Holland🌹
Il giorno che stavo aspettando era finalmente giunto. Avevo fatto fatica a trovare il mio vecchio vestito floreale, quello che indossavo sempre quand'ero di buon umore. A dire la verità, non mi capitava spesso di essere di buon umore. Ma quella volta potevo ufficialmente farlo. E non avrei permesso a niente e a nessuno di spegnermi il sorriso che stavo sfoggiando da quando mi ero alzata. Addentai un croissant al volo, ricordandomi solo dopo che proprio a quell'ora, l'aereo di Crystal stesse atterrando nella nostra contea. Mi salì il magone solo a pensare a tutti i sacrifici che aveva e che continuava a fare per me. Ripeteva sempre che non ci fossero mai problemi e che lo farebbe altre mille volte per me. Non mi ero sentita mai così onorata in tutta la mia vita. Crystal riusciva a cacciare via il peggio di me, portandomi ad un passo dal cielo, con poche risorse a disposizione. Ancora oggi non sapevo che facesse. Sarebbe stato un mistero che presto avrei risolto. Portai le mani nella borsetta che avevo scelto per l'occasione, cacciando fuori il cellulare e controllando l'ora. Mancavano solo due minuti. "Sto arrivando. Preparati." Risi al suo piccolo, a simpatico avvertimento. Il suo umorismo batteva il mio alla grande, senza nemmeno doverlo precisare. Non sarei stata in grado di spiegare cosa stessi provando, mi era tutto nuovo, tutto da sperimentare. La mia mente rifiutava che si trattasse di un sogno, desideravo soltanto che non finisse mai, che quella sottospecie di "bolla" ci tenesse intrappolati per sempre. Dove nessuno poteva mettere la parola fine, ma come tutti i sogni, la fine si avvicinò troppo presto. Ero in grado di ricoprire il ruolo di mille persone diverse, mettendoci tutto l'impegno possibile. E al momento mi risultava difficile interpretare me stessa. Un concetto che mi era ancora sconosciuto. Mille emozioni mi travolsero, rompendo ogni limite che aveva varcato il confine.
Dopo averla aspettata un sacco di tempo, riparata all'ombra, vidi da lontano una piccola furia che avrei riconosciuto ovunque.«Sempre più bella.»mi disse, una volta essere accorsa in mio aiuto, più che entusiasta. Sembrava sempre che fosse passata un'eternità dal nostro ultimo incontro.
Ci accomodammo all'interno del lussuoso bar dove spesso sedevamo per le nostre riunioni importanti. O quando avevamo bisogno di una sbornia nel bel mezzo della notte. In quei casi era più Crystal ad averne bisogno, ovviamente per colpa dell'orgoglio di Daniel. Ma non mi sarei mai permessa di aprire vecchie ferite. In tal caso, potevo solo stare a guardare. Crystal non la smetteva di sorridere, felice. Mi ci volle molto per non fare lo stesso. Era troppo contagiosa, per i miei gusti. Bevvi un altro sorso del the freddo che avevo appena ordinato dopo una lunga sessione di abbracci con la mia migliore amica. Era sempre stato difficile separarci, ma col tempo ci avevamo fatto quasi l'abitudine. Diciamo che il nostro rapporto era più che speciale. Crystal capiva al volo quando si trattava di un caso estremo. Riusciva a decifrare i miei silenzi in pochi minuti. Per lei ormai, ero come un libro aperto.
«Ti lascio sola per un po' e guarda cosa combini.»mi canzonò lei, con la sua solita raffinatezza.
«Anch'io sono felice di vederti.»
«Dimmi cosa ti è successo.»andò dritta al punto, facendomi indugiare.«Perchè dalla tua faccia vedo che qualcosa è cambiato.»
«È cambiato tutto.»a quel punto, sospirai.
Crystal mi guardò in silenzio, soppesando le mie parole. Chissà che cosa gli frullava per la testa. Pensai al fatto che ogni viaggio le portasse alla mente diversi particolari. Ogni volta che ritornava per farmi visita, sembrava come se fosse invecchiata di un paio di anni. In senso positivo, ovviamente. Tra le due era sempre stata lei quella più matura, anche se anche a le capitava qualche volta di cadere. Possedeva una forza di volontà da far paura. Chiunque avrebbe desiderato di essere come lei, nei momenti di sconforto.
Si dava alla pazzia gioia quando aveva ottenuto un appuntamento con il ragazzo dei suoi sogni e s'intristiva quando mi vedeva giù di morale. Non si dava mai per vinta, a differenza della sottoscritta. Prendeva tutto di petto e non aveva paura di dire la sua, perché aveva sempre sostenuto i valori delle donne e di questo ne andava molto fiera. Ed io ero fiera di lei. Le persone avrebbero ucciso per essere come lei. Semplicemente come lei.
«Lo vedo.»
«È strano.»dissi, passandomi le mani in viso.«È tutto nuovo per me.»
«Puoi partire dall'inizio.»
Mi concessi due minuti per dirle tutto. Non potevo negare di essere spaventata dalla sua reazione. Sarebbe potuto essere peggiore degli altri. O magari mi stavo facendo prendere troppo dall'ansia. Crystal aspettò paziente, dato che il sapeva che la tensione mi stava incatenando ad essa. Col tempo aveva imparato a non insistere su certi aspetti; preferiva aspettare, piuttosto di rischiare di non vedermi arrivare.
Prese un sorso dal suo caffè, quando mi decisi a parlare.«Dylan.»
Una parola. Un nome inconfondibile, mille battiti al secondo. La ragazza dai capelli scuri come la notte mi fissò stranita, per poi collegare tutto il materiale che le avevo affidato inconsciamente. Buttò giù il liquido in un sorso, temendo per un minuto che potesse strozzarsi. E non avevo nemmeno la forza di portarla all'ospedale. I grandi occhi Crystal mi studiare per poco, e subito dopo sussultò sul suo posto, facendo sussultare anche me per tale mossa. Boccheggiò diversi minuti, lo sguardo nel vuoto, mentre io rimuginavo sul mio passato. Non l'avevo mai vista in queste condizioni. Chi l'avrebbe mai detto?
«Era ora.»urlò, presa dell'enfasi, e di questo ne fui stranamente sorpresa.«Quando pensavi di dirmelo?»continuò poi, fintamente offesa. Non potevo davvero crederci.
«Non pensavo che...»m'interruppe ancora, non riuscendo a contenersi.
«Sono così felice per te.»
I dubbi che mi avevano attanagliata fino a quel momento mi lasciarono libera di respirare di godermi il dolce momento che stavo passando con lei. Era una ragazza speciale, ed io mi sentivo così fortunata ad averla. Vedendola ora, così felice per me, non fece altro che provocarmi un sorriso talmente radioso da far sorridere anche lei. Racchiuse le mani con le sue, in un silenzio carico di positività e devozione.«Grazie.»
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UNTHINKABLE ― o'broden
FanfictionThere are only two tragedies in this world: one is not getting what you want, the other is getting it. This second is the worst, the real tragedy.