Capitolo 39

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"E come è finita mamma?"

"Finita, amore. È finito tutto"

***
Il tempo trascorre lentamente.

Ogni pomeriggio io e Madison lo passiamo in ospedale.

Avevo detto dopo una settimana a mio padre adottivo e a mio padre biologico che ero incinta.

La prima a saperlo era stata Madison. Non so perché ma mi ricorda tanto la mamma; i suoi capelli sempre ordinati, il colore degli occhi e la sua tenacità me la ricordano tanto.

Madison quando l'ha scoperto è letteralmente impazzita di gioia e mi ha abbracciato.

Papà invece si è messo a piangere e poi mi ha stretto forte a se.

Riguardo ancora il corpo del ragazzo vicino a ne.

Madison esce dalla camera per andare al distributore e io mi avvicino a lui.

"Risvegliati Jo, non ti ho fatto neanche vedere il mio tatuaggio e tu il tuo" chiudo gli occhi e respiro profondamente per tentare di non piangere.

Intreccio la mia mano alla sua.

"Ricordi? Il nostro era un per sempre" dico.

Vorrei tanto che aprisse gli occhi in modo tale da farmi ammirare quel verde che tanto amo. Vorrei che mi stringesse forte la mano per dirmi che sarà effettivamente, sempre un per sempre insieme a lui.

Istintivamente mi accarezzo il ventre non ancora gonfio.

"Secondo te è maschio o femmina?" chiedo a Jo con una mano stretta alla sue e l'altra ancora sulla pancia.

Il suo silenzio vale più di mille parole. Solo perché non può esprimere quel che pensa non vuol dire che non ascolta le mie parole.

Volto la testa in direzione della finestra.

Il vento scompiglia le foglie degli alberi provocando un fruscio.

All'improvviso il cellulare vibra. Lo prendo dalla tasca dei jeans e vedo che papà mi sta chiamando.

"Papà?" lo chiamo.

"No, sono Emily" risponde mia sorella.

"Hey, dimmi qualcosa non va?"

"Em...io..." balbetta la bambina.

"Emily di me ti puoi fidare, cosa ti è successo?" chiedo.

Sento in sottofondo le urla di Mike.

"Mike mi ha preso una bambola, non è che Jo può venire a riprendermela come fa sempre?" chiede timidamente e io immagino mia sorella mentre diventa rossa in volto tentando di chiedermelo.

Loro non sanno che Jo è in coma, gli ho solo detto che sta dormendo perché ha un gran sonno.

Mi era mancata la voce di mia sorella. Mi era mancato sentire l'urlo dispettoso di Mike e le urla di papà che prima lo rimprovera e poi sgrida Emily per avergli preso di nascosto il cellulare.

Ed è strano come una persona si possa insidiare così facilmente nella nostra vita.

Emily tenta di nasconderlo, ma a lei piace Jo, gli vuole bene come Jonathan gliene vuole a lei.

"Ashley?" mi richiama.

"Dimmi"

Attimi di silenzio interminabili fanno sprofondare la stanza in un silenzio tombale.

"Sei ancora lì?" le chiedo non udendo più la sua voce.

"Si" risponde e poi subito dopo continua.

"A te Jo manca?" chiede.

Lei lo sa, sa che Jo potrebbe morire da un minuto all'altro!

E io l'ho capito solo ora!

Cerco di non piangere e di non fargli pesare addosso tutta questa situazione.

"Si, tanto" le dico mentre passo il pollice sul lenzuolo sottile in cui è avvolto Jo.

Di una persona non puoi però dire che ti manca solo un suo abbraccio, un suo complimento. Se ami una persona, ami con lui oltre che ai suoi pregi, anche ai suoi difetti.

Altri minuti di silenzio.

"Ashley, quando Jo si risveglierà digli che mi manca" sospira.

"Anche a me manca"

"Perché soffriamo tanto per persone con le quali non abbiamo alcuna parentela?" mi chiede.

"Perché non importa un legame di sangue. Se una persona ti ha segnato il cuore, l'ha fatto e basta"

"Hai ragione" un altro sospiro.

"Jo è uno di quelle persone che il cuore me l' ha segnato" concludo.

Non importa se Emily è troppo piccola per certi ragionamenti.

Lei riesce a capire ogni singolo ragionamento, che sia bello o brutto l'ho capisce e ascolta tutto attentamente.

Dopo un po' riattacco, la telefonata.

Madison rientra in camera; si siede al suo solito posto e poi tira fuori una quantità industriale di cibo.

Sembra che delle due quella incinta sia lei.

"Cosa ti va cara, qualcosa di dolce o di salato?" domanda.

"Dolce, grazie" le sorrido debolmente.

"Ashley" mi richiama seria.

Alzo la testa nella sua direzione.

"Qualunque cosa accada, sappi che lui ti ama" e quelle parole dette da lei mi riempiono di quella fottuta speranza che non arriverà mai.

Drug- Drogata del tuo sorriso (#Wattys 2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora