccato al ristorante .Mi arriva un messaggio di Aleksia <<Posso videochiamarti? Mi manchi già>> <Chi ti scrive?> chiede Dylan. <Sono le 3 meno 10, vuol dire che i nostri amici a Londra sono insieme ora. Aleksia mi ha chiesto di fare una videochiamata, vuoi?> chiedo, Dylan annuisce. <<Vai chiama>> rispondo ad Aleksia. ci mette un po' ad andare ma alla fine abbiamo la piena visione di Aleksia, Ian, Bella e Thomas. <Ciao ragazzi newyorkesi> dicono loro in coro. Io scoppio a ridere salutando <Teste di cazzo, come state? Sentite la mia mancanza?> dice Dylan. <In realtà si, oggi nessuno ha rotto le palle alla prof di inglese, il che è strano. Manca la testa di cazzo della classe> dice Thomas ridendo. <Caro, in realtà vuole dire che mi vuole bene> risponde Dylan provocando una smorfia da parte di Thomas. <Com'è NY?> chiede Bella. <È davvero stupenda, voi non potete capire> dico io e noto dal video che Dylan mi sta guardando sorridendo. <Guardalo, con lo sguardo da ebete innamorato, Dylan sei un amore> dice Ian ricevendo una gomitata da Bella. Io mi giro e gli do un bacio, per poi salutare i nostri amici. Oggi dovevamo fare il giro della città. <Andiamo dai>. Ci avviciniamo alla macchina e saliamo, non c'è molta gente in giro così Dylan va un po' più veloce del solito. <Ho pensato a una cosa tutta oggi> dice attirando la mia attenzione <Cosa?> rispondo io. La macchina si blocca bruscamente per il passaggio di un'altra macchina. <E se andassimo a vivere insieme? So che è presto, insomma siamo al quarto anno. Però con tutto quello che abbiamo e stiamo passando, ormai sono passati due anni tra una cosa e l'altra e magari è prematuro però perché no? Io ti amo e voglio vivere con te, nonostante tutto e tutti> quelle furono le ultime parole che sento. Il cuore mi si colmò di gioia, ma quando il mio sguardo si posa un attimo sulla strada, l'unica risposta che mi esce è. <Dylan> urlato.
La luce di un camion mi acceca ma questo dura solo un secondo, si perché ora l'unica cosa che vedo è nero e le uniche parole che sento sono sussurri. Ma ad una cosa penso, "ti amo e voglio vivere con te", prima di non vedere più niente

Non uccidetemi. Questo è l'ultimo capitolo di questo libro, non è scritto benissimo però non mi dispiace. Non pensavo di portare a termine una storia seria quando ho cominciato, ma ora sono felice di averlo fatto. Confermo il sequel, non lascerò la storia così, ovvio. Però ho bisogno di tempo per impostare bene il prossimo libro, perché questo non è stato organizzato bene. Volevo ringraziare voi che mi seguite, e quelle che mi hanno seguito dal primo momento. Lo dedico a voi questo libro e spero che il prossimo venga letto con la stessa voglia di scoprire, con lo stesso interesse, di questo
Vi si ama❤️
-Anita

All monsters are human||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora