CAPITOLO 38

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{Salve a tutti! Vi ringrazio infinitamente per i voti e per letture, siete sempre fantastici! Scusate se ho allungato ancor di più l'attesa da un capitolo ad un altro, ma con la scuola sono strapiena di studio e scrivere è diventato quasi impossibile. Ovviamente, per voi ho sempre del tempo da dedicare, quindi non aspetto altro. Comunque, volevo avvisarvi che in questo capitolo mi sono spinta un pò di più rispetto al precedente, ma non volgarmente. Spero vi piaccia. Un abbraccio!}

Ormai la vittoria è nostra, felicemente ed umilmente vinta. Le prove sono venute tutte allo scoperto e sono state subito denunciate, successivamente sono venuti a galla altri chiarimenti utili per il processo, come:stalker, violazione della privacy, costruzione di false prove e danni morali. Insomma, potranno godersi la bella vita per qualche anno, magari gli concedono i domiciliari. Poter assistere all'arresto di quei due, è stata una vera soddisfazione.
<< la pagherete!>> gridava la gatta morta, lanciando occhiatacce da far spaventare nemmeno i bambini. Ed io sorridevo, soddisfatta, compiaciuta, assaporando il dolce sapore della conquista. Ciò che è mio, resta mio. Piero sorrideva fieramente, coprendo con un braccio la mia vita.
<< l'ho detto io che sei la mia eroina>> sorrise lasciandomi un casto bacio sulla fronte. E mentre questi piacevoli ricordi riaffiorano, ci prepariamo per far ritorno in Italia, durante una piccola pausa prevista dal tour. Per tutta New York girano i giornali con la notizia sopra:

"ARRESTATI PADRE E FIGLIA CENCI. FINALMENTE LIBERTÀ PER IL VOLO"

Il titolo dell'articolo che girava è proprio quello, tradotto in italiano ovviamente.
<< amunìii>> esclama Ignazio richiamando l'attenzione di noi tutti. Il gruppo è pronto per far ritorno in patria e darsi qualche giorno di pace. Direzione: Firenze. Dopo la fine del tour, in estate, faremo ritorno in Sicilia ma poi ritorneremo alla routine fiorentina.
<< andiamo!>> risponde Gianluca sorridente, riprendendo in mano le valigie. Non mi sembra nemmeno vero poter partire tutti insieme, in piena tranquillità, senza nessun pericolo in vista. Dopo un mese intero, ci sono riuscita. Con l'aiuto di Francesco abbiamo scoperto tutto. Lui, invece, comincia a trasformare il nostro rapporto in una strana amicizia amorevole. Le sue frecciatine non mancano mai ma, fortunatamente, sfuggono all'occhio sicuro di Piero. Ignazio e Gianluca sono ritornati a sorridere, per non parlare di Piero. Dal momento dell'arresto, non l'ho ancora visto non sorridere.
<< Meri> una grossa voce chiama. Mi volto e, finalmente, davanti ai miei occhi ecco il famoso Torpedine.
<< signor Torpedine?>> sorrido aggrottando le sopracciglia.
<< Non immagini che onore averti qui! Non so come ringraziarti, davvero. Hai salvato la il gruppo, il lavoro di questi tre ragazzi e altre centinaia di persone, per non parlare delle fans. Grazie, non so come ringraziarti>> sorride con occhi lucidi. Veder un uomo della sua professionalità al punto di piangere, non è una semplice cosa.
<< l'ho fatto per tutti, non deve ringraziarmi. Mio marito è la cosa fondamentale e dopo lui i ragazzi. Se proprio vuole ringraziarmi, magari potrebbe ricominciare il prossimo tour l'anno prossimo>> sorrido birbante.
<< va bene, ve lo concedo! Se è questo il modo per ringraziarti, accetto felicemente>> sorride con una stretta di mano.

Il caldo sole di Firenze ci accoglie e con lui, i nostri candidi sorrisi.
Finalmente possiamo iniziare a goderci la nostra casa, che ci aspetta da qualche settimana ed a me sembra una vita.
<< casa dolce casa>> sorride Piero trascinando la valigie oltre la soglia di casa. Lo succediamo tutti, ma Ignazio, Gianluca e Francesco ci terranno compagnia soltanto oggi e poi ritorneranno dalle loro famiglie.
<< niente male per essere un appartamento>> dice Ignazio scrutando ogni minimo particolare da bravo siciliano.
<< ragazzi vi va un caffè? O un tè, qualsiasi cosa desideriate>> chiede Piero guidandoli verso il soggiorno.
<< mamma mia...bello schifo>> farfuglio tra me e me, scivolando una nocca lungo lo schermo del televisore. Una palla di polvere esce fuori. Come si vede che è mancata una donna in casa.
<< che c'è?>> chiede Piero sfilandosi il suo amato giubbotto in pelle ed il berretto.
<< c'è da pulire per due settimane>> sorrido ironica, scorgendo i quattro ridere sotto i baffi.
<< e qual è il problema? >> scherza Piero con un furfante sorriso.
Appoggio il vassoio con le corrispondenti bibite richieste e mi accomodo anch'io sopra le gambe di Piero.
<< Meri...grazie>> sorride Ignazio, con un sorriso così genuino che inspira tenerezza.
<< Ignazio non devi ringraziarmi, veramente. E poi...mi ha aiutata anche Francesco>> rispondo lanciando uno sguardo a quest'ultimo.
<< hai fatto tutto tu eh, io ti ho aiutato in sciocchezze>> obbietta.
<< si come no>> rispondo accennando un piccola risata.
<< comunque, raccontatemi... Come avete passato questi mesi?>> chiedo poggiando una mano sulla coscia di Piero.
<<a parte quest'agonia, bene. Gli americani impazziscono sempre per noi, soprattutto le ragazzine>> risponde Gianluca sorseggiando un bicchiere di succo d'arancia.
<< lo stesso per me>> risponde Ignazio.
<< io malissimo e sai il perché. Se non fosse stato per i concerti...solo sul palco potevo sentirmi libero di cantare quelle parole dedicate unicamente a te>> risponde trascinando una mano lungo la mia schiena. Su e giù, lentamente. Una vampata arriva in men che non si dica.
<< oooh tutti e due>> esclama Ignazio, distraendomi dalla bolla che stava per crearsi.

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