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Si prese del tempo per sé. Cercando un modo per non farsi prendere alla sprovvista. Aveva solo i suoi occhi nella visuale. Iniziava a fare caldo. Ce l'avrebbe fatta, si ripeté per la millesima volta, cercando di darsi una regolata. Il capo fiero, lo sguardo anche. Non doveva farsi prendere dalle emozioni, o dagli impulsi.

«Ehi rossa!»

Una figura imponente si mosse verso di lei, ma la penombra lo rendeva indistinguibile. Per un momento si chiese chi fosse e quali fossero le sue vere intenzioni. Non si fidava di chi non le dava una buona impressione. Ma non c'era di cui preoccuparsi. L'ansia stava prendendo il controllo sulla sua mente. Emise un piccolo sospiro di sollievo; ora poteva rilassarsi, ma non poteva cantare vittoria. Sorrise educatamente, Cody era un ragazzo carino,ma non abbastanza per cadere nella sua trappola. Notò l'umore del suo amante cambiare radicalmente. Lo capiva, ma sperava seriamente che non facesse scenate. Era per il bene di entrambi. Quando Cody sciolse l'abbraccio, poté esaminarlo per bene. Lo trovò molto cambiato, con una strana scintilla negli occhi. Che avesse trovato un'attrazione pari al suo charme? Era sempre stato un tipo riservato. La cucina di Tyler era abbastanza grande, il forno occupato da un arrosto invitante.

Un profumino invitante si propagò per tutta la casa. Così come il fracasso proveniente da tutte le direzioni. Arden si era davvero impegnata. A volte si chiedeva come facesse. Il cast era al completo, Daniel e Sprayberry all'angolo del salotto a discutere su che canale vedere la partita. Shelley era alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti, troppo stressata per il cambio di programma. Perché aveva paura? Non aveva senso. C'erano milioni di persone al mondo capaci di poter amare liberamente. Di esprimere ogni giorno quanto tenessero all'altro. Un giorno sarebbe stata libera di farlo. Ma quel giorno non era vicino. Poi vide ciò che non avrebbe mai voluto vedere. S'irrigidì, il panico le impedì di formulare un pensiero di senso compiuto.

A meno di mezzo metro di distanza, impegnato a versarsi un bicchiere di punch, c'era Max, il suo ex. Merda.«Scusami, dovevo dirti che ci sarebbe stato anche lui.»il tono di Arden era supplichevole, lo sguardo posato sul soggetto in questione.

«Non scusarti.»

Era giusto che venisse. Doveva rendersi conto di ciò che aveva perso. Anche ai tempi della loro relazione, Holland poté sentire chiaramente quanto Max non fosse il tipo giusto per lei. Era sempre stato gentile e disponibile, su questo non poteva lamentarsi. Fu in disaccordo all'inizio, per poi passare alla fase del menefreghismo, lanciandole insulti che, francamente, poteva risparmiarsi. Ma non poteva andare avanti in quel modo. Era giovane, non poteva sprecare del tempo prezioso.

«Ci si rivede.»

Potevano passare anche millenni, ma quell'allegria era troppo contagiosa per essere ignorata. E quella voce era efficace quanto una boccata d'aria. La strinse a sé, trovando riparo. Adorava quel profumo. Crystal.«Ora possiamo iniziare.»prese dal tavolo dietro di sé due bicchieri di spumante.

Ora che era lì con lei, pronta a sostenerla come meglio poteva, un nodo allo stomaco si formò, pesante. Dylan non l'avrebbe presa bene. E non aveva alcuna intenzione di mettergli agitazione. Dovevano essere sicuri del tutto. Fare la cosa giusta non era sempre corrisposta alla verità. Questo Holland l'aveva imparato a sue spese.

«Ho preso il primo aereo, non potevo di certo perdermelo.»scherzò la sua amica, ignara del suo stato.

«Meno male.»rispose senza enfasi, nervosa.

Storse la bocca per la brutta sorpresa che il caso le aveva riservato.

Finse di divertirsi, cercando di essere credibile. Se fosse stata la padrona di casa non ci avrebbe messo molto a cacciarlo fuori. Nell'attesa si guardò intorno, notando anche Daniel regalare a Crystal occhiate di fuoco. Holland lo fissò a lungo, attenta a non farsi beccare a sua volta.

Provava qualcosa per lei. La rottura fresca non aveva fatto effetto. Almeno non per lui. Non parlò molto con Crystal su quell'argomento. Preferì infatti non insistere. Non voleva farla stare male ulteriormente. Una volta per sfogo, le aveva accennato che il motivo della sua resa era determinata dalla gelosia eccessiva del ragazzo. Non sopportava più le sue"regole". Holland si ritrovò a provare compassione per quel tipo strano, ma dolce. L'avrebbe aiutato, con qualsiasi mezzo. Per l'amore si è capaci di cambiare. Rischiò si soffocare, l'aria si era fatta opprimente. Il cibo era decisamente troppo. Lasciò Arden e Crystal ad approfondire la loro conoscenza. Tra i vari impegni non c'era mai tempo per queste cose. Il freddo della notte le restituì metà di buon senso. Girare per la casa e trovarsi sotto gli occhi quel tipo che la guardava come se non si fossero mai visti. Solo Charlie aveva avuto la decenza di avvicinarsi e chiacchierare come due semplici amici e colleghi di vecchia data. Avvistò sul retro chi poteva espellere tutto il male che si portava dentro.

«Credevo dovessi aspettare domani per rivederti.»

Pochi passi li dividevano, Holland rilassò le spalle, consapevole di essere al sicuro. Per la prima volta aveva voglia di fare qualcosa di stupido. Sfilò dalle dita di Dylan la sigaretta, già mezza consumata e la portò alle labbra. Inspirò senza riflettere per poi trovarsi a tossire.

Dylan era dietro di lei.«Ehi, vacci piano.»la buttò a terra, senza il suo consenso.

Un groppo prese spazio nella gola della rossa. Rendendola vulnerabile, esposta. Dylan la guardò dentro, stranito per il gesto avventato.«Cos'hai?»

«Ho bisogno di te.»

Lo guardò negli occhi come se non ci fosse altro da fare. Le mani dell'altro erano già su di lei,come se sapessero già cosa fare. Holland non se lo fece ripetere due volte. La mal sanità le corse nel sangue. Strinse il labbro inferiore tra i denti. "Fanculo a tutto". Lo bloccò al muro con le braccia. Il verde dei suoi occhi in quelli dell'amante. Deglutì sonoramente e Dylan decise di concederle il pieno controllo. Ma Holland non avrebbe aspettato richieste. Attaccò subito la sua bocca con quella fredda dell'altro. Sfiorò le sue morbide labbra,tenendolo fermo con il suo corpo. Le intimità combaciarono. Dylan lo avvertì, ma lasciò perdere, catturato dalla frenesia più totale.

UNTHINKABLE ― o'brodenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora