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Mai come in quell'attimo sarebbe stato tanto capace di conoscere il senso della morte istantanea. Solo quando aprì la bocca per parlare si rese conto di aver trattenuto il fiato fino ad allora.

«Che ci fai qui?»

Il buio era troppo pesto. Persino per immaginarsi che espressione avrebbe assunto. Holland non proferì parola,sospirò soltanto. Anche quando si erano appena conosciuti non facevano altro che litigare per ogni minima cosa. Ma tutto si sistemava quando facevano subito la pace dandosi degli stupidi da soli. Ma a quel tempo era tutto diverso. Il suo cuore perse un battito, il respiro di lui la stava destabilizzando. Era più che sicura di aver avvertito una forte scossa invaderle il braccio che Dylan aveva afferrato per impedirle di cadere. Quanto avrebbe voluto che quell'attimo non sarebbe mai finito.

«Mi hanno mandata a cercarti.»rispose indifferente e sfrontata.

Ormai era troppo abituato ai suoi repentini cambi d'umore. Quasi come se fosse una tradizione. Holland prese l'iniziativa, ricomponendosi. Niente avrebbe potuto scalfirla. Nemmeno lui. Si avviò verso l'uscita, oltre quella porta solo un grande boato. Dietro di lei, si trovava solo un Dylan confuso e abbastanza irritato per tutta quella situazione. Come riusciva a mandargli a puttane l'intero sistema nervoso in meno di due secondi? Rilassò il respiro, fin troppo agitato. Tra tutti loro dovevano mandare proprio lei a cercarlo? Non la sopportava. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per mantenere le distanze. Ma dopotutto, metterla in difficoltà non era una cattiva idea.

Scrollò le spalle, più stimolato che mai."Ti piace giocare a quanto vedo."

Mosse i passi verso l'uscita, una forte motivazione lo spinse a battersi, sicuro dell'esito. Una luce potente lo colpì agli occhi. Impiegò fin troppo tempo a mettere a fuoco ciò che si ritrovò davanti, e proprio in quel momento, il presentatore disse ad alta voce il suo nome. La sua apparizione sconvolse gran parte dei presenti. Come aveva programmato. Alzò una mano in segno di saluto, poi prese posto al bancone degli eventi, la fortuna volle che si posizionasse proprio tra Tyler e Shelley. Potè anche notare una scintilla di rabbia negli occhi di Holland, rimasta in disparte.

«Ce l'hai fatta alla fine.»commentò tranquillo Tyler, continuando a sorridere al pubblico.

«Ti dovrei uccidere.»sussurrò acido, ricordando ciò che era accaduto pochi minuti prima.

«Non ne saresti capace.»

«Vuoi scommettere?»

Shelley battè la mano sul tavolo, richiamandoli all'attenzione.«Smettetela adesso.»

Mentre il presentatore dell'evento chiamava il resto del cast, i fan non potevano essere più su di giri. Dylan sapeva che Holland lo stava guardando con fin troppa insistenza, quindi decise di darle il colpo di grazia.«Oh, ci sei anche tu.»alzò la voce in modo da farsi sentire, accarezzando una ciocca dei suoi capelli, in modo garbato. Shelley restò di sasso per la sua reazione inaspettata. Da dove venire fuori quella tenerezza? Le sorrise, sapendo perfettamente di come Holland lo stesse guardando. Odiava usare Shelley per i suoi scopi, ma per questa volta fece un eccezione alla regola. La ragazza al suo fianco lo stava ancora guardando interrogativa, aspettando spiegazioni. Di solito usava quel tono da'cucciolo'solo quando aveva voglia di ciambelle. E lei sapeva benissimo come procurarsele senza essere notata. Infatti proprio da lui aveva ottenuto il nomignolo di ladra di ciambelle. Poi Dylan guardò davanti a sé, soddisfatto del suo operato, mentre Holland non faceva altro che bere acqua per calmare i suoi istinti più reconditi. Pensò che non c'era niente di peggio di essere presa in giro pubblicamente.

Era ufficiale. Questa era guerra.

Decise di andare avanti per sé, pensando a quanto fosse arrivata lontano. Non poteva di certo farsi trattare così da un ragazzino. Aveva superato tutti i limiti. Durante tutto il periodo della conferenza non facevano altro che ridere e fare battute sconce sulle loro vite fuori e dentro lo show. All'inizio i fan non facevano altro che rivolgere le loro domande sulla decisione di Dylan. Tutti i riflettori erano puntati su di lui. Letteralmente. Poi lui aveva preso in mano il microfono, l'aria da saccente, e aveva guardato negli occhi la tipa che gli aveva rivolto la parola.

«Puoi dirlo forte.»

Il reazione che provocò fu indescrivibile. A volte, a parer suo, le sembrava tutto fin troppo esagerato; per non parlare del comportamento di Dylan. Fare l'idiota adesso andava di moda? D'altronde la sua arma vincente era il sarcasmo. Poi una domanda arrivò a lei. Fu colta in flagrante, avvertendo gli occhi di tutti addosso. Anche i suoi. Improvvisamente si sentì mancare la terra sotto i piedi. Afferrò con titubanza il microfono, cercando tra quella miriade di persone il suo interlocutore. Non poteva cadere così in basso. Per nessun motivo al mondo.

«Dimmi tutto.»cercò di smorzare la tensione con un sorriso da ebete.

La fan che aveva parlato poco prima si fece avanti, più timorosa di lei.

«Cosa pensi del ritorno di Dylan?»

Che cosa aveva fatto di male per meritarsi un umiliazione simile? La gola divenne istantaneamente secca, il sangue fluì con maggiore velocità. Desiderava soltanto fuggire. Lo desiderava con tutte le sue forze, ma non sarebbe stato possibile. Ci pensò a lungo sopra, rendendosi conto di aver prosciugato più tempo del previsto. Dylan come le fan, non aspettavano altro che anche lei prendesse voce in capitolo. Senza accorgersene, aveva ottenuto proprio quello che voleva.

«Penso che sia stata una mossa saggia, dopotutto lo show deve andare avanti.»

Si allontanò dal microfono, regolando il respiro e metabolizzando ciò che il cervello aveva creato per lei. Era sfinita. La posizione che aveva assunto era pericolosa, ma doveva ammettere che non le dispiaceva rendergli la vita impossibile. Poi Dylan decise di rispondere, concludendo la faccenda a modo suo. Il resto del cast osservò la contesa, ignorando completamente la disputa che si era creata tra i due.

«Non ti deluderò.»

Lo sguardo del ragazzo era ancora su di lei, pieno d'intesa. Holland non potè far altro di accennare un semplice gesto col capo, intenzionata su ciò che stava facendo. E Dylan le restituì il gesto con un sorriso sardonico, sperando che nessuno dei presenti l'avesse notato.

UNTHINKABLE ― o'brodenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora