"La vita fa schifo, il panorama è bellissimo"
Il suono della sveglia rimbombò nella stanza. Aprii gli occhi e l'odore di menta mi inebriò le narici. Era mattina? Avevo veramente dormito così tanto? Vidi Dylan sdraiato vicino a me, così dolce. Il suo viso era così perfetto, con i suoi lineamenti e i suoi tratti. Era così bello, con i capelli leggermente scompigliati. Spensi subito la sveglia per non svegliarlo, anche se dovevamo andare a scuola. Il suo braccio mi chiudeva, forte, come per proteggermi. Mi guardai i polsi e li vidi bendati così come il piede. Immagini del pomeriggio prima mi riempirono la mente ma le scacciai, subito. Guardai l'angelo vicino a me e mi sentii al sicuro. Iniziai a giocare con i suoi capelli, senza svegliarlo. <Magari essere svegliato tutte le mattine così> disse ancora con gli occhi chiusi e un sorrisetto sulle labbra. <Dobbiamo andare a scuola> dissi alzandomi ma sentii tirarmi indietro e mi ritrovai sopra a lui. <Cioè preferisci la scuola a me?> disse ridendo. La sua risata era qualcosa di speciale, era rara da sentire. Il suo sorriso mi rallegrava e non riuscii a fare a meno di incantarmi, con uno sguardo anche un po' serio forse. Stavo pensando a cosa aveva fatto il giorno prima per me, era stato il primo a fare tutto questo per me. <Che c'è?> mi guardò preoccupato. Mi avvicinai e lo baciai. Un bacio che durò veramente tanto, pieno di dolcezza, passione, dolore. Mi strinse forte per poi mettere le mani sui miei fianchi. <Margot devi andare a scuola> sentimmo urlare dal piano inferiore. Mi misi a ridere sulle sue labbra e lui insieme a me. <Lei non sa che sei qui> <Lo sa tranquilla>. Mi alzai e lui mi seguì. Andammo al piano di sotto e la faccia di mia mamma fu uno spettacolo <Hai dormito qui? Pensavo che Margot avesse dormito da sola, non sono venuta a controllare, forse dovevo> <No mamma, forse non dovevi>. Aveva gli occhi gonfi e pesanti, era debole come me. Eravamo molto simili. <Buongiorno mamma, ciao Margot, ciao ehm> <Dylan> disse lui sorridendo. Fu una scena imbarazzante direi, feci il più presto possibile. <Mm facciamo colazione da Starbucks noi> mia madre annuì e andammo di nuovo su. <C'è un problema> <Cioè?> <Io non ho niente da mettermi sopra> scoppiai a ridere per la sua faccia scioccata e buffa allo stesso momento. Presi un paio di leggins e un maglione, me li misi sotto i suoi occhi attenti che mi guardavano dal letto. <Queste le levo> dissi guardando i polsi e le fasciature <Attirano troppo l'attenzione> rimasi con lo sguardo fisso. Ad un certo punto due mani mi aiutarono a levarle e quel dannato ragazzo mi baciò i tagli. Erano evidenti, rossi, tanti. <Non succederà più> lo guardai e vidi la sua determinazione.
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<Quindi Dylan ha dormito da te? Avete fatto qualcosa? Dai Margot racconta> disse Bella super eccitata. Non le avrei raccontato tutto, a nessuno avrei raccontato tutto. <Abbiamo fatto qualcosa ma non ieri> dissi ridendo. Le si illuminarono gli occhi <Cosa? Dove? Racconta sono curiosa> le raccontai tutto e sorrise. <Penso che sei la prima e l'ultima persona che farà provare queste cose a Dylan>. Andammo verso l'armadietto e vedemmo Ian arrivare verso di noi con uno sguardo preoccupato <C'è un problema> <Strano> dissi io <Thomas sta picchiando Dylan> <COSA? PERCHÈ ?> dissi io allarmata. <Dylan mi stava raccontando del fatto che siete andati a letto insieme e che quella volta a casa mia è successo qualcosa e Thomas deve aver sentito e si è incazzato nero>. Ci avviammo verso il giardinetto dietro e vidi un cerchio di gente e Dylan e Thomas al centro. Se le stavano dando, di santa ragione. Thomas perdeva sangue da naso e aveva una botta nera sull'occhio, Dylan aveva una botta più sotto dell'occhio, sulla mandibola e sangue dal labbro. <Margot intervieni> disse Ian. <Che cazzo state facendo> dissi mezzo urlando, entrando nel cerchio e mettendomi in mezzo. <Tu sei una puttana> disse Thomas sputando vicino a me. Mi sentii triste, mi sentivo così, mi sentivo puttana per quello che era successo. <Non ti azzardare> disse Dylan tirando un pugno in piena faccia a Thomas. <Finitela> mi misi in mezzo ai due e entrambi si fermarono un po' quando Ian prese Thomas e lo calmò e Louis fece lo stesso per Dylan. La campanella suonò e tutti se ne andarono anche se sentivo le parole che dicevano su di me, ma non gli davo peso, c'erano problemi più gravi. Dylan prese e andò via, senza girarsi. Andò via e basta. Mi girai e vidi Thomas seduto che provava a non far scendere sangue. Mi avvicinai per aiutarlo <Stammi lontana> <Ti voglio solo aiutare porca troia> dissi io e lui stette zitto, seduto. <Torno subito> andai in infermeria e presi del ghiaccio. Tornai e mi accomodai vicino a lui. Presi dallo zaino un fazzoletto e glielo diedi. <Tu non hai mai voluto me, tu hai sempre voluto lui, non è così?> non risposi, mi limitai a premere delicatamente il ghiaccio sui lividi. <Non aveva mai fatto così> disse, io lo guardai. Lui aveva uno sguardo assente ma dietro vedevo i suoi mille pensieri. <Tu lo ami> <Si, Thomas> dissi continuando a premere sui suoi lividi. <Non gli è mai successo di perdere la testa così. Io sono il suo migliore amico, non mi avrebbe mai fatto questo> <Anche tu hai perso la testa o non avresti cominciato a picchiarlo> <Vero, ma l'ho fatto per un motivo> <Ovvero?> <Lui ti ama e non so cosa potrebbe accadere> disse infine. Lui mi ama.Scusate il ritardo e scusate se non è tanto bello ma non ho avuto tanto tempo.
Ciao❤️
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All monsters are human||Dylan O'Brien
Fanfiction"Sei un mostro Dylan" "Eppure sei fottutamente attratta da me" "Non è vero, sei pazzo" Si avvicinò imprigionandomi tra lui e il muro "Ti stai innervosendo" Mi baciò il collo sfiorandomi la guancia. Questa storia ha contenuti sessuali espliciti Se s...