0.

3K 127 10
                                    

Erano solo le due di notte, una strana quiete vagava nell'aria come da programma, ma qualcosa d'indicibile, era cambiata. Radicalmente. Il vero problema fu un cellulare, che nel silenzio più totale, si fece largo prepotente, rompendo il silenzio.

Con tanta di buona volontà, il mal capitato, abbandonò il suo giaciglio e si decise a rispondere. Per una volta riteneva fare la cosa giusta. Per una volta.

«Pronto.»

«Ragazzo mio, da quanto tempo che non ti fai sentire.»

Quel tono era decisamente troppo mieloso e arrogante per i suoi gusti.

«Jeff.»proruppe, severo.«Dovrai seriamente avere un buon motivo per avermi chiamato a quest'ora.»

In tutto l'arco della giornata riceveva tanti tipi di chiamate, ognuna aveva i suoi motivi. Ma questa, questa era strana davvero.

«Ma certo che ho un buon motivo.»

E qui il suo cuore si fermò. Forse per pochi secondi, forse per molto più tempo.

Dove voleva arrivare?

Stava perdendo le staffe. Doveva arrivare al punto, oppure avrebbe iniziato a urlagli contro. A volte sapeva come farlo irritare in meno di due secondi.

«Vorrei che tu rinnovassi il contratto»poi aggiunse, subito dopo.«non accetto un no.»

E con questo, chiuse la chiamata.

Fu un attimo, e solo più tardi si rese conto di ciò che in realtà Jeff gli aveva comunicato. Ma forse c'era un'altra spiegazione dietro. Doveva esserci.

Il suo cervello smise di funzionare.

Davanti ai suoi occhi comparvero tante immagini simulate di tutto ciò che aveva vissuto negli ultimi anni.

Che cosa avrebbe comportato quella scelta? Dopotutto adorava mettersi in gioco. Si mise all'opera, ormai il sonno era passato da un pezzo e tutti i suoi sensi erano più attivi che mai.

Afferrò il cellulare, concludendo ciò che aveva iniziato tempo prima.

«Prepara tutto il necessario.»

UNTHINKABLE ― o'brodenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora