CAPITOLO 47

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Interi minuti scorrono inconsciamente. Piero è rimasto a fissare ebetemente la sua piccola creatura. Le sue braccia sono uno scudo per la piccola.
<< amore>> sussurro. Il suo sguardo si stacca da quello della piccola e finalmente, proprio esso, diventa il più bel sguardo che abbia mai fatto. È un misto tra stanchezza, serenità, felicità, appagamento e spossatezza.
<< come li hai chiamati?>> mi chiede con un lieve sorriso. Aggrotto lievemente le sopracciglia.
<< non ho ancora dato un nome, proprio per te. Ho aspettato per te. Il loro nome spetta ad entrambi genitori, non solo a me>> rispondo. Le sue labbra formano una piccolissima "o" invisibile. Il suo sguardo ritorna a fissare la piccola.
<< Sofia>> sussurra. Il mio cuore si riscalda ancora di più e quel nome pronunciato da lui assume un suono celestiale.
<< è bellissimo>> contemplo in un dolce sorriso.
<< e Pietro per il piccolino>> dico.
<< come mio nonno>> sussurra.
<< si>> rispondo sorridendo. Si avvicina a me e le sue dolci labbra lasciano un casto bacio sulle mie.
<< i nostri Pietro e Sofia Barone>> sussurro a pochi millimetri dalle sue labbra. E la sua presenza diventa sempre di più un costante bisogno. Adesso avrò per forza bisogno di lui. Piero dovrà essere sempre più presente e la quotidianità del gruppo verrà completamente stravolta, per i nostri piccoli.

Le notti ormai sono diventate inquiete. Il giorno ha preso il posto della notte, ma nemmeno quello. Non ricordavo che i bambini avessero bisogno di tutto questo latte. Ma si, diciamocelo, sono proprio una brava mamma...
Sono le 03:00 del mattino e, come se non bastasse, per allattare i piccoli dobbiamo svegliarci entrambi. Si vede proprio che sono gemelli perché sono sempre sincronizzati in tutto. Nel letto, io da un lato e Piero dall'altro. Io con Pietro, Piero con Sofia. Due biberon, due culle, due passeggini, due ciucci e il doppio di ogni cosa. Sono diventata mamma da qualche giorno, ma è così difficile. Il sonno implora il tempo per concedersi, ma le circostanze non lo permettono. Il pianto è stato momentaneamente messo in pausa. Piero ha persino le occhiaie, lui...ed io, invece, non riesco a capire cos'ho sotto gli occhi ormai.
<< gli facciamo dormire con noi?>> chiedo con gli occhi semiaperti, ma con un lieve sorriso. Piero annuisce e lentamente adagiamo i piccoli al centro del letto. Una volta, eravamo noi quelli indifesi, invece adesso abbiamo invertito i ruoli. Siamo noi a dover proteggere i nostri piccoli, i nostri bambini. Inizialmente constatavo che non li trovavo poi così belli, ma adesso...cavolo, sono spettacolari. Sono lo spettacolo più bello che abbia mai visto, dopo il padre. Al mio fianco, cingo Sofia con una mano alla vita e la sua piccola mano si culla stringendo, in un pugno, qualche ciocca dei miei capelli. Da quando è nata, per addormentarsi ha bisogno di stringere i miei capelli. Non capisco perché. Però, non è come tutti gli altri bambini, cioè lei non li tira ma semplicemente li stringe a sé. Il suo viso, nell'ecografia, sembrava un semplice schizzo ed invece ora è diventato un'opera d'arte. Le sue goffe e paffute guance vengono messe in evidenza dalla piccola "o" che formano le sue carnose labbra mentre vengono schiacciate dalla guancia rigonfiatasi a causa del materasso. Le sue labbra formano un piccolo cuoricino e sono proprie le stesse del padre. Come gli occhi. So che ancora è piccola e non è molto comprensibile, ma non so, quando la guardo è come guardare il padre. È proprio vero che le femminucce sono del papà, come si dice in Sicilia. Pietro è simile alla sorella. Lui, invece, ha le labbra più carnose, come le mie, ed il naso più a patata. Vabbè, per nasi siamo messi entrambi bene. E non riesco a distogliere lo sguardo, per chiudere occhio, dai tre spettacoli che ho davanti. Tre e dico tre delle persone che mai smetterò d'amare. L'amore per Piero, triplicato. È in questi momenti che ti rendi conto di quanto l'amore si possa muovere e possa dar vita. L'amore è un sentimento che non merita bugie, non merita nessun dolore ma solo tanta gioia. Beh, dovrebbe essere così, ma in realtà non è così. Il sereno pensiero e la soddisfacente compagnia accompagnano il mio stanco sonno e così un'altra dura notte.

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