CAPITOLO 40

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Una forte nausea mi costringe a correre di fretta in bagno, rigettando. Sarà l'arrivo del ciclo, senza dubbio. Ritorno in camera da letto, osservando come la calda luce del sole illumina il nudo corpo di Piero, ricoperto dalle candide lenzuola fino al bacino. Recupero l'abbandonato cellulare e mi dirigo in cucina, per preparare qualcosa. L'orologio segna le 10:21 del mattino e il cellulare mi avvisa delle infinite notifiche che mi ritrovo sui social. Alcuni messaggi di Celeste, sarà meglio chiamarla.
<< pronto?>> risponde dopo il terzo squillo.
<< Celeste, sono Meri>> rispondo.
<< Meriii ma che fine hai fatto?! Sei scomparsa>> si agita.
<< tranquilla Celeste, sto bene. Sono stata in America. Non sai niente?>> rispondo.
<< ho letto qualcosa nei giornali. Ma come stai? Raccontami un pò>> continua.
<< sto bene, grazie. Facciamo una cosa, ti va di venire a casa mia stasera e mangiamo una pizza? Così ti racconto tutto e ti presento Piero>> propongo.
<< ma certoo! Anzi, corro! Allora ci vediamo stasera>> risponde.
<< a stasera Celeste, un abbraccio>> rispondo con un ultimo saluto.
Un Piero assonnato e in mutande, si presenta sulla soglia della porta.
<< buongiorno>> lo soluto sorridente.
<< buongiorno>> risponde lasciandomi un casto bacio sulla fronte. Riaffiora l'immagine di Francesco, poggiato sulla cornice della porta, ma il fratello è di gran lunga migliore.
<< come mai ti sei alzata?>> chiede aprendo il frigo in cerca di cibo.
<< avevo nausea e sono corsa in bagno. Ho parlato con una mia amica e gli ho detto di venire stasera, così te la faccio conoscere>> spiego sfogliando la home di Facebook sul cellulare.
<< nausea? Come mai?>> chiede aggrottando le sopracciglia.
<< non saprei. Ieri ho mangiato quasi niente, quindi presumo sia il ciclo>> rispondo ancora distratta.
<< non è che mi fai diventare papà stavolta?>> chiede sedendosi al mio fianco. Alzo lo sguardo ad occhi sbarrati e lo scorgo sorridere sotto i baffi.
<< ma speriamo di no! È troppo presto ancora>> rispondo alzandomi e recuperando un po' di latte in frigo.
<< come presto? Ma siamo già sposati>> esclama seguendomi con gli occhi in ogni movimento.
<< si lo so, ma devo finire l'università almeno. Non sto dicendo che se succedesse non lo accetterei, ma date le circostanze dovrei rifiutare l'università >> rispondo versando il latte in un pentolino.
<< in che senso? Ci sono io>> risponde.
<< ma tu hai il tuo lavoro! Potrei lasciarla/o ai miei genitori, ma significherebbe trasferirmi in Sicilia e rifiutare le lezioni>> dico.
<< certo, mi sembra ragionevole>> risponde finalmente d'accordo.
<< capisci? Diventerebbe tutto più difficile. Aspettiamo>>dico. Abbassa lo sguardo dispiaciuto, incentrandosi ai pollici.
<< okay>> sussurra. Lo guardo compassionevolmente e mi avvicino, piegandomi sulle gambe in modo da poterlo guardar negli occhi. Prendo le sue calde mani, intrecciandole alle mie.
<< non preoccuparti Piero, ci sarà tempo! Ci regaleremo tanti bambini e poi correremo per i campi siciliani, pieni di fiori e sorridenti>> lo consolo, accarezzandogli una guancia dolcemente.
<< il fatto è che ho paura>> dice alzando lo sguardo.
<< e di cosa?>> contraggo leggermente le sopracciglia.
<< che possa ritornare lui>> risponde. Si, ha paura che possa ricadere in quell'oscura realtà. Ha paura che possa riammalarmi, ma stavolta non farcela. Non è l'unico, ma di sicuro posso fargli una promessa.
<< non averne paura! Ti prometto che lotterò con tutte le mie forze>> rispondo accarezzandolo con le nocche.
<< come hai sempre fatto d'altronde >> risponde accennando un piccolo sorriso.
<< già, come abbiamo sempre fatto>> sorrido.
<< e adesso fammi tua>> continuo alzandomi. Lui alza lo sguardo con occhi già più felici. Mi volto chiudendo il fornello precedentemente acceso e quando mi rivolto lo prendo per mano conducendolo nella nostra amata camera da letto. Lui mi precede, trascinandomi in salotto. Lo guardo con aria interrogativa mentre lui sorride.
<< ma non dovevamo passare la giornata a letto?>> chiedo sollevando un sopracciglio.
<< si ma non abbiamo ancora provato il divano>> risponde con sguardo penetrante.
<< allora rettifichiamo la situazione>> rispondo coprendogli il collo con gli avambracci. Il suo sguardo diventa sempre più penetrante, mentre si avvicina lasciando piccoli ed umidi baci intorno al collo. Piego la testa all'indietro per facilitare il dolce gesto, mentre lui continua il suo percorso fatto di casti baci e piccoli morsi. Mi avvicino alle sue labbra, lasciandogli un dolce morso. Ma le sue labbra si precipitano con foga alle mie, impedendo un minimo inspiro. L'aria comincia a scaldarsi e con lei i nostri corpi diventano fuoco. Durante le movimentate danze delle labbra, Piero continua a farsi strada, sfilandomi in men che non si dica la maglietta rubata dal suo guardaroba. In assenza di pantaloni, rimango in intimo. Il suo braccio ricopre la mia vita, spingendo i miei fianchi ai suoi per farmi notare l'eccessivo gonfiore che cominciava a crescere. Il suo membro opprime, strofinandosi sul pizzo dei miei slip e scatenando in tutto il ventre una forte eccitazione. Lentamente, riesce a sganciare il reggiseno, liberando il seno ormai danneggiato da tempo, riprende le mie labbra passionalmente. I piccoli peli pettorali di Piero sfregano sul mio seno, creando un piccolo solletichino e la nostra pelle aderisce perfettamente. Pian piano, a piccoli passi, ci spostiamo dietro il divano. Con dolcezza, la mano di Piero mi costringe a voltarmi. Il suo membro sfiora più volte i glutei coperti ancora dal pizzo, ma le sue labbra e la sua lingua delineano una linea invisibile dal collo alla schiena. Poi spinge il bacino verso il mio, aumentando la mia voglia. Una mano fa ingresso oltre gli slip, sfregando delicatamente il mio intimo. Gemiti silenziosi hanno inizio e per facilitare la sensazione piego il busto in avanti, sostenendomi con le braccia sulla schienale del divano. Quella dolce e carnale sensazione dura ben poco e alla sua uscita, estrae gli slip. Il bacino di Piero ritorna a sfregare ma stavolta la calda pelle intima e la peluria si sfrega con altrettanta pelle, provocando un sussulto di eccitazione. Le sue mani afferrano i miei fianchi, costringendomi ad indietreggiare, rimanendo con il sostegno superiore delle braccia. Una mano si sposta al mio seno, mentre l'altra aiuta l' amichetto. In un' attimo vengo colpita da quella sensazione di pienezza, ma stavolta è diverso. È tutto meno romantico ma più passionale. La bocca diventa asciutta, socchiudendosi, e le palpebre calano, gustandosi a pieno quella sensazione. Il bacino di Piero comincia una forte e spietata sessione di movimenti e i gemiti si fanno sempre più forti ed intensi. Le sue mani ritornano al mio seno, sfregandolo dolcemente. Il suo busto aderisce alla mia schiena e il nostro sudore rende la pelle scivolosa. Con una mano sposta la mia criniera di capelli tutta in un lato e le sue labbra lasciano casti baci. Divarico le gambe e sollevo le braccia, portandole al suo collo. La mia schiena flessibile, forma un ampia curva e Piero riprende una posizione eretta, continuando i suoi forti ma dolci movimenti. Affannosi respiri diventano come un brusio, rimbombando nella stanza. Un senso di tranquillità, di benessere e di amorevolezza m'invade. I miei gemiti diventano fin troppo udibili, mentre quelli di Piero diventano silenziosi, accennando solo una piccola vocale ogni tanto. Il suo respiro affannoso diventa troppo lesto, sfociando in un gemito finale pieno di soddisfazione e dolcezza. Un altrettanto gemito viene provocato dalla mia voce, trasformando quel momento tanto passionale e carnale, quando amorevole e focoso. I profondi respiri cominciano a calmarsi, recuperando l'aria persa. Le mie braccia crollano, come il mio peso, ma Piero continua ancora a sorreggerlo. Il suo membro fuoriesce, liberandomi da quella bella sensazione di pienezza. A quel gesto sbotto un sussulto silenzioso. Piero mi volta, guardandomi negli occhi con piena passione e penetrazione. Le sue labbra ritrovano sfogo nelle mie e il suo membro tiene ancora duro, sfregando sul mio. Quella sensazione provoca dei sussulti affiancati a dei brevi tremori, a causa del recente orgasmo.
<< sei stata fantastica>> sussurra riprendendo aria dalle mie labbra. La mia mente è ancora in stato confusionale e restituisco come risposta un semplice sorriso soddisfatto. Le sue braccia sollevano di peso il mio corpo e mi conduce in camera da letto, dove si distende al mio fianco, coprendoci con le bianche lenzuola. Con lui ogni volta diventa sempre più diverso e intransigente, in un certo senso. Comincia ad essere più focoso e meno passionale. Lo guardo un'ultima volta, rivolgendogli un dolce sorriso ricambiato, e poi crollo in un tremendo sonno.

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