'Ti sto osservando'
'Sei bellissima'
Da ieri mi arrivano diversi messaggi. Le mie ipotesi sullo scarceramento di Calum si sono dimostrate fondate. Ero e sono ancora percorsa da alcuni brividi al pensiero di quel ragazzo dalla mente contorta, uscito di prigione. Jo pensava che avessi freddo o peggio la febbre, dati i brividi. Lui non lo sa, lui non sa del mio passato. Non l'ho mai raccontato a nessuno. La paura che il mio passato lo possa allontanare da me è tanta. Per di più, in questo momento non so neanche cosa siamo di preciso.
Decido di non rispondere a nessun messaggio mandato da Calum. Non riesco a capire come faccia ad avere il mio numero. Forse dovrei cambiarlo.
Mi alzo dal letto dove ero precedentemente sdraiata, e mi affaccio alla finestra della mia camera.
È estate, l'aria è calda e in giardino scorgo i miei fratellini correre sul prato. Sui loro volti però non appare felicità, ma la tristezza di chi ha perso una parte di se stesso.
Quando ero piccola, non vedevo l'ora di diventare grande; ora è il contrario, se potessi, vorrei ritornare ad essere piccola. Quando non sapevo la triste realtà di questo mondo, era decisamente meglio.Flashback
"Mamma! Mamma!" corro per le scale saltellando in cerca di mia madre.
"Ashley?!" grida preoccupata dalla cucina.
"Tutto okay?" chiede venendomi incontro preoccupata.
Annuisco felice.
"Quanto manca a natale?" chiedo mentre la mamma ritorna a prepararsi una tisana."Poco, perché hai cambiato idea sul regalo, piccola?" mi chiede mamma.
"Voglio chiedere a Babbo Natale di farmi diventare grande" dico euforica.
Mia madre sorride leggermente e poi mi abbraccia.
"Presto sarai grande tesoro, e quando lo sarai, farai tante cose grandiose di cui io sarò fiera." dice rassicurandomi.
Poi continua.
"A volte è meglio essere piccoli, essere spensierati. Il mondo adulto può risultare spaventoso anche per gli adulti stessi" sussurra forse per non farmi sentire.
Non capisco il significato della frase.
Aggrotto le sopracciglia e mamma mi sorride gentilmente.
Fine flashbackAsciugo una delle lacrime che rigano il mio volto.
"Ashley, perché piangi?" chiede preoccupata Emily.
"Niente" la rassicurò.
"Sai, manca anche a me" sussurra mia sorella come se avesse ascoltato i miei pensieri.
Istintivamente la stringo a me.
Pur essendo così piccola, pur sembrando così indifesa, è così matura...
"È normale che ti manchi" le sussurro all'orecchio.
Annuisce e mi da un bacio sulla guancia.
"Vai a giocare con Mike"
le dico e la piccola annuisce di nuovo.
Ed è quando Emily se ne va, che sprofondo nella solitudine.
Jo non è qui, ma da sua madre per una settimana.
Papà è nel suo studio, Mike e Emily giocano.
E poi ci sono io.
La mia stanza è un caos. Libri, vestiti buttati alla rinfusa, quaderni, CD, e poi ci sono io. Forse quella che stona di più tra tutti questi oggetti.
'Mi manchi'
Scrivo a Jo un messaggio.
Non risponde.
Butto il cellulare sul letto e sbuffo.
Dopo un po' mi arriva il suono di una notifica.
Prendo velocemente il cellulare sperando che sia lui.
''Ciao piccola Ashley. Lo sai che non risolverai niente ignorando i miei messaggi,vero?''
A quel messaggio mi si gela il sangue nelle vene.
Prendo un respiro e rispondo al messaggio.
'Sparisci dalla mia vita'
Scrivo rapidamente.
"Mai, piccola Ashley"
Sbuffo ed esco dalla chat. Il cellulare vibra e quando vedo il suo numero scoppio a piangere.
"Lasciami in pace! Non voglio avere a che fare con te!" gli urlo cercando di trattenere le lacrime.
"Non ti lascerò mai in pace" dice scandendo ogni singola sillaba.
Subito dopo riattacca e i miei singhiozzi si fanno più pesanti.
Squilla di nuovo il cellulare e senza vedere chi sia rispondo. Questa volta singhiozzando.
"P-pronto?" chiedo al telefono.
"Ashley? Stai piangendo! Perché?!" chiede Jo con un tono preoccupato.
"Io..nien..niente" dico tirando su con il naso.
Sbuffa infastidito.
"Non devi mentire. Non a me" dice serio."Mi manchi" dico singhiozzando.
Ed è vero, mi manca. Più di qualsiasi cosa al mondo; ma non è il motivo per cui piango.
"Stai mentendo! Arrivo!" annuncia preoccupato.
"No..tu" cerco di dire qualcosa ma a già riattaccato.
Provo comunque a parlare.
"Mi dispiace" sussurro come se lui potesse sentirmi.
Mi dispiace di mettere tutti nei guai con il mio schifoso passato. Mi dispiace rovinare tutto, compreso Jo. Non merita di soffrire per una tipa come me. Gli altri mi credono timida, studiosa. Ma non lo sono. E lo capirebbero se venissero a conoscenza di tutto. Tutti si allontanerebbero da me. Compreso Jo.
Chiudo a chiave la porta e solo ora sono sicura di poter piangere senza dare troppo nell'occhio.
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Drug- Drogata del tuo sorriso (#Wattys 2016)
RomanceA mio parere ognuno di noi ha una propria dipendenza. C'è chi dipende dalla droga, chi ha bisogno di uscire, chi ha bisogno di scrivere; e chi come me, sopravvive con un'unica droga: il suo sorriso. Avete presente quando non riesci a fare a meno di...