Capitolo 11

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"Ashley!" mi richiama una voce, quella di Matt. Cammino più veloce di prima ed entro nel cortile della scuola.


"Aspetta!" mi richiama. Mi fermo e frustrata mi giro per vederlo in faccia.


"Cosa vuoi?" chiedo acida.


"Dai non farmi il broncio come quando avevamo cinque anni!" rotea gli occhi al cielo.


"Matt, non abbiamo più quell'età. E non puoi venirmi a chiedermi scusa per quella sceneggiata che hai fatto alla festa!" dico cercando di tenere a freno l'istinto omicida.


"Lo so e mi dispiace. Ashley tu sei l'unica persona che mi è rimasta, non abbandonarmi" mi supplica. Sbuffo e dopo un po' lo abbraccio forte a me.


"Io vado in classe o farò tardi" lo informò.


"Ok a dopo" mi saluta con un cenno della mano.

Entro nella mia classe e quando la prof e i miei amici si accorgono della mia presenza, tacciono.


"Scusate per il ritardo" dico.


Subito dopo, mi siedo al mio vecchio banco e inizio a sentire la lezione della professoressa.


"Posso andare al bagno?" chiedo ad un tratto.


L'insegnante che è appena entrato dopo il suono della campana, annuisce.
Apro la porta del bagno ed entro. Accendo il cellulare e trovo una chiamata persa di papà e decido di chiamarlo.


"Pronto?" chiede la voce di mio padre dall'altro capo del telefono.


"Sono io" dico.


"Ashley? Non sei a scuola?" chiede.


"Ehm.. Si, sono in bagno".


Sento mio padre sorridere d'altro capo del telefono.


"Io, Emily e Mike ritorneremo oggi, torna a casa verso le cinque" mi informa.


"Ok, a dopo papà" dico e chiudo la chiamata.

Le lezioni finiscono, Jo oggi non si è presentato a scuola. Inizio a camminare verso casa di Jo, dove questi giorni ho abitato e quando arrivo suono il campanello.
Jo mi apre e mi fa entrare.


"Ecco... Io oggi ritorno a casa mia" lo informò.


"Ok." dice portandosi una sigaretta alla bocca senza accenderla, però.


"Ok.." dico dubbiosa e vado a prendere i miei borsoni.


"A che ora vai via?" chiede entrando in camera.


"Alle cinque" dico mentre Jo va in bagno e si veste. Dopo un po' ritorna in camera e si avvicina a me. Mi abbraccia per qualche secondo e poi mi guarda dritto negli occhi.


"Io..."balbetto mordendomi il labbro.


"Non morderti il labbro" sussurra alle mie orecchie.


Deglutisco.


"Perché?" chiedo provocandolo ripetendo il gesto.


"Perché mi fa impazzire" dice.


Per qualche secondo rimaniamo in silenzio e poi si avvicina alle mie labbra con le sue.
Inizia a darmi un piccolo bacio sul collo ma dopo poco tempo si ferma;

"io non posso" dice.


Lo guardo e lui guarda me e posso sentire il rumore dei battiti del mio cuore.


"Ok..." dico mentre lui fa per uscire dalla stanza.


Improvvisamente, si rigira verso di me, che per il nervoso mi sto mordendo il labbro.
Si muove rapidamente nella stanza, si avvicina a me e tutto d'un fiato dice:

"Fanculo ai miei incubi".


Inizia a baciarmi e dopo mi fa sdraiare sul letto. Si toglie la maglia, e riprende a baciarmi. Anche quando mi bacia, gli spunta quel meraviglioso sorriso di cui sono innamorata.


"Cosa mi fai Ashley?" mi chiede mentre mi bacia.


"Quello che tu fai a me" sussurro.


Mi toglie la maglietta e prima che mi sfili anche il reggiseno, suona il cellulare.


"Fanculo!" impreca mentre io sghignazzo.


"Pronto?"


"Ashley, vieni a casa ti aspetto" dice mio padre.


"Ok" dico e riattacco.


Jo mi aiuta a sistemare la mia roba.


"Vuoi accompagnarmi?" chiedo.


Si limita ad annuire e mi invita a salire nella macchina. Oltre alla moto, Jo possiede anche una macchina, anche se in realtà è del suo vicino di casa che ce l'ha prestata.


"Ashley?" dice Jo mentre guida verso casa mia.


"Si?" chiedo.


"Non sei costretta a ritornare a casa tua, lo sai?" chiede.


Sospiro. Lo so, ma lo faccio per papà, per Emily e per Mike.


Annuisco.


"Lo so" mi limito a dire continuando a fissare la strada dal finestrino.

Drug- Drogata del tuo sorriso (#Wattys 2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora