Delirio

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"Non dimenticarti che se guarderai in faccia il male, il male farà altrettanto con te"
Il weekend mi aveva scombussolata, non sapevo più cosa fosse giusto e cosa sbagliato.  Avevo il pensiero fisso di Dylan e più mi guardavo il collo e più ci ripensavo. Mi guardai allo specchio e vidi che il viola si era un po' sbiadito, il succhiotto se ne stava andando e ne ero quasi triste. Presi lo zaino e andai insieme ad Aleksia verso casa di Bella
<Puoi dirmi cos'è successo? Non sono stupida e non penso che con un po' di correttore nasconderai quella patacca viola sul collo> e adesso? Non potevo nasconderlo alla mia migliore amica, no non potevo. <Margot perché mi nascondi cosa succede?> <Perché è una cosa sbagliata Ale> le lacrime mi salirono. Lei mi abbracciò, essendo più bassa mi stringeva dalla vita e credetemi che abbracciava nel modo migliore. <Racconta> <Quella sera a casa di Ian io non riuscivo a dormire così mi sono messa ad ascoltare la musica. Dylan si è svegliato e si è seduto accanto a me, gli ho passato una cuffietta e abbiamo ascoltato per mezz'oretta un po' di musica. Poi lui doveva andare in bagno e così l'ho accompagnato, ho preso paura per una folata di vento e lui mi ha tappato la bocca per non far sentire l'urlo che stavo tirando> Aleksia scoppiò a ridere <Come fai a prendere paura per una folata di vento? Vai avanti comunque>  <Poi mi ha detto che avevo qualcosa che lo faceva impazzire e mi ha baciata. Poi mi ha preso e mi ha portato in bagno, sempre baciandoci, mi ha appoggiato in una superficie fredda. Poi va beh mi ha fatto il succhiotto che direi è abbastanza evidente, e poi> chiusi la bocca, non trovavo un modo 'carino' per dirlo. <Mi ha sditata> quindi lo dissi nell'unico modo che conoscevo. Aleksia rimase in silenzio un attimo, si mise la mano dietro al collo e disse <Ti è piaciuto?> <Ale non è questo il mome> <Dimmi solo se ti è piaciuto> <Si> <Margot tu puoi far finta che ti piaccia Thomas in qualsiasi modo, ma tu e Dylan avete un qualcosa di strano. Lui è cattivo però ti tratta in modo diverso> rimasi in silenzio. Aveva ragione, Dylan con me era sempre bravo, non presentava mai problemi. Forse era questo il vero problema. <Beh Bella non lo deve sapere, tu lo hai scoperto e già lo sanno troppe persone> <Lo so solo io Margot> <Lo so io, tu e Dylan. Credimi che è già troppo> Bella uscì nella sua bellezza. <Buongiorno ragazze> disse sorridendo <Devo dirvi assolutamente una cosa> si zittì e poi sorrise a 32 denti <Io e Ian stiamo insieme> <Beh finalmente> dissi io sorridendo. Era così felice e sprizzava allegria da tutti i pori <E so che Thomas te lo sta per chiedere> iniziai a tossire, guardai Aleksia e lei divenne subito seria. Come avrei reagito? Cosa volevo esattamente? <Che c'è? Non ne sei felice?> <Si sono felicissima, ho solo paura di non sembrarne sorpresa tutto qui> dissi sorridendo. Arrivammo a scuola e vidi subito Ian, Thomas, Dylan, Max, Louis e altri tipi di cui mi sfuggiva il nome. <Margot puoi venire un attimo con me> disse Thomas porgendomi la mano. L'afferrai e insieme andammo nel giardinetto dietro alla scuola, vidi Dylan guardare in basso. <Senti, ormai è un mese che andiamo avanti e devo dirti delle cose. Penso di essermi innamorato di te Margot, lo capisco quando ti guardo, quando stiamo insieme> Bene e adesso? Non potevo rimanere li in silenzio, anche se è quello che stavo facendo. Il suo voltò cambiò, si fece più cupo. Sentii il suono della campanella e ne fui quasi entusiasta? Lui era li che mi guardava <Margot non possiamo arrivare in ritardo, muovi il culo> disse Dylan prendendomi per una spalla <Thomas ne paliamo dopo> dissi io. Ero felice che mi avesse salvato da quella situazione, si. <Beh un grazie sarebbe il minimo> <Eh?> <Ti ho salvata, ammettilo. Tu non lo ami> <Hai origliato?> dissi io. Non che mene fregasse qualcosa, o forse si. Non lo so <Si. Allora il grazie?> <Grazie Dylan> <A te piaccio io> sbottò Dylan. <Cosa te lo fa credere?> si avvicinò al mio orecchio sussurrando <I tuoi orgasmi> diventai bordeaux. I miei orgasmi? Scherziamo? <Allora ti piaccio anche io> dissi io. Ora mi ero messa nella merda, cosa avrei detto? Lui mi fissò e sorrise <Ho mai detto il contrario principessina?> e entrò. <Margot sempre in ritardo, e tu O'Brien vedo che la segui. Imparate ad arrivare prima> a Dylan piacevo, ora non so se fosse serio. Non poteva esserlo, perché mi importava così tanto?  No basta. Ma soprattutto cosa avrei detto a Thomas? Non sapevo cosa fosse meglio. Ero immersa nei miei pensieri, pensavo a cosa fosse meglio per me, quando venni riportata sulla terra da un tocco sulla spalla <Si, dimmi> <Scappiamo?> <Dylan sarà la terza volta che lo facciamo> <E quindi? Dai, fallo per me. E poi così hai più tempo per pensare a cosa fare con Thomas> disse lui abbassando lo sguardo. In effetti aveva ragione, e poi avrei saltato fisica che a quanto pare oggi l'avevano scambiata visto che solitamente c'era diritto. <Va bene, okay> <Ricordati bagno poi> <5 minuti e inizio a correre, guarda che sono un esperta> <Si certo, ne sono sicuro> e rise. La sua risata era qualcosa di fantastico, lui lo era. No basta Margot, basta. Suonò la campanella, bagno, 5 minuti e subito di corsa fuori <Beh stai migliorando il tuo fiato di merda> <Ehi non ti permettere> mi prese sottobraccio <Io posso> e poi si staccò. Lui era strano, tutto questo era dannatamente strano. Cosa avrei detto a Thomas, era quello il mio pensiero fisso. Eravamo in silenzio, fino alla Starbucks. Ordinammo il 'solito' e poi andammo nel 'solito' parco. <Triste scappare e stare in silenzio tutto il tempo> disse lui sedendosi sulla panchina <Già> dissi io sedendomi accanto a lui <Cosa pensi di fare con Thomas> <Non lo so> <Non lo sai?> disse guardandomi in modo triste e cupo <Hai dubbi? Ti piace Thomas? Non è così?> iniziò a incazzarsi, delirare forse. <Dylan calmati e siediti> prese il bicchiere che aveva in mano e lo buttò per terra. Si mise le mani sulla testa e guardò basso <Non può piacerti, non siete fatti per stare insieme. Tu non sei abbastanza per lui, neanche per me certo però> <Dylan guardami> mi misi davanti a lui. Lo guardavo negli occhi, i suoi dannatissimi occhi <Tu devi essere mia, Margot> quelle parole mi riempirono di felicità. Ero talmente emozionata, le gambe che tremavano. Mi sembrava di essere una ragazzina alla sua prima cotta. Si avvicinò e mi baciò, il paradiso

Scusate se ho pubblicato tardi, grazie a chi segue 😍

All monsters are human||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora