Questa sera, oltre a qualche capitolo di Love you, goodbye e di Follow me, please, verrà postato il primo capitolo di I bet you'll be mine, storia scritta in collaborazione con reberald_ (: Quindi, sì, vi lascerò il link in uno dei prossimi capitoli xx
~
Si passa una mano sul viso e cerca di prestare attenzione alla lezione, mentre Niall continua a passargli bigliettini con la stessa domanda scritta sopra: cos'è successo?
Louis non vuole parlarne, non in classe, non ora.
Si gira, quindi, e lo fulmina con lo sguardo, facendogli segno di no con la testa.
No alla alza gli occhi al cielo e torna a scarabocchiare sul foglio che ha davanti, lasciandolo in pace per il resto della lezione.
•••
"Si può sapere cos'hai, Lou?" domanda il biondo per l'ennesima volta, durante la pausa pranzo. "Sei troppo silenzioso e non mi hai ancora raccontato com'è andata da Harry ieri"
Louis giocherella con il cibo nel piatto, cercando di ignorare il brivido che ha percorso il suo corpo al solo sentir pronunciare il nome di Harry.
Sospira pesantemente e socchiude gli occhi.
"Louis? Louis, perché sei così strano oggi?"
"Puoi lasciarmi in pace?"
"No, non posso! Sei il mio migliore amico e sembri un cazzo di zombie. Se permetti, sono preoccupato"
Louis alza gli occhi al cielo e spinge la sedia all'indietro, lasciando il cibo intatto sul tavolo e dirigendosi velocemente verso il bagno.
Non vorrebbe piangere, ma le lacrime gli stanno già bagnando il viso e non può farci nulla, per questo spalanca la porta del bagno e corre a sciacquarsi la faccia, fissando poi la sua immagine riflessa allo specchio.
Neanche a dirlo, Niall lo raggiunge qualche secondo dopo e "Lou, sul serio, cos'hai?" chiede ancora, e Louis non ce la fa più, scoppia e gli racconta tutto, dall'inizio fino alla fine.
Parla fra i singhiozzi, nascondendosi fra le sue braccia per trovare un minimo di sollievo, ma non ci riesce. Non completamente almeno.
Niall gli accarezza i capelli e gli sussurra parole di conforto, facendogli capire che, in qualche modo, tutto si sistemerà ed andrà per il meglio.
Louis, però, non ne è del tutto sicuro.
•••
Prende un respiro profondo e tira fuori il vecchio cellulare di sua madre dalla tasca della felpa che indossa.
È seduto sul suo letto e sì, sta ancora piangendo, ma ha bisogno di parlare, di spiegare ad Harry che si sta sbagliando, che non farebbe mai nulla di male nel suoi confronti.
Sblocca lo schermo, quindi, è compone il suo numero - che in quel mese ha imparato a memoria - aspettando pazientemente che risponda.
Ma Harry non lo fa, non accetta la chiamata e lascia che la segreteria prenda il posto della sua voce roca.
Per questo Louis si passa una mano sul volto e comincia a parlare dopo il segnale acustico. Sa che sembrerà uno stupido, un disperato, ma non gli importa.
"Ciao, Harry" comincia, cercando di trattenere i singhiozzi. "So che non ascolterai questo messaggio, probabilmente, ma non ho intenzione di stare zitto e lasciarti rovinare tutto per una stupida paranoia" continua, fermandosi qualche secondo per prendere l'ennesimo respiro profondo.
"Lo capisco, in parte, ma dovresti ormai conoscermi. Se avessi voluto venderti ai paparazzi o a chiunque altro, lo avrei fatto molto prima, non credi? E poi... Pensi che arriverei a perdere la mia verginità con una pop star qualunque solo per poi sputtanarla al mondo intero? Dio, Harry, mi credi così stupido?"
Socchiude gli occhi e stringe la mano libera attorno alla coperta, come avesse bisogno di un appiglio, di qualcosa di stabile che lo tenga lì.
"Ti ho detto che sono innamorato di te, Harry, e... Cazzo, sei un idiota. Lo sei davvero" aggiunge ancora. "Sul serio, sono innamorato di te, Harry Styles, e tu te la stai prendendo con la persona sbagliata"
Riaggancia, poi, e si lascia cadere all'indietro sul materasso, sperando che Harry lo richiami, che capisca, che gli parli.
STAI LEGGENDO
Follow me, please ⚓︎ l.s. mpreg
FanfictionLouis si sente solo, tant'è che spesso si rifugia dietro allo schermo del suo cellulare con le cuffie nelle orecchie e la musica dei One Direction a calmargli le giornate. (O quella in cui Louis, un ragazzino come tanti altri - o forse no -, ha una...