Per prima cosa, vorrei ringraziare Nameless_Sam per l'enorme aiuto che mi ha dato con questa storia, soprattutto negli ultimi capitoli. Passate da lei, innamoratevi delle sue storie e siate felici!
Comunque, siamo giunti alla fine. Questo è il capolinea e spero che la storia vi sia piaciuta, nonostante tutto.
Potete venire a scrivermelo su Twitter ( @fluffers_ ) o qui, in privato. Sarò ben lieta di rispondere alle domande a cui non saprete trovare risposta.
Sappiate solo che vi ringrazio tantissimo per averla seguita, per esserci stati e per aver atteso così "tanto".
Spero di trovarvi in "Talkin', squealin', lyin'" !
All the love, xxxx~
Sei anni dopo.
Le luci si spengono.
Le voci si affievoliscono.È ora di scendere dal palco, di tornare a casa e riprendere in mano i doveri, pensa mentre sparisce dietro le quinte della Sheffield Arena, passandosi una mano fra i capelli ricci un po' troppo lunghi, mordendo fra le labbra un sorriso leggero.
Zayn e Liam gli sono subito dietro, se ne rende contro grazie al rumore dei loro passi stanchi, strascicati. "È andata bene" dice a nessuno in particolare, mentre varca la soglia dei loro camerini.
I due annuiscono soltanto, seppur Harry non possa vederli, venendo inghiottiti subito dai complimenti urlati da una parte all'altra della stanza, dagli abbracci di amici e parenti.
Sorride ampiamente, poi, alzando lo sguardo sulla figura esile che gli sta correndo in contro. "Amore!" esclama, posizionando le mani sotto alle sue cosce, perdendosi in quegli occhi azzurri così perfetti, così calmi, così disarmanti.
"Sei stato bravissimo, papà" dice la piccola Blake Louise, avvolgendo le braccia attorno al suo collo, schioccando un bacio sulle sue labbra color fragola.
Harry la coccola per qualche istante, carezzandole la schiena dolcemente. "Grazie, principessa" sussurra, stringendola un po' più forte.
La bambina strofina il naso sul suo collo e "Papà Boo sarebbe stato orgoglioso di te" mormora, socchiudendo gli occhi per qualche secondo. "Anzi, sono sicura che papà Boo è orgoglioso di te" si corregge, nonostante la sua grammatica non sia perfetta.
Harry la ama, la ama tantissimo e a lei deve tutto. A lei deve la vita.
"Che dici, scricciolo, andiamo a salutare lo zio Niall? L'ho visto fra il pubblico e scommetto che starà aspettando fuori dalla porta per salutarti" domanda il riccio, lasciandole un bacio sulla fronte e spostandole una ciocca di capelli ricci, di un biondo tendente al castano, dietro all'orecchio.
Blake annuisce e rimane accoccolata a lui, mentre insieme si dirigono verso una delle uscite di sicurezza, quella da cui solitamente chiunque, con il permesso di almeno uno di loro, può passare.
•••
"Ehi, Haz! Ci ho messo tanto, lo so, ma la campanella non si muoveva a suonare" si lamenta Niall, poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
Ha le guance arrossate, gli occhi leggermente lucidi ed i capelli arruffati.
È buffo, lo è davvero, e se solo ne avesse le forze, Harry riderebbe.Ma non ci riesce, è impossibile, una parte del suo cuore si è appena spenta.
"Allora, sono già diventato zio? Quando posso vedere Louis e la piccola?" domanda allegro, sedendosi accanto a lui.
Harry vorrebbe piangere, ma non ce la fa, non in quel momento. "Devo dirti una cosa" dice, senza perdere altro tempo. "Riguarda Louis"
Niall aggrotta le sopracciglia e si volta appena, così da poterlo fronteggiare, mentre il riccio tiene lo sguardo fisso sul pavimento, la voce più bassa del normale e le mani che tremano ancora.
"Cos'è successo?"
Harry prende un respiro profondo e si aggrappa alla sedia, pronto alla tempesta. "Louis..." sussurra, cercando le parole giuste.
Quali parole giuste? pensa tossicchiando leggermente, le parole giuste non esistono, non in questi momenti.
"Louis?" lo incoraggia il biondo, congiungendo le mani in grembo.
"Louis è morto poco dopo aver dato alla luce Blake" lo informa, facendosi sovrastare dalle lacrime istantanee di Niall, dalle braccia che si avvolgono attorno alle sue spalle e dai singhiozzi che gli riempiono le orecchie.
Tutto è ovattato, non ha senso. Tutto è vuoto.
•••
"Papà?" lo richiama Blake, mentre aspettano che Ben apra la porta per Niall.
Harry le sorride e le fa segno di continuare.
"Tu lo hai mai abbracciato, papà Boo?" domanda poi, lo sguardo curioso tipico della sua età e le dita che giocherellano con i ricci che gli ricadono sulle spalle.
Sì, amore mio, l'ho abbracciato tantissime volte, pensa mentre "Sì, certo che l'ho abbracciato" dice, ripensando alle sensazioni che quel gesto gli provocava.
Sembrava un attimo fa.
"È vero che i suoi abbracci ti fanno sentire come quando immergi le mani nella panna montata?"
Harry si lascia scappare una risata. "In realtà i suoi abbracci sono molto, molto di più. Perché me lo chiedi?"
"Perché mi ricordo che mi ha abbracciata, quando sono nata" dichiara la bambina, un sorriso dolce sulle labbra ed una fossetta che le buca una guancia. "Ed era morbido come la panna montata, quell'abbraccio, ed io mi sono sentita a casa" aggiunge subito dopo, puntando lo sguardo nel suo.
Per qualche istante si chiede come possa essere possibile che Blake si ricordi una cosa successa sei anni prima, quando ancora non sapeva di essere davvero al mondo. Poi ricorda di una discussione avuta con sua madre durante il periodo adolescenziale, quello in cui la riempiva di domande inutili; Anne gli aveva raccontato che durante i primi mesi di vita, a volte anche anni, i neonati hanno una sottospecie di memoria sensitiva, che si basa su cose che non possono effettivamente ricordare, ma che viene impressa nella loro mente e riprodotta poi più avanti come una sensazione.
Quindi sorride e le sfiora il naso con le labbra, prima di "Sì, hai ragione, amore. Gli abbracci di papà Boo sono proprio come immergere le mani nella panna montata" dire, sorridendo ampiamente.
Ed in quel momento si rende conto che nonostante le difficoltà, il dolore, la perdita di Louis ed i sacrifici fatti, Blake è e rimarrà sempre il suo angolo di felicità, quello in cui potrà rifugiarsi in qualsiasi momento.
Sa che lei gli resterà accanto e camminerà mano nella mano con lui, piano, passo dopo passo, verso quel qualcosa che avrebbe voluto condividere anche con Louis.
Ed in fondo lo sta facendo, perché Louis c'è. Louis è con loro. Louis li segue. Sempre. Louis veglia su di loro da lassù, quel punto altissimo dove gli angeli come lui meritano di stare.
Fine.
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Follow me, please ⚓︎ l.s. mpreg
FanfictionLouis si sente solo, tant'è che spesso si rifugia dietro allo schermo del suo cellulare con le cuffie nelle orecchie e la musica dei One Direction a calmargli le giornate. (O quella in cui Louis, un ragazzino come tanti altri - o forse no -, ha una...