CAPITOLO 1

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Dopo tre lunghe ore di viaggio in macchina, mio padre decide di deviare per sostare in un grande Autogrill. Appena alle porte di Taormina, diciamo. Mia madre tira fuori i panini che avevamo conservato per il pranzo ed io, intenta a divorarne uno, mi siedo su un gradino vicino. Non appena alzo lo sguardo, appare davanti a me l'immagine di quei tre ragazzi: Il Volo. Un grande tir pronto per partire, nonché componente della parte tecnica del gruppo. Una piccola speranza sale.
<<Ma allora ci saranno anche i ragazzi quì? >> esclamo entusiasta.
Mio padre, come al suo solito: << Non t'illudere. I camionisti stanno dormendo quindi saranno diretti anche loro a Taormina>>.
Già, lui è sempre così incoraggiante.
Finita la piccola sosta, riprendiamo il viaggio, che ci accompagna direttamente in hotel.
Mio padre intento a finire le ultime scartoffie alla reception, ed io ne approfitto per scaricare le valigie in camera. Camera al secondo piano. Vengo seguita da mia madre e ad ospitarci, è una piccola stanza con tre letti singoli, un armadio, un bagno, ma in compenso una grande porta finestra. Quest'ultima credo sia la parte migliore.
<< ah bene...neanche il letto matrimoniale abbiamo!>> esclama mia madre dalla spiacevole notizia appena scoperta.
<< come? Ah...le persone intelligenti dell'agenzia viaggi>> sorride mio padre ironico al suo arrivo. Per mia sfortuna, o forse fortuna, la prima cosa che osservo in un albergo è la pulizia. Non tanto perché mi faccia ribrezzo, ma più che altro perché sono allergica all'abbondante polvere. Ma la seconda cosa che non deve mancare alle prove di ammissione, è la prova letto. Fortunatamente, il letto è alla mia altezza: rigido. Mi volto, dirigendomi alla porta finestra. Scosto la tenda e davanti ai miei occhi, appare la vista più bella della mi vita. Un immenso mare, è come se abbracciasse l'intera Taormina e ad affiancarla ci sono i bellissimi giardini Naxos e in cima ad una montagna, potevamo trovare Castelmola. Cosa desiderare di più per un'amante dell'aria aperta? Inevitabilmente, mi soffermo a scrutare ogni minimo particolare, facendo della mia visione, quasi una vigilanza. E poi c'è lui, il mare, che blocca la mia visuale come se richiamasse proprio essa. Amo il mare e amo ammirare i suoi paesaggi, ma a distrarmi da questo spettacolo c'è la mia stanchezza che implora riposo.

Un'ora di sonno è stata sufficiente per placare la stanchezza. Scenderò un po' giù per fare un bagno nella piscina dell'hotel. Siamo in estate, con 45 gradi all'ombra e l'acqua è pari ad una temperatura di -20 gradi ed ho solo bagnato la punta del piede. Tolgo il copricostume ed entro in acqua il più lentamente possibile, ma la cosa che più mi dispiace e allo stesso tempo infastidisce, è di esser in assenza di compagnia. È stato un peccato che Daniela non sia potuta venire. Lei è sempre stata la mia compagna di viaggio, in qualsiasi momento, ma stavolta la meta era troppo costosa.
<< è fredda anche per te?>> una voce femminile alle mie spalle.
Mi volto e una bellissima ragazza dagli occhi di un verde incantevole, si ritrova a sorridermi.
<< fredda? È un freezer!>> esclamo infreddolita.
<< piacere Asia>> ride presentandosi con un cenno.
<< piacere mio, io sono Meri>> rispondo.
<< mh, due ragazze nello stesso hotel con entrambe i nomi stranieri. Scommetto che abbiamo la stessa età!>> sorride. Quel suo sorriso è così grazioso e spontaneo, che sembra ispirare simpatia all'impatto.
<< può darsi. Io ne ho 18 e tu?>> le dico ricambiando il sorriso.
<<infatti! Anch'io>> esclama.
<< com'è piccolo il mondo! Sei quì in vacanza o per il concerto de Il Volo?>> le dico curiosa.
<< per il concerto ovviamente. Tu?>>
<< anch'io! Non sai quanto mi rende felice aver trovato qualcuno con la stessa passione!>> esclamo.
<< ti capisco pienamente, rendi felice anche me! Guarda, io avevo intenzione di scendere a Taormina per vedere se c'erano i ragazzi in giro, ti va di farmi compagnia? >> mi chiede lei molto tranquillamente.
<<ma certo! Vado a cambiarmi e andiamo>> le rispondo.
<<okay ti aspetto >>.
Il destino risolve qualsiasi problema. Arrivata in camera faccio una doccia veloce e indosso qualcosa di molto pratico come un pantaloncino e una canotta, tanto per stare comodi. Mi guardo allo specchio. Non mi vanto del mio corpo ma ne vado fiera. Ho le tipiche curve di una siciliana. Spalle sicure, petto abbondante (per mia sfortuna) e fianchi larghi ma non esageratamente. L'unica pecca, diciamo, sono i grossi polpacci. La loro corporeità è dovuta alla continua attività fisica che mi piace praticare. Sono sempre stata una tipa abbastanza sicura di sé e sportiva, pronta a qualsiasi cosa, ma allo stesso tempo delle volte divento tremendamente pigra. Scendo nell'attico ed ecco Asia con un bellissimo abito corto che le scivola addosso perfettamente, sottolineando le sue curve.
<< accidenti! sembri un'altra. Andiamo?>> chiede lei.
<< anche tu sei diversa. Si, andiamo>> rispondo.
<< Prendiamo un taxi, ho già chiamato>>
<< preparata la ragazza! Ma dimmi una cosa: da dove vieni?>> le chiedo dirigendoci verso l'uscita.
<< dall' Agrigento viegniu>> mi risponde sfociando il suo accento siculo agrigentino.
<< eri siciliana senza dubbi! Io da Modica, la città del cioccolato, non so se la conosci>> le dico ricambiando il sorriso.
<< certo! Ci sono stata un paio di volte>> risponde.
<<ah si? ecco il taxi!>> le dico.
Arrivati in paese, sostiamo vicino al teatro.
Taormina è sempre stata una città da togliere il fiato. Tutta la Sicilia è così.
<< vieni, saranno sicuramente lungo questa via>> mi dice Asia indicando una lunga strada affollata.
Camminiamo in fretta, pieni di speranze.  Un'irrefrenabile ansia si fa strada, creando un forte senso di nausea in me. Una folla di ragazzine particolarmente euforiche, ricoprono quelli che sembrano essere i ragazzi. A questo punto, posso morire dall'ansia.
<< Asia>> dico con gli occhi barricati e bloccandola poggiandoli una mano allo stomaco.
<< si Meri?>> mi dice sorridendo, ma non esita a sfoggiare la sua piena euforia.
<< sono proprio loro? Piero, Gianluca e Ignazio?>> le chiedo ancora incredula.
<< si! Avanti, corriamo prima che vanno>> mi dice gioiosa.
<< aspetta, mi vergogno troppo>> dico. Ovviamente i miei difetti riemergono sempre quando è possibile e nei momenti meno opportuni.
<< ma sei scema? Che aspetti? Se non approfittiamo di questo momento potremo anche non rivederli mai più>> esclama.
<< si hai ragione, andiamo>> dico imperterrita, ma quella sensazione non mi abbandona facilmente. Il solo fatto di ritrovarmi davanti a loro, provoca in me un forte istinto di scappare a gambe levate dall'imbarazzo.
Così a passo lesto ci dirigiamo da loro. C'è una grande confusione, ovviamente. Asia mi prende per mano e pian piano, spingendo arriviamo da loro. Sorridenti come sempre.
<< Meri vieni, facciamo una foto>> dice Asia, rimediando già alle presentazioni. I miei piedi si inchiodano per terra e la forza di gravità sembra aumentare di dislivello. Ritrovarmi quell'occhialuto davanti, tanto desiderato, non può far che imbarazzare, mentre il resto delle ragazze cercavano di respingermi.
<< ehi, tu non vuoi fare la foto?>> ad un tratto chiede con un sorriso da far sciogliere qualsiasi donna, Piero. A questo punto, la coerenza è andata fieramente a quel paese. Quando mi ricapita un'altra volta, ritrovarmi Piero Barone davanti che ti chiede di scattare una foto? Eppure, io da ebete cretina, mi blocco pietrificata.
<<io?>> dico ancora incredula alla parola rivoltamisi. Una vampa di fuoco oltrepassa il mio fico, trasformandolo in un pomodoro.
<< si proprio tu! Ti senti bene? >> mi chiede avvicinandosi, poggiando lievemente una mano alla mia spalla. Mi sento come una goccia d'acqua alle prese con la corrente elettrica. Ma che è? Si può essere talmente imbecilli?
<< si sto bene, scusami tanto. Siete voi che fate questo effetto>> gli dico riprendendomi un po' di lucidità, balbettando ovviamente, come se non bastasse già il fatto di essere una brutta figura in persona.
<< si lo so, non è la prima volta ma tu sei visibilmente pallida. Sei sicura di star bene?>> mi richiede dallo sguardo preoccupato.
<< sisi tranquillo, è solo l'agitazione. Posso abbracciarti?>> chiedo rubando un po' di coraggio. Come sia riuscito a rubarlo, ancora non lo so.
<< e cosa aspetti?>> mi dice a braccia spalancate.
" no, non può essere vero. Stai sognando Meri, svegliati".
Mi precipito fra le sue braccia e un dolce profumo invade le mie narici. Un profumo di limoni. Ispira l'aria fresca dei campi pieni di limoni, rievoca in mente proprio quell'immagine. Il suo calore si confonde con il mio e la sua pelle sfiora la mia, provocando qualche piccola scossa. Pian piano, l'ansia sembra calare magicamente, dando posto al puro sollievo. Sembro abituarmi talmente tanto a questa sensazione di leggerezza e familiarità, tanto da dimenticare di trovarmi ancora tra le sue braccia.
<< anch'io vorrei rimanere quì ma ci sono altre ragazze che aspettano un mio abbraccio>> sussurra stringendomi ancora di più a se. Che situazione imbarazzante ma allo stesso tempo strana e piacevole.
<< Oh scusami tanto. Non mi ero accorta del tempo che fosse passato>>gli rispondo sorridendo timidamente mentre mi distacco dalle sue braccia.
<< tranquilla. Sei morbidissima, il tuo abbraccio mi ha trasmesso tanta tranquillità. Grazie>> dice immerso in un gratificante sorriso. Il mio subconscio urla fastidiosamente grida di felicità, mentre l'anticamera del cervello pensa che il ragazzo davanti, sia un completo pazzo.
<< non sai quante emozioni mi ha trasmesso il tuo. Grazie infine a te>> rispondo tranquilla.
Il suo abbraccio mi ha tranquillizzato in una maniera assurda. Come se mi avesse fatto una magia, ma lui sembra davvero scemo ad aver provato quasi le stesse sensazioni. Questo momento, viene reso ancora più imbarazzante quando i suoi occhi si impuntano sui miei, senza deviare lo sguardo minimamente, creando uno strano vortice ed io imploro un tocco sul suo viso con i miei stessi occhi.
<< Piero ti prego possiamo fare una foto tutti e cinque insieme?>> dice Asia, interrompendo quel momento imbarazzante, Grazie a Dio, non saprei cosa fosse successo. Forse sarei deceduta dall'imbarazzo.
<< ma certo! Avanti, Igna, Gianluca! Facciamo una foto con le ragazze>> grida Piero.
<< suubito>> dice Ignazio. Non mi ero accorta assolutamente di loro due. Non ci ho fatto completamente caso, talmente intenta ad imbambolarmi,
<< tieni facciamola con il mio>> dice Asia passando il cellulare all'alto Ignazio.
Ci abbracciamo tutti e cinque e... CIIIS.
Ecco scattata la foto più bella della mia vita.
<< Grazie Piero! Grazie anche a voi ragazzi. Grazie per la vostra voce! >> dico d'un fiato anche questa volta.
<< Grazie a voi>> dice Ignazio guardandomi dritto negli occhi.
<< Grazie a te... >> dice Piero esitando, non essendo a conoscenza del mio nome, aggrottando le sopracciglia.
<< Meri, il mio nome è Meri>> dico.
<< Meri, bel nome! Sarai al concerto?>> mi chiede.
<< si, entrambe. Sono sicura sarà fantastico>> rispondo.
<< Allora speriamo di rivederci e in caso, buona visione. È stato un piacere immenso >> mi dice. Mi riabbraccia velocemente.
<< Ciao Piccola e dolce Meri>> sussurra piano al mio orecchio. A quelle parole, ogni neurone funzionante del mio cervello, esplode. La mia autostima scoppia come un kamikaze.
<< Ciao dolce Piero >> sussurro a mia volta, lasciando un casto bacio nel collo, recuperando un po' di femminilità.
È indescrivibile. Ci guardiamo entrambi negli occhi, ma le orribile falcate da parte di altre ragazze, mi costringono a scappar via con la coda fra le gambe.

<< Meri! Sei stata fantastica! Fortuna che ti vergognavi eh>> mi dice Asia facendoci scoppiare in una fragorosa risata.
<< Asia, è stato qualcosa di unico. Non so come descriverlo. >> dico.
<< non c'è niente da dire, si vede. Hai gli occhi lucidi e uno sguardo ancora estasiato>> risponde con una sarcastica risata.
<< Asia, ma tu che hai combinato invece?>> le dico curiosa e sorridendo.
<< mi sono strapazzato Ignazio di baci e abbracci. A proposito, hai visto come ti guardava?>> mi dice.
<< Smettila Asia. E che ti ha detto? Tu che gli hai detto?>>
<< Niente di che. Mi ha detto: ma guarda un pò la tua amica come ha fatto colpo!>> mi dice ridendo.
<< se, vabbè...ciaone proprio>> esclamo scuotendo una mano, provocandole una fragorosa risata.

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