Godere delle persone a cui si tiene.
Questo bisognerebbe fare nella vita.
Perché non sai mai cosa capiterà a quelle persone, non immagini quando potrebbero scomparire.
Di una persona che non c'è più ti manca tutto.
È strana la vita.
L'attimo primo lo sai, hai la certezza che anche se separata da oceani da te, quella persona è nel mondo, la potrai sempre cercare e ritrovarla. L'attimo dopo invece non c'è più, è scomparsa e puoi andare anche in capo al mondo, non la troverai più.
Il mondo ti sembra un posto più piccolo quando senti la presenza di tutto e tutti, esclusa la presenza dell'unico individuo che vorresti al tuo fianco.
"Capiscimi, Jo sta soffrendo e non posso sopportare questo" mi dice Madison mentre piange.
"No, non voglio sentire niente" dico per poi uscire dalla camera.
Ho bisogno di riordinare i pensieri e stare in quella stanza con Jo a pochi metri da me non aiuta.
Entro in bagno e mi guardo allo specchio. Non mi riconosco più. Dov'è finita la vecchia Ashley, quella sorridente e raggiante?
Un giorno.
Mi resta solo un misero giorno con lui e se Madison non mi avesse detto nulla, io avrei sprecato questo giorno.
Ritorno in camera, non voglio parlare con nessuno, solo con Jo.
Faccio finta che sua madre non esista e inizio a parlare con lui.
"Buongiorno" inizio.
"Sai, è una femminuccia. L'ho scoperto oggi. Come la chiameresti tu?" il vuoto riempie la stanza e gli occhi di Madison ritornano ad essere più lucidi di prima.
"Avrei voluto sposarti, indossare un abito stravagante e diverso dal solito e pronunciare quel ' si lo voglio' piangendo" sussurro perché la voce si fa più pesante come il mio cuore che galoppa selvaggiamente nel petto.
"Ashley" sussurra Madison.
"No, fammi finire"
"Avrei solo voluto passare più tempo con te rispetto al tempo che ci è stato dato" sospiro.
"Ma sappi che ti amo e ti amerò per sempre" gli dico e lo bacio con delicatezza.
Non mi importa se c'è Madison a guardarmi. È l'ultimo bacio che gli potrò dare.
Passo così la sera, a stringergli la mano e ad ascoltare una delle tante canzoni che ascoltavamo mentre fissavamo in silenzio il cielo.
Ormai la consapevolezza che presto lo perderò si è insinuata in me. Non è più un evento lontano, ma piuttosto vicino. Non si può più evitare.
Ormai il 'drogata del suo sorriso' è sparito perché il suo sorriso non c'è più.
Ormai tutto è sparito con lui. Volato via.
Questa notte, anche se non si può passare in ospedale, la trascorro con lui lo stesso. Mi sono nascosta nel bagno e poi sono uscita quando il corridoio era deserto.
Mi sdraio nel letto in un angolino accanto a lui, l'abbraccio forte e respiro il suo profumo un'ultima volta.
Ed è così doloroso pronunciare e credere a quell': ' ultima volta'.
Come può essere la fine di tutto ciò?
Come crescerà nostra figlia senza una persona da chiamare 'papà'?
Mi addormento quando tutti i miei pensieri si arrestano.
Mi godo il calore che emana il corpo di Jo contratto al mio.
Mi mancherà tutto ciò; le passeggiate al mare, i viaggi in moto, osservare le stelle.
Anche la notte però non è abbastanza per nulla.
Il tempo per noi non ha limiti.
Si ferma anche in quella circostanza, quando lo stringo più forte a me e gli prometto di amarlo per sempre.
Quando mi sveglio sono le sette di mattina. Non voglio alzarmi dal letto. Non voglio rinunciare neanche al mio ultimo attimo con Jo.
Quando arrivano le dieci sento un peso nel petto. Asciugo le lacrime che rigano le mie guance e sbuffo.
"Sai, mi ero promessa di non piangere" parlo come si lui potesse rispondermi.
"Ashley che ci fai già qui?" chiede Madison ma la risposta la trova da sola subito dopo.
"Tra poco i dottori..." balbetta e annuisco stringendo più forte la mano di Jonathan.
Ed è così che la nostra storia d'amore finisce; quando i dottori lo portano via e a me non resta altro che salutarlo con un misero "addio" che non basterà per tutta la vita.
Angolo autrice
Mancano solo altri sue capitoli. E niente, non so che dire se non che sto quasi piangendo... Chi piange come me?
Al prossimo aggiornamento.
Giada
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Drug- Drogata del tuo sorriso (#Wattys 2016)
RomansaA mio parere ognuno di noi ha una propria dipendenza. C'è chi dipende dalla droga, chi ha bisogno di uscire, chi ha bisogno di scrivere; e chi come me, sopravvive con un'unica droga: il suo sorriso. Avete presente quando non riesci a fare a meno di...