CAPITOLO 22

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Da un mese e dieci giorni dall'intervento, è ora di cominciare le cure. Oggi, 18 agosto, ho cominciato la chemioterapia e domani avrò la prima seduta per cominciare la radioterapia. Il mio umore subisce molti sbalzi, per questo vengo seguita da una psicologa bravissima, che mi aiuta anche nella vita di coppia. Passo da momenti di tranquillità a momenti di rabbia, dolore e depressione. Le cicatrici cominciano a vedersi sempre meno. Io e Piero siamo ritornati a dormire insieme. Passo molti brutti momenti e ho bisogno del suo sostegno, soprattutto delle sue coccole. Mi sono allontanata da Asia ma presto lei verrà qui a Modica per rivederci. Non sa niente della malattia e questo significa che mi toccherà vedere altre persone soffrire per me...come sempre.

Intanto i giorni passano e quando la mattina, mi guardo allo specchio e mi pettino i capelli, vedo sempre un ciocca andare via e il mio rassegno aumenta come l'abitudine a quella vista. Ritorno in camera, mentre Piero dorme profondamente, e recupero un foulard. Prendo un rasoio e, come un taglia erba, lo passo nella mia testa, lasciando cadere i miei lunghi capelli pian piano per terra fino a rimare senza. Come se ogni ciocca avesse un significato che scivola dal mio cuore. Fa male vedere il mio riflesso, il mio viso senza capelli. A poco a poco perdo anche la mia dignità ma poi riprendo le forze e vado avanti. Rigiro il foulard in testa e lo sistemo. Mi soffermo davanti lo specchio ancora un po' per scrutarmi, ma vengo chiamata da Piero stranamente. Quando vado in camera lui dorme, ma si rigira e rigira irrequietamente tra le lenzuola. Sta facendo un incubo. È visibilmente agitato e sembra cerchi qualcosa.
<< Meri no! Non mi abbandonare!>> grida agitato nel sonno. Mi precipito subito da lui e lo abbraccio.
<< sono qui Piero, non ti abbandono>> gli sussurro cullandolo a me e lasciando dei leggeri baci tra i suoi capelli. Lo vedo aprire gli occhi di scatto, sudato fradicio e con il fiatone. Cerca di calmarsi solo quando mi guarda negli occhi, ma poi mi attira a se, stringendomi come non mai.
<< Piero sono qui, non ti lascio>> continuo a ripetergli mentre lui affoga il viso sul mio collo e piange, si sfoga.
<< Piangi piccolo Piero, ne hai bisogno>> gli sussurro cullandolo ancora, quasi come se fossi la sua mamma. Improvvisamente sembra essere diventato un bambino che ha bisogno della propria mamma. Lui fu la mia mamma quando ebbi quell'incubo, ma non solo ed io sarò la sua. Il mio piccolo Piero ha solo bisogno di tante coccole e tanto amore. Sento il suo pianto che man mano si calma e il battito che si ristabilizza.
<< hai rasato i capelli>> sussurra piano.
<< si>> rispondo con un sussurro anch'io.
<< non sopportavo quei capelli cadere a ciocche intere>> continuo.
<< ti amo sempre di più >> mi dice improvvisamente guardandomi negli occhi e accarezzando con il pollice la mia fredda guancia.
<< ti amo anch'io>> rispondo con un lieve sorriso.
<< amo anche quelle due fossette>> continua sorridendo. Io scoppio in una piccola risata che lo contagia.
<< ed amo anche il suono della tua risata>> continua ancora.
<< e sai cos'amo io? >> gli chiedo.
<< me>> risponde vanitoso.
<< si, ma amo il tuo sorriso. Per non parlare della tua fragorosa risata>> gli dico ridendo al pensiero. La sua contagiosa e frastornata risata.
<< perché? Che cos'ha la mia risata>> mi chiede scherzosamente accennando un sorriso.
<< è bellissima nella sua stranezza>> rispondo. Lui mi sorride e avvicinandosi, mi lascia un casto bacio nelle labbra. Io mi avvicino, a sua volta, e gli mordo delicatamente il labbro ma lo lascio lasciando un dolce e leggero bacio sopra.
<< amo anche questi>> sussurra. Io rido e lui sorride ebetemente mentre i nostri nasi si sfiorano.
<< allora, mi vuoi raccontare questo incubo?>> gli chiedo sistemandomi al suo fianco a gambe incrociate.
<< parlava di te>> risponde freddamente. Io gli faccio segno di continuare.
<< io ero in un oscuro sentiero ed ero insieme a quell'Agnese, ma ad un tratto arrivasti tu che illuminasti la mia anima. Ma tu eri sconvolta, eri delusa e scappasti indietro e io continuavo ad urlare rincorrendoti: " no Meri, non mi abbandonare!">> mi spiega. Il suo incubo mi ricorda il mio e riflettendo è proprio identico.
<< cosa? Ne sei sicuro?>> gli chiedo ancora incredula. Non può essere che abbiamo fatto lo stesso identico incubo.
<< certo che ne sono sicuro. Ho avuto tanta paura. Ho avuto paura che te ne fossi andata veramente>> risponde visibilmente scosso.
<< Piero...io in ospedale ho fatto lo stesso identico incubo. Ricordi quando mi svegliai sudata fradicia e tu mi abbracciasti immediatamente? Avevo fatto questo stesso incubo>> rispondo sconvolta. Lui contrae le sopracciglia e mi guarda incredulo.
<< te lo giuro. Ricordo di averti visto abbracciato a quell'Agnese e quando mi avvicinai, tu mi guardasti sconvolta ma io scappai>> continuo.
<< cosa significa?>> mi chiede.
<< non saprei>> rispondo straniata.
<< so solo che non ti mancherò mai più di rispetto>> continua.
<< anche l'ultima volta lo hai detto. Non lo rifarai veramente?>> chiedo riluttante.
<< si. Se mi hai dato una seconda possibilità vuol dire che mi ami veramente, senza dubbi>> risponde.
<< ti ho sempre amato e ti amo sempre di più >> continuo con grande sincerità.

Ho appena finito la solita seduta di radioterapia che mi ha leggermente scosso fisicamente. Dovrò eseguire queste sedute per 5 giorni a settimana e già non vedo l'ora che finiscano. Piero ed io, adesso siamo diretti in un piccolo ristorante locale del mio paese, in attesa dell'arrivo di Asia. Ha fatto salti mortali per venire a trovarmi oggi e di questo gliene sono grata.
Eccola fare ingresso in tutta la sua straordinaria bellezza, insieme al suo ragazzo. Non appena la vedo, mi alzo e corro ad abbracciarla. Si prende un attimo per scrutarmi e capisce subito tutto, trattenendo le lacrime. Lei non piange, è troppo forte.
<< come stai?>> mi chiede impassibile.
<< la verità?>> gli chiedo. Lei annuisce.
<< male>> rispondo. Effettuate anche le presentazioni, prenotiamo il nostro pranzo.
<< allora, tu come stai?>> gli chiedo.
<< bene bene. Ho cominciato gli studi all'università. Alla fine ho scelto medicina>> sorride.
<< si? Ne sono contentissima! Io dovrò finire le cure e poi comincerò gli studi>> sorrido a mia volta.
<< voglio sapere tutto riguardo il cancro>> dice secca. Intanto, Piero e il ragazzo di Asia, si ritrovano e dalla discussione capisco che hanno degli amici in comune.
<< me l'hanno diagnosticato un mese fa ed era già al secondo stadio. La settimana dopo ho subito l'intervento dove mi hanno dovuto asportare tutti i linfonodi ascellari, quindi sono rimasta quasi senza seno. Mi hanno messo delle protesi ma adesso mi ritrovo senza capezzoli. Non sai quanto mi abbia sconvolta. E poi...Piero mi ha tradita di nuovo, ma adesso è tutto apposto. Ho cominciato la chemioterapia e anche la radio, infatti ho perso i capelli ed ho preferito rasarli prima di perderli tutti>> spiego in un unico fiato. Lei mi guarda dritto negli occhi e scuote la testa.
<< Mio Dio... È sconvolgente tutto questo. Nonostante tutto, come fai a continuare a sorridere?>> mi chiede incredula. Accenno un lieve sorriso.
<< sai Asia, è la vita. Un cancro non può uccidere i miei sogni e le mie idee, non voglio morire. Combatto ogni singolo giorno e quando la sera vado a dormire penso che ogni giorno sia una vittoria. Quando la mattina mi sveglio, ringrazio sempre il cielo per avermi dato ancora tempo e soprattutto per avermi donato Piero. Senza lui non sarei qui. E poi...ci vuole molto ottimismo>> rispondo. Asia rimane a bocca aperta.
<< ho sempre pensato che tu fossi la donna più coraggiosa del mondo. Piero ti ha tradita due volte e l'hai saputo perdonare>> dice contraendo le sopracciglia, quasi impressionata dal gesto.
<< si...dovevo perdonarlo. Lui non se n'è mai andato. Ha sbagliato, lo so, ma io lo amo. Lo amo più della mia stessa vita ed è stato solo quando dopo l'intervento, lui è venuto ad abbracciarmi nonostante tutto, che ho capito quanto lo ami, ho capito che lui è la mia famiglia>> sussurro. Asia scuote ancora la testa.
<< non so cosa dire...so solo che davanti ai miei occhi ho un'eroina>> dice. Io le sorrido dolcemente.
<< i dottori quanto tempo ti anno dato?>> continua.
<< massimo 10 anni>> rispondo ormai rassegnata. Asia rimane attonita ma poi si riprende.
<< cazzo...>> sussurra piano.
<< hai solo 19 anni>> continua in preda alla furia.
<< e allora? Se vorrò realizzare i miei sogni dovrò darmi da fare>> dico accennando un sorriso. Lei intanto continua a scuotere la testa, presa dalla rabbia, dalla tristezza e dalla disperazione.
<< sappi che io ci sono per te, sempre>> dice prendendomi entrambe le mani e stringendomele forte.
<< lo so Asia, lo so>> rispondo soddisfatta. È importante sapere che lei sia al mio fianco. Finito il nostro pranzo, lei ben presto riparte per Agrigento, dove l'aspettano una scartoffia di libri da studiare. Spero tanto nel suo intento: diventare un medico. Di sicuro sarò la sua prima paziente.
Rovistando fra delle foto scattate ai primi anni del liceo, mi rendo conto dell'amicizia che c'è sempre stata e che ho avuto intorno, mi ha reso tutto più facile. Poi è arrivato Piero e mi ha fatto capire che la vita senza l'amore è grigia. Quando c'è l'amore, tutto diventa a colore, più chiaro e più facile perché si è in due. Lui, per me, era solo il mio idolo e adesso eccolo al mio fianco, pronto a fare qualsiasi cosa per me e pronto a prendersi cura di me come non mai. Ha sbagliato due volte con me, ma non conosco altro uomo in grado di rendermi così felice. Sono acciecata dal suo amore.
Ancora un altro mese per finire le cure e poi posso riprendere a studiare. Non voglio rimanere in Sicilia e questo cambierà tutto. Ci dovremo sposare e poi trasferire, quando Piero riprenderà il lavoro. Ha quasi saltato un anno e quando conoscerò Michele Torpedine, mi ucciderà. Abbiamo deciso che il matrimonio si svolgerà tra qualche mese, quando i miei capelli cominceranno a ricrescere, successivamente ci trasferiremo a Firenze, in una casa tutta nostra dove potremo fondare il nostro impero.
Ho insistito molto sul fatto di riprendere a lavorare, Piero, ma niente. Vuole rimanere al mio fianco, passo dopo passo.

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