CAPITOLO 2

599 45 4
                                    

Ritorniamo in hotel spruzzando gioia da tutti i pori. Finalmente uno dei nostri sogni, dei tanti, si è avverato.
<< Asia, ma secondo te li rivedremo dopo il concerto?>> le chiedo mentre il taxi sfreccia tra le curve delle montagne.
<< non saprei. Secondo me sarà difficile. Non penso andranno in giro >> mi risponde.
<< hai ragione... Con la stanchezza che avranno. Beh l'importante è che siamo riusciti a vederli!>> dico sorridente.
In camera, invece, ci sono i miei genitori che aspettano con uno strano sguardo, un misto tra rabbia ed ansia.
<< è successo qualcosa?>> chiedo aggrottando le sopracciglia.
<< hai la faccia di chiederlo? Ci hai fatto stare in ansia! Non rispondevi nemmeno al cellulare e pensavo vi foste perse>> rimprovera mia madre.
<< ah...>> dico portando una mano dietro la desta.
" il cellulare...dov'è?"
<< mi ero completamente dimenticata del cellulare, scusatemi!>> mi giustifico.
<< comunque non vi potete immaginare cos'è successo!>> esclamo entusiasta.
<< cosa?>> chiede mio padre frugando nella sua valigia,
<< abbiamo visto i ragazzi e abbiamo anche fatto una foto>> continuo ad esclamare mostrandogliela.
<< ah! Sei la solita fortunatona>> dice mia mamma felice. Mio padre mi guarda, come se già avesse immaginato la scena realmente accaduta. Gli rivolgo un sorriso e lui fa lo stesso, scuotendo la testa dolcemente.
Daniela! Devo assolutamente raccontargli tutto. Daniela è la mia più fiduciosa amica. Ci siamo conosciute al liceo e dal primo "ciao" non ho smesso di adorarla. I nostri caratteri sono molto simili, per questo riusciamo sempre a trovare un punto d'incontro. La chiamo e al secondo squillo ricevo la sua risposta.
<< Meeri ma che fine hai fatto?!>> risponde preoccupata.
<< Daniela, scusami mi ero completamente dimenticata di te! Sono successe delle cose molto belle, cioè solo due cose in realtà. Comunque, come stai? Come va la vita a Modica?>> le dico d'un fiato e rendendomi conto di dar numeri talmente l'euforia. Esco fuori dal balcone per prendere un pò d'aria fresca ritrovandomi a sorridere da sola, come un'ebete.
<< Io sto bene. Qui c'è un caldo da crepare. Raccontami tutto, subito! >> risponde.
<< si tranquilla! Oggi appena sono arrivata in hotel, ho fatto un bagno in piscina e ho conosciuto una ragazza simpaticissima. Si chiama Asia e viene da Agrigento. Figurati che ha la mia stessa età. Abbiamo scattato una foto insieme, dopo te la mando. Comunque andiamo al sodo: ho visto i ragazzi de Il Volo e non puoi immaginare cosa è successo>> le dico. Proseguo anche con i minimi dettagli.
<< cavolo Meri, sei la solita rubacuori. E le altre ragazze che faccia facevano?immagino le loro facce>> dice ridendo.
<< si! Dovevi vederle. Però mi sono sentita in colpa... se io avessi visto una scena del genere con un'altra ragazza, mi sarei ingelosita in una maniera assurda, penso....>> ammetto in una risata.
<< si hai ragione... Sono felicissima per te! Comunque adesso devo andare. Tienimi informata e quando hai bisogno chiama! Ciao Meri, un bacione>> mi dice.
<< grazie Daniela, non ti risparmierò niente, tranquilla. Ciao e un bacione grande anche a te!>> le rispondo.
Le mando subito la mia foto con Asia e mi raccomanda dicendomi di stare attenta e non fidarmi subito. Di solito sono io quella protettiva, mi piace prendermi cura delle persone.
Si è fatto tardi e andando a dormire, inevitabilmente, l'ultimo pensiero è quella strana sensazione provocata da quel semplice ed ingenuo abbraccio.

Un continuo bussare alla porta mi risveglia di soprassalto. Nessuno in camera, solo io. Sarà Asia. Recupero un pantaloncino e un top. Ad aspettarmi dietro la porta c'è la receptionist che di solito sta sotto.
<< buongiorno, mi scusi per il disturbo. È appena arrivata una lettera per lei. Prego>> mi dice cordialmente porgendomi una busta. Una lettera? A me?
<< grazie tante. Sa per caso chi l'ha portata?>> chiedo contraendo lievemente le sopracciglia.
<< un ragazzo che conosco di vista. Ma non so come si chiami. Qualcuno che penso non l'avrà mai vista. Adesso mi scusi. Buona giornata signorina!>> mi saluta con uno strano sorriso.
<< capisco. Grazie ancora, buona giornata anche a lei!>> rispondo. La guardo andar via e mi limito a chiudere la porta con una smorfia sulle labbra. Sono ancora in trans per il risveglio traumatico. Richiudo la porta alle mie spalle e continuo a girare e rigirare la busta tra le mani, in cerca di un vago nome, ma invano. Mi siedo sul letto e ancora assonnata cerco d' aprire la lettera. Do un'occhiata velocemente ma leggo abbastanza per rimanere sconvolta.

Saranno coincidenze?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora