CAPITOLO 29

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Francesco! Mi ero completamente dimenticata di lui.
<< Francesco! Ma quando sei arrivato? Come sei arrivato qui? Mi ero completamente dimenticata di te>> dico confusa e per darmi da fare, prendo le valigie che porta dietro trascinandole dentro in tutta la sua leggerezza.
<< Meri tranquilla! Ho preso un taxi e sapevo dov'era l'appartamento perché l'avevamo visitato insieme a Piero. Invece salutami>> esclama a braccia spalancate e con un bel sorriso. Ah già, lui è sempre l'artefice. Mi precipito tra le sue braccia, provando quasi un senso di familiarità.
<< entra, accomodati. Fai come se fossi a casa tua>> dico facendogli spazio per entrare.
<< allora, come stai?>> chiedo sorridente, dopo aver sistemato tutta la sua roba.
<< bene bene. Per fortuna ho trovato questo lavoro, che mi conterà da tirocinio. E tu come stai?>> chiede lui. Inspiro profondamente, ripensando a tutto quello che sia successo.
<< bene, grazie>> esito qualche secondo dopo.
<< sicura?>> chiede.
<< certo>> sorrido lievemente, con un amaro in bocca, mentendo.
<< tutto apposto con Piero? Come hai preso la sua partenza?>> chiede. Lo guardo negli occhi e mi sembra quasi di vedere quelli di suo fratello.
<< beh, sinceramente...mi sto già confondendo. Sto cercando lavoro, per mantenere gli studi e l'affitto della casa. Cerco di studiare il più possibile e quando finisco mi occupo della casa. E a dirti la verità, tuo fratello è molto strano. So che c'è il fuso orario lì in America, ma da quando è partito ci siamo sentiti si e no due volte. È sempre così freddo, come se prendesse le distanze>> spiego d'un fiato. Francesco mi guarda ancora e io ritorno al suo sguardo.
<< fai più di quello che dovresti fare, ti capisco. Non ti preoccupare, ti aiuterò io adesso. Piero sarà così a causa della distanza. Anche se,non è solito da parte sua.  Quando gli ho parlato di venire a stare qui, non mi ha nemmeno risposto ad un messaggio>>  risponde.
<< si? Non so, so solo che è strano. Sai, a pensarci, quando stava salendo in aereo, dietro lui c'era quell'Agnese, ricordi?>> dico contraendo le sopracciglia. Lo vedo che barrica gli occhi, deglutendo, ma poi ritorna normale.
<< ah..sisi>> dice visibilmente a disagio.
<< perché hai fatto quella faccia prima?>> chiedo ancora estraniata.
<< io? Quale faccia?>>
<< Francesco non sono cieca. Uh...okay>> dico arrendendomi. È inutile che insisto, c'è qualcosa sotto, al mio oscuro. Lui ha sempre saputo qualcosa in più, giustamente.
<< stai tranquilla Meri. Piero ti ama e non potrà più tradirti>> dice cercando una scusa sul momento. Ma dico io, per caso gli sembro scema? Forse è meglio che la faccia.
<< si come no>> dico innalzando un sopracciglio.
<< ti va una cioccolata calda?>> chiedo alzandomi e guardandolo.
<< si, perché no>> risponde. Mi dirigo in cucina, ripensando a questa strana conversazione. Sono sicura che c'è qualcosa sotto, qualcosa di grave ed è meglio che io non lo venga a sapere. Guarda caso, stamani non avevo nessuna lezione.
<< quando cominci a lavorare?>> gli chiedo porgendogli la calda tazza ancora fumante.
<< fra un paio di giorni dovrei cominciare>> risponde. Avvicino la tazza alle mie labbra e sorseggio pian piano.
<< Francesco, ma tu non sei fidanzato?>> chiedo improvvisamente. Un ragazzo bello come lui, lo sarà per forza. Certo che è veramente strano, sono sposata con suo fratello e non lo conosco nemmeno Francesco. Piero non mi parla spesso di lui, per cui non conosco molto.
<< nono, non sono il tipo da relazione stabile>> sorride. Sollevo un sopracciglio, pensando alla differenza che c'è tra i due fratelli. Piero è un romanticone, un ragazzo serio, in cerca di persone serie, invece Francesco gli piace divertirsi.
<< noi due non ci conosciamo abbastanza, che cosa strana>> continua lui.
<< già! Magari in questo mese che trascorreremo insieme, potrà nascere un'amicizia>> sorrido.
<< sicuro>> sorride lui.

Tra una chiacchiera ed un'altra, è già arrivata l'ora di pranzo. Francesco continua a disfare le valigie ed io preparo qualcosa. Mia madre, fin da piccola, mi istigava ad imparare la cucina modicana e devo dire che in certi casi, serve proprio. Piero ama i miei piatti, perché molto spesso mi ritrovo ad improvvisare.

Saranno coincidenze?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora