Capitolo 16

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Asciugo velocemente le lacrime e quando sento il campanello suonare, corro verso la porta. So che è lui.

Apro la porta e quando lo vedo lo abbraccio istintivamente.

"Perché piangi?" mi sussurra all'orecchio.

"Perché mi mancavi" gli dico.

So che è una mezza bugia e lui se ne accorge subito.

"Piccola?" mi chiama con quel soprannome e alzo di poco il capo per guardarlo negli occhi.

Mi scruta incessantemente, poi prende delicatamente tra le mani la mia faccia e mi bacia. Non uno di quei baci dati con foga; ma un bacio casto e assurdamente romantico.

"Mhmh.."mio padre si schiarisce la gola mentre ci osserva e immediatamente ci stacchiamo.

Jo è ancora sull'uscio della porta e subito mi sposto per farlo entrare in casa.

"Io vado, attenta a Emily e Mike" mi dice papà baciandomi la guancia.

Annuisco e quando papà va via Jo inizia l'interrogatorio.

"Allora?" dice aggrottando un sopracciglio.

"Allora cosa?" chiedo.

"Piccola, stavi piangendo quando hai risposto alla mia chiamata" dice in tono pacato. Ma io so già che questa è solo la quiete prima della tempesta.

"No" dico silenziosamente.

Sbuffa.

Mi arriva un messaggio. Prendo il cellulare e lo vedo;

''Bella coppietta, ma presto lo saluterai''

Nel leggere il messaggio sobbalzo.

"Tutto Okay?" chiede Jo preoccupato.

"Ehm.. Certo" lo rassicuro. Certo che no, c'è un ex carcerato nonché ex fidanzato pazzo in circolazione; ma questo non glielo dico.

Persino Jo non mi crede, colpa della mia pessima recitazione.

"Jo!!" strilla mia sorella.

"Dimmi Emily" dice il ragazzo che se ne sta sdraiato in salotto.

"Mike vuole tagliare le teste alle bambole!" dice gridando Emily.

Jo si alza dal divano, raggiunge Mike e gli ruba la bambola che il piccolo ha in mano.

"Corri!" urla ad Emily che lo segue in tutte le direzioni in cui scappa.

Mike si arrende e mi corre incontro abbracciandomi.

"Hey lasciala! Lei non è tua non me la puoi rubare!" dice ad alta voce Jo. Inizia ad avvicinarsi a Mike e lui istintivamente scappa via ridendo.

Jo ridà la bambola ad Emily e mi guarda divertito.

"Pizza?" chiede lui mentre ride per quello che è appena successo.

"Pizza" rispondo. Tutto ciò mi fa sghignazzare perché mi ricorda gli OKAY di Colpa delle stelle.

Inizio a preparare l'impasto e dopo tantissimo lungo tempo, tra la lievitazione e il condire le pizze finalmente ceniamo.

"Vado a far addormentare le pesti" annuncio alzandomi svogliatamente dal divano vicino a Jo.

"Tutti a nanna!" urlo quando entro in camera.

Mike ed Emily ridono e si infilano sotto le coperte.

"A me piace Jo!" annuncia Emily con occhi sognanti.

"È troppo grande per te!" le urla contro Mike con fare ovvio.

"Scemo, dicevo che mi piace Jo con Ashley!" dice mia sorella.

Mike alza le braccia in segno di resa e gli sorrido.

"Notte" dico ed esco dalla stanza.

Cerco in tasca il cellulare per vedere se Calum mi ha mandato altri messaggi; ma non lo trovo. Inizio ad agitarmi come non mai. Se Jo legge i messaggi io...

Prendo un lungo respiro e con cautela mi dirigo da lui.

"Hei.." non finisco in tempo di parlare che il sorriso mi muore sulle labbra. Tutti i miei incubi si stanno realizzando, ed ora uno di questi è proprio vicino a me, con il mio cellulare in mano.

"Che cazzo sono queste chat?!" tenta di tenere a bada la rabbia ma con scarsi risultati. In una mano tiene il mio cellulare, l'altra ce l'ha serrata in un pugno. I suoi occhi non sono limpidi come sempre, anzi sembrano verdi scuri, quasi neri.

E lì capisco tutto. Sto' vedendo realizzare tutti i miei incubi e sto' affondando.

"È per questo che piangevi?!" cerca di non urlare. Poi posa lo sguardo sullo schermo del cellulare e ritorna ad osservare i messaggi.

Flashback

Mi afferra la mano e corriamo nel bosco. È mezzanotte, io e Calum ci fermiamo per prendere fiato e dopo poco sghignazza.

"Ce l'ho fatta"

Aggrotto confusa le sopracciglia e lui mi sorride gentilmente.

"Tieni" dice porgendomi quella che credo sia droga.

Indietreggio e lui mi afferra la mano.

"Da quando?" chiedo.

"Da sempre" e poi continua: "e grazie a te me ne sono guadagnata altra".

Mi sento complice, usata e delusa.

Inizio ad indietreggiare,

"non voglio avere più a che fare con tutto ciò" dico. Mi sento una stupida ragazzina di quindici anni che si è lasciata abbindolare da un qualsiasi sconosciuto. Ma lui è Calum, lui non è un perfetto sconosciuto. I miei pensieri vengono interrotti quando il ragazzo di cui credevo potermi fidare mi spinge vicino ad un albero.

"Anche tu ci sei dentro, fino al collo!" urla.

Faccio segno di no con il capo e lui mi tira un pugno. È ubriaco, si vede.

"Ricordati, potrebbe capitarmi di tutto, ma presto ti ritroverò" dice e inizia a darmi degli schiaffi pieni di odio. Solo perché non voglio stare al suo gioco. Ma in fondo ha ragione; ci sono dentro fino al collo, e ci sono finita senza neppure essermene accorta.

Fine flashback

"Allora? Perché non mi hai detto nulla?" chiede, questa volta oserei dire in modo più calmo.

Non parlo, faccio la cosa che mi riesce meglio come quando anche papà tira in ballo il mio passato e io scappo via.

"Addio" dico e lo vedo trasalire. Lo vedo, alle mie parole i suoi occhi non sono più arrabbiati, ritornano di quella tonalità di verde chiaro, ma sono delusi e tristi. Ed è lì che mi accorgo che pur cercando di non far avvicinare nessuno a me, avevo fatto avvicinare Jo. In modo troppo ravvicinato. Prova ad aprire la bocca ma si ferma all'istante, ha capito che con me non ne vale la pena, apre la porta di casa e ci esce sbattendola.

Ho perso tutto, anche la cosa più preziosa che mi era rimasta. Anzi non l'ho persa; prima lo distrutta in mille pezzi e poi l'ho persa.

"Sono io quella che non ha un briciolo di luce in se" sussurro come se potesse sentirmi. Mi convincono mentalmente che sarebbe accaduto; avevo perso Jo, e questa volta non potevo più fare niente per impedirlo.


Drug- Drogata del tuo sorriso (#Wattys 2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora