Una settimana è volata, ma quella maledetta nausea non mi ha ancora abbandonato e il ciclo sta ritardando di molti giorni. E questo mi preoccupa, enormemente. Piero domani riprenderà il tour nelle Americhe e il prossimo incontro sarà destinato tra un mese. Lasciarmi in queste condizioni e dirigersi nell'altra parte del mondo, lo preoccupa enormemente ma l'ho rassicurato di non preoccuparsi. Le sue manie autoritarie, precise ma benevoli diventano sempre più frequenti e in un certo senso mi fa piacere. Celeste ha avuto l'opportunità di conoscere Piero e l'incontro sembra esser andato a buon fine. Ieri ho cominciato con il mio primo giorno di lavoro e sembra alquanto facile. Il mattino mi dedico alle lezioni, il primo pomeriggio vado a lavorare e la sera, preferisco definirla notte, studio. È questo il programma che ho fissato, ma sono sicura che fallirà in men che non si dica. Celeste, a lavoro, mi è stata vicino, insegnandomi qualsiasi cosa ci fosse bisogno. Non che abbia imparato molto perché sapeva già fare tutto ciò, ma ho perfezionato il tutto. Mi tocca solo rendermi disponibile alla clientela, servendola, e risistemare gli abiti. Le pulizie, ovviamente, era scontato ci fossero pure quelle.
<< Piero, ma non ti manca poter suonare il piano?>> chiedo. È notte ed entrambi ci prepariamo per affrontare il prossimo giorno. Il suo candido busto mi fa da cuscino, distesi sul letto, e la sua calda mano continua ad accarezzare i miei capelli, alternando alle coccole, piccole ciocche di capelli aggrovigliate fra le sue dita.
<< eccome! Dovremo comprare una tastiera>> ammicca.
<< perché no? Appena prendo lo stipendio la compro>> rispondo.
<< nono, la tastiera la compro io, mia cara. Il tuo stipendio ti permette a malapena di pagare le spese universitarie, figuriamoci di comprare una tastiera>> dice in tono ironico.
<< beh, effettivamente non hai tutti i torti>> ammetto.
<< anche se odio il fatto che tu debba lavorare per pagarti l'università e non semplicemente accettare il mio denaro>> dice.
<< ne abbiamo parlato un milione di volte, Piero. Io non voglio il tuo denaro e se frequento l'università è solo perché voglio farmi una carriera, MIA, con il mio denaro e con il mio sudore>> lo incalzo.
<< lo so, so quanto sei fiera ma almeno permettimi di pagare le spese universitarie>> insiste.
<< Piero, è inutile, non mi convincerai mai. Fammi lavorare tranquillamente, fammi provare da sola>> sbuffo. Un profondo sospiro malinconico emette lui.
<< dormiamo adesso, dai. Buonanotte>> dico lasciandogli un casto bacio sulle labbra.
<< buonanotte amore mio>> risponde con caldo tono amorevole.<< quanto vorrei non lasciarti più >> sussurra accarezzando una guancia con la sua piccola e calda mano. Ogni volta salutarsi in questo, ormai fin troppo conosciuto, aeroporto diventa uno strazio.
<< ci rivedremo tra solo un mese Piero, tranquillo>> sorrido.
<< si ma è già tantissimo!>> scuote la testa.
<< adesso vado. Ciao amore mio>> sussurra. Le sue labbra soddisfano le mie con un ultimo e lungo bacio, pieno d'amore.
<< ciao, ciao baaambina>> la sua voce ritmata sussurra quelle parole. Parole inedite di Domenico Modugno e delle sue infinite bellezze che sono le canzoni. Un sorriso pienamente amorevole riempie il mio volto, ripagando quegli occhi meravigliosamente, maledettamente e follemente innamorati dei miei. È sempre così ogni volta che inauguriamo un periodo da trascorrere lontani. Le mie paure sono state ormai tranquillizzate dalle sensibili rassicurazioni di Piero.
<< ti amo>> sussurro con un casto bacio.
<< ti amo anch'io >> sorride. Il suo sorriso mi fa sempre lo stesso effetto di una volta, così ammaliante e quasi appagante oserei dire. Mi gusto l'ultimo di essi e poi vengo catturata dall'enorme senso di responsabilità che si accavalla alle mie spalle ogni volta che non sono al suo fianco. Dovrò riprendere il timone e governare la nave. Gli addii non mi sono mai piaciuti, o forse, preferisco considerarli dei semplici "arrivederci". Mentre il mio sguardo segue i passi di lui, fino a scomparire, un monotono senso di nausea riaffiora. Oramai è palesemente ovvio. Dovrò rassegnarmi all'idea e confermare con un test di gravidanza. Abbandono l'aeroporto, dirigendomi ansiosa verso la prima farmacia che mi ritrovo davanti. Avrei dovuto farlo in compagnia di Piero, ma sono così confusa che non riesco a connettere. Da quando sono ritornata è come se mi avessero dato un sonoro schiaffo, che mi ha lasciata ancora ipnotizzata dentro il mio mondo.
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Saranno coincidenze?
FanfictionMeri, una semplice studentessa, incontrerà un ragazzo che gli cambierà per sempre la vita. Ma la felicità non è per sempre e una serie di problemi molto gravi, susciteranno grossi episodi spiacevoli tra la coppia. Adesso sta a voi conoscere questi p...