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Mi sveglio con un forte mal di testa, dallo specchio noto i miei occhi gonfi e ricchi di un colore rosso. Sicuramente piangere tutta la notte non è servito, mi sento uno schifo. Cameron ha ragione, ma non può pretendere cose che io non sono ancora disposta a dargli. Mi metto un felpone largo e dei leggins, ignoro mia madre, apro la porta ed esco. Sono un disastro ma d'altronde sono così da un anno. Metto piede a scuola e subito sento che sarà una giornata di merda, lo so. Apro l'armadietto, anche stamattina ho storia, che emozione. Il ciuffo alto di Cameron attira la mia attenzione, soprattutto il fatto che mi ignora passandomi davanti e andando da Nash. Saluto da lontano Laura che è li vicino e lei ricambia sorridendo. Il mio finto sorriso viene preso per vero visto che non mi viene in contro. <Dio hai le mani che sono un disastro> dice Aleksia notando le mie nocche gonfie, appena appena cicatrizzate grazie alla polverina che ci ho messo ieri. Faccio una smorfia mentre prendo il libro di storia dall'armadietto. <Come stai?> <Cam ieri se ne è andato da casa mia incazzato> <Perché?> <In poche parole? Perché non sono andata a letto con lui> sento la risata di Aleksia alla mia destra <Stai scherzando spero?> <No, purtroppo no> <Che rincoglionito, ti vuole far addirittura pesare il fatto che non andate a letto insieme? Sa i motivi, che cazzo vuole.. Oh scusa> alzo lo sguardo per vedere contro chi è andata addosso Aleksia e sento i suoi occhi bruciarmi addosso, sposto lo sguardo. Troppa intensità. <Stavate parlando di Cameron?> dice con un filo d'ira. <No e comunque non ti interessa> passo avanti seguita da Aleksia ma uno strattone mi ferma tirandomi indietro successivamente. I suoi occhi cadono sulle mie mani distrutte e poi sulle mie occhiaie evidenti e marcate. <Margot> ritraggo la mano sotto il suo tocco che già mi manca. <Dylan ti prego, lasciami stare> dico tornando da Aleksia che si era soffermata sulla scena. Dylan non mi segue ma rimane a guardarmi, perché devo sempre sentirmi così quando mi guarda? Perché non può andarsene del tutto? Odio stare di merda così porca puttana, sono fottuta. Non capisco più un cazzo. <Cameron ha visto la scena da qua> dice Aleksia rompendo il silenzio proprio quando sono davanti all'aula di storia <Non importa, ci vediamo dopo>. <Certo>. Vedo in lontananza Cameron e appena mi vede mi fa segno di sedermi vicino a lui. <Mi dispiace per come mi sono comportato ieri sera, ho detto un sacco di stronzate. Mi dispiace veramente un sacco Margot. Mi farò perdonare, cena da me?> annuisco, questa giornata ha già troppo peso per i miei gusti. Mi da un lieve bacio, mi giro un attimo e noto Dylan guardarci. Perché non poteva restare e basta? Perché un anno fa mi doveva lasciare e fare tutto questo disastro? Perché? La testa mi scoppia e sento le vertigini. Ha il coraggio di sedersi poco distante da noi e questo mi fa salire una tristezza e una rabbia incredibile. <Buongiorno prof> si sente il coro della classe e vengo portata alla realtà anche se le vertigini non passano e mi sale la nausea. <Margot tutto bene?> la voce della prof mi porta ad alzare la testa e sento lo sguardo di tutti addosso ma soprattutto quello di Dylan e Cameron. <No, ho la nausea> dico in risposta. Si avvicina e mi mette una mano sulla fronte. <Vai in infermeria e poi vai a casa a riposarti> <Grazie> mi alzo e prendo lo zaino, le vertigini non sono passate ma anzi aumentano. Arrivo fino alla porta quando mi sento mancare, <Margot>..

DYLAN'S POV

Lei e la sua fottuta presenza, è troppo per me. Io non riesco a guardarla senza pensare a quanto ho perso. Qualche minuto fa, quando le ho visto le ferite ci sono rimasto di merda. Vedo la sua rabbia, vedo quanto distrutta è. Se fossi con lei la potrei aiutare ma ormai ho fatto la cazzata. Alzo lo sguardo mentre entro in classe e la vedo, mentre bacia Cameron. Probabilmente lui le avrà chiesto scusa, quel coglione del cazzo. Se solo la tocca senza il suo permesso lo uccido, che non si azzardi neanche. Guardo in giro, essendo arrivato leggermente in ritardo c'è solo un posto libero e a mio malgrado è vicino a loro. Mi siedo, evitando lo sguardo di Margot che è puntato su di me. La mia vita è un disastro, mia sorella non si sta riprendendo, non ho Margot e non riesco a sfogare tutta la mia rabbia, mi è impossibile. <Margot tutto bene?> quelle parole bastano per farmi alzare la testa e girarla verso di lei. Effettivamente è pallida e non mi sembra che stia bene. <No, ho la nausea> <Vai in infermeria e poi vai a casa a riposarti> questo mi fa ricordare quando è svenuta e io sono andata a trovarla in infermeria, è stato così tanto tempo fa, non eravamo niente. O meglio eravamo qualcosa che nessuno dei due capiva. La guardo mentre si avvia verso la porta quando la vedo cedere, la vedo svenire. <Margot> sento dire da Cameron che le si avvicina. <Dallas levati> dico io spingendolo e avvicinandomi a lei. La prendo dalle gambe e le faccio mettere le braccia intorno al mio collo. <O'Brien portala in infermeria, puoi uscire. Cameron al posto> dice la prof mentre io esco dalla classe con Margot in braccio. <è svenuta> dico entrando, sembro incredibilmente calmo quando in realtà sono in crisi, già sono proprio in crisi. È solo svenuta, lo so ma non riesco a vederla star male, no non ci riesco. <Questa ragazza sta venendo troppo spesso qui> dice la nuova infermiera, arrivata quest anno. <Veramente?> dico. Quante volte sarà venuta qui? <Le capita spesso di svenire, o che ha mancamenti o nausea. È troppo debole e mangia molto poco, si vede. Ma soprattutto dorme poco, veramente poco> dice lei. Sento un lamento e vedo gli oceani di Margot aprirsi, confusa e smarrita. <Margot sei svenuta, ancora> <Cosa ci fai tu qui?> dice lei guardandomi <Ero preoccupato per te>

Scusate per il ritardo. Nuovo capitolo, cosa ne pensate? Spero vi piaccia. 

Sono molto contenta di vedere che abbiamo raggiunto i 79 mila, dio veramente. Quando l'ho cominciata non avrei mai pensato di arrivare a così tanto. Grazie 

All monsters are human||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora