Proibito

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"Il proibito intriga le persone, le manda fuori di testa"
<Non riesci a dormire?> <A quanto pare no> dallo schermo vedevo i suoi occhi marroni che mi scrutavano. Dylan era la perfezione in persona, non aveva un difetto se non il carattere di merda. <Ti faccio io compagnia> anche se in quel momento sembrava quasi..dolce? Gli passai una cuffietta, c'era Lego House di Ed Sheeran. Di scatto aprii il blocco schermo, per cambiare. Ero convinta che quella canzone non fosse nelle sue note, ma pensandoci bene non avevo musica del suo genere. Mi prese il telefono dalle mani e lo bloccò. Iniziò a mimare il testo della canzone con le labbra. Amavo questa canzone, ero in grado di ascoltarla mille volte e non stancarmi, poi con lui vicino mi piaceva di più. Passammo penso mezzora così. Passammo alcune canzoni di Lana e di Ed. ad un certo punto si levò la cuffietta e io lo imitai <Mi accompagni in bagno?> disse sottovoce. Mi venne quasi da ridere ma lui era serio, annuii con la testa. Mi prese per mano e si alzò. Eravamo su un corridoio stretto e inquietante, non ero mai stata in questa parte della casa. Salimmo le scale e ad un certo punto sentii un rumore. Mi girai e tirai un urlo leggero, in modo da non svegliare tutti anche se stavano dormendo come sassi. Dylan mi prese e mi mise una mano sulla bocca, poi rise. <Era solo il vento principessina> poi sorrise. Lo guardai dritto negli occhi, lui mi scrutava come se volesse studiarmi, come faceva sempre. Non capivo perché mi 'studiava' sempre.
<Ti studio per capire cosa provi, ma non ci riesco>e levò la mano allontanandosi un po' con il corpo ma con lo sguardo fisso sui miei occhi <A me sembra che tu mi capisca molto bene, sembri essere nel mio cervello> <È diverso> <Secondo me no>. Si avvicinò lentamente <Tu hai qualcosa- mi passò una mano sulla guancia e mi accarezzò il labbro inferiore- che mi fa impazzire> sentii le sue labbra sulle mie. Inizialmente era un bacio dolce, leggero. Mi prese per i fianchi e mi avvicinò a lui. Il bacio si fece più passionale. Ero presa, sembrava alla festa. Li capii che era lui alla festa, chi se no. Mi palpò con una mano e con l'altra mi accarezzava ovunque. Poi mi prese da sotto il sedere dandomi una leggera spinta, mi prese in braccio e iniziò a portarmi non so esattamente dove. Non mi importava, in quel momento lo volevo, più di me stessa. Ad un certo punto sentii qualcosa di freddo sulle gambe. Ero seduta, questo era sicuro. Dylan si staccò leggermente e mi tolse la felpa, scoprendomi. Rimase un secondo a guardarmi, si passo la lingua sul labbro inferiore. Poi mi baciò di nuovo. Dopo un po' mi staccai e gli levai la maglia mostrando così il suo fisico da dio. Lui iniziò a baciarmi il collo, poi iniziò a succhiare. Poi scese, mi baciò ovunque. Poi continuò a baciarmi. Mi guardò e mi accarezzò la guancia e sorrise.  <Sei intrigante> mi disse. Mi baciò con passione, mi levò i pantaloncini. Non so esattamente perché, ma in quel momento avevo dimenticato tutto. Avevo dimenticato Thomas, la ragazza stuprata. Io lo volevo e non potevo farci niente. Portò la mano dalla pancia fino a sopra le mutandine, sorrise mentre ci baciavamo e poi entrò con due dita. Inizialmente andava piano, poi sempre più veloce. Si staccò dal bacio, io mi appoggiai nel suo collo mentre lui continuava. Ero eccitata, veramente tanto. Non mi era mai successo, ero così presa da lui. Ansimai e lui pure, era così intrigante, così un problema. Venni dopo un po'. Lui sorrise, quasi soddisfatto. Mi tirò su le mutandine e i pantaloncini. Mi rimise la felpa e lui si rimise la maglietta. <Sei così wow> disse. Mi baciò di nuovo e poi si staccò leggermente. Mi guardai allo specchio e sul mio collo compariva una macchia viola, quella sarebbe stata difficile da coprire. Poi ripensai a cosa avevo fatto, cosa mi stava succedendo? Io non ero così. <Forse non sei quella che credi Margot> disse prendendomi da dietro e guardando il collo <Oh si, sarà difficile da nascondere> Poi rise. Mi prese per mano e ripercorremmo il corridoio. Ero felice, strana ma allegra. Arrivammo e stavano tutti dormendo. <Non so se riesco a dormire> <Beh mi sembra di averti calmato> disse lui sorridendo. Tirò su la coperta e mi fece segno di andare lì. Mi sdraiai vicino a Dylan e lui mi abbracciò da dietro  <Sei talmente bella> mi sussurrò sull'orecchio. Ci addormentammo, ero felice da far schifo.
Aprii gli occhi e la prima persona che vidi fu Thomas, aveva uno sguardo perso, mi stava osservando. Ero ancora sdraiata nella stessa posizione della sera precedente, mentre Dylan era girato e dormiva comodamente. Guardai l'ora, erano le 11. Non c'era nessuno se non noi 3. <Perché hai dormito con lui?> <Non ho dormito con lui, mi sono messa vicino, non c'era posto> mi fissò e poi se ne andò via a passo veloce. La prima cosa che feci fu vedere se era stato tutto un sogno o era realtà. Presi il telefono e aprii la fotocamera. Vidi il succhiotto sulla superficie della mia pelle, sotto i capelli. Era viola e abbastanza grande. <Si è successo veramente principessina> disse Dylan stiracchiandosi. Però adesso cosa sarebbe successo? Mi avrebbe trattata male? Avrebbe fatto finta di niente? Avevo mal di testa, era mattina e non avevo tempo di pensare, dovevo mangiare. <Ho fame> dissi alzandomi. Lui rise e si alzò con me. Andammo in cucina e io mi misi tutti i capelli nella parte del succhiotto, non poteva vederlo nessuno fin quando non avessi capito cosa voleva fare di me, ora Dylan. <Beh buongiorno sai> disse Aleksia ridendo <Dormito tanto mi dicono> mi venne da ridere <Si si ho dormito molto, certo> sentii Dylan ridere leggermente ma nessuno sembrò accorgersene se non Aleksia. Mi fissò e io la guardai come se mi sentissi in colpa, e forse era veramente così. Cosa avevo fatto? Thomas.. perché non ci avevo pensato? Mi presi una tazza di caffè e mi sedetti.  Si aprì la porta e spuntarono Bella con Ian <Buongiorno ragazzi> disse Ian stiracchiandosi e ridendo <Voi due avete scopato poco eh> disse Dylan. Poi si girò guardandomi e io mi girai subito. Che problemi avevo? <Cazzi nostri ah. Ma qualcuno ieri è andato in bagno a vomitare? Perché c'era il disastro. Non c'era puzza però c'era disordine> <Non che io sappia> disse Aleksia. Mi sentii in ansia, non potevano scoprirlo <Si, ho vomitato io> disse Dylan. Mi guardò, come al solito mi aveva letto nella mente. Thomas si sedette vicino a me e mi mise il braccio intorno al collo <Torno subito> disse Dylan uscendo velocemente dalla stanza, sembrava arrabbiato. È colpa mia, cosa stavo facendo?

Ringrazio ancora chi segue la storia è chi commenta. Siete dolcissimi😍
Proverò ad aggiornare più spesso😘

All monsters are human||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora