"è impossibile fare la cosa giusta se quella sbagliata ti piace da impazzire. Meglio felici per sbaglio, che tristi per scelta"
Era sabato. Ian e suo fratello John facevano una festa a casa loro. John era conosciuto per le sue ''feste pazzesche''. Ne faceva una al mese e andarci era molto difficile. Visto che quest anno Ian diventava maggiorenne, per la loro tradizione contribuiva alla festa e invitava anche lui i suoi amici. Magicamente Bella era stata invitata e io e Aleksia pure. Non mi ero ancora totalmente ripresa dalla serata stravolgente con Aleksia, era il momento di cambiare. Una volta ero una tipa festaiola, tornavo tardi e bevevo come non mai. Poi sono cambiata in Margot/depressa. Fatto sta che Bella alla festa voleva andarci e noi eravamo obbligate. <Quindi parliamo di cose serie, come ci vestiamo?> disse Bella 2 ore prima della festa. Voleva essere perfetta per attirare Ian, come se non fosse già attratto da lei. <Questi si che sono i problemi della vita dio> l'idea ad Aleksia non piaceva, odiava ballare però in compenso amava bere. <Allora mi metto il vestito nero o quello blu?> senza neanche ascoltarla Bella iniziò a tirar fuori tutto l'armadio per poi stare un'ora in bagno. Intanto Aleksia era in ansia <che c'è?> <Ho detto a Eleonora che mi piace><Cooooooosa? E?> <mi ha detto che stasera mi avrebbe parlato alla festa..ho paura> <andrà bene>. Bella uscì. Aveva un abito nero stretto in vita che risaltava il suo bellissimo fisico e un paio di tacchi bordeaux. I capelli erano mossi portati sulle spalle e era truccata con una semplice linea di eye-leiner, un po' di mascara e un po' di rossetto. Era veramente stupenda. <cosa ne pensate?> <che stasera scopi> disse Aleksia e iniziammo a ridere. Aleksia si vestì con un semplice pantalone nero e una maglietta bianca che le stavano divinamente, i capelli tirati su con un po' di gel e il suo solito sorriso. <Beh tu devi vestirti bene><Ahn se e perché?> risposi a Bella che in un nano secondo fece una smorfia <C'è Dylan stasera>. Dopo quella sera l'ho solo incrociato per scuola, a volte mi sembrava di vederlo ovunque. Ma non ci parlavamo mai, però notavo qualche suo sguardo <e quindi?><scherzi spero? È da giorni che ti stalkera> non lo avrei mai definito così. In qualche strano senso mi sentivo quasi felice. Alla fine mi obbligarono a mettere un vestito stretto nero che secondo Aleksia mi rendeva ''provocante'' e un paio di tacchi bassi neri. Solito trucco con l'aggiunta di un po' di rossetto e i capelli lisci sulle spalle. Mi guardai allo specchio, ero quasi bella. Era da tanto che non mi vedevo così. Il fratello di Aleksia ci accompagnò davanti alla villa. Era enorme, la vedevi da infondo alla strada. Era pieno di macchine e persone vestite nelle maniere più diverse. Erano le 9, entrammo dal giardino e Bella fu felice di trovare Ian ad aspettarla. <Beh Aleksia direi che io e te prendiamo da bere che ne dici?> dissi facendo l'occhiolino a Bella che intanto era rimasta sola con Ian. Ci prendemmo due malibù cola
<c'è eleonora, come sto?><bellissima come sempre> era nervosa, iniziava a sudare e quando Eleonora arrivò era diventata rossa. Presero e se ne andarono a parlare in una panchina lontana qualche metro. Ero li a guardarle quando una voce famigliare attirò la mia attenzione. <Smettila di fare il figo O'Brien, orfano del cazzo sappiamo tutti che non vali niente><come ti permetti figlio di puttana> mi girai e vidi un ragazzo biondo, mi pare si chiamasse Harry, cadere per terra dopo aver ricevuto un pugno in piena faccia. Ma si alzò subito rispondendo. La cosa andò avanti per un po' fino a quando non vennero separati. Ero concentrata nelle parole di Harry "orfano", non sapevo che Dylan non avesse i genitori. Era triste e forse era la risposta al grande quesito "Perché Dylan O'Brien è così aggressivo?". Si forse era veramente la risposta ma non erano cavoli miei così me ne andai anche se vedere Dylan con il sangue uscire dalle labbra mi aveva lasciata un po' spiazzata e quasi volenterosa di aiutarlo? Sarà stato l'alcool. Andai verso il bagno quando vidi Eleonora e Aleksia baciarsi, era positivo. Poi mi rigirai e vidi Ian ballare con Bella, era positivo anche quello. Insomma ero sola. Finito in bagno mi avvicinai di nuovo a prendere da bere quando sentii strattonarmi. Dylan.
<principessina non dovresti aver visto quello che hai visto> come faceva a sapere che ero lì? Perché sa sempre dove sono e cosa faccio?
<smettila di chiederti come faccio a sapere che eri li> mi leggeva anche nel pensiero adesso?
<cosa vuoi che ti dica? Ero li per caso> <dimenticalo>. Poi lo vidi portarsi una mano sul labbro ancora sanguinante e lo vidi un po' infastidito, poi si portò una mano sulla pancia, aveva male. <tutto okay?><la smetti di parlarmi come se non sapessi chi sono? Tu dovresti avere paura di me, come tutti gli altri> <finiscila okay? Paura di te ma pft dai. Vieni, ti metto del ghiaccio> un po' controvoglia ma cosciente del proprio dolore si avvicinò. Presi del ghiaccio e ci sedemmo sulla panchina occupata precedentemente da Eleonora e Aleksia. <ti sto facendo male?> dissi mentre appoggiavo delicatamente il ghiaccio al suo labbro inferiore. Era bellissimo, sembrava indifeso e questo lo rendeva dolce? <no tranquilla> mi guardava come se mi stesse studiando. Mi fissava, mi guardava le mani, le braccia, il viso, gli occhi e poi le labbra, poi guardò subito per terra. <stai bene?> <ti ho detto che non mi fa male, sei sorda?> <intendevo per quello che ti ha detto> si zittì. Fissò per terra per 10 minuti. Lo continuavo a fissare per capire a cosa stesse pensando ma era un mistero per me. Poi alzò la testa e vidi la sua guancia rigata, aveva pianto? Provava emozioni?
<è successo molto tempo fa. Ero in macchina con i miei quando un camion ci urtò> inziò a raccontarmi come era diventato orfano e mi si stringeva il cuore, ma avevo una domanda: perché a me?
<non ricordo molto, solo che io sono sopravvissuto e loro no. Non so perché te lo sto raccontando e non voglio compassione. Cazzo sono cresciuto, so affrontare le cose.> disse. Poi si alzò, si pulì, buttò il ghiacci per terra, mi diede un bacio sulla guancia e mi sussurrò all'orecchio <dimenticati tutto o finisce male> fece un sorrisetto e se ne andò. Non ci capivo più niente ma soprattutto, desideravo ancora il contatto che avevo avuto pochi secondi fa con lui.
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All monsters are human||Dylan O'Brien
Fiksi Penggemar"Sei un mostro Dylan" "Eppure sei fottutamente attratta da me" "Non è vero, sei pazzo" Si avvicinò imprigionandomi tra lui e il muro "Ti stai innervosendo" Mi baciò il collo sfiorandomi la guancia. Questa storia ha contenuti sessuali espliciti Se s...